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Le sigarette elettroniche aumentano le possibilità di smettere di fumare anche nelle persone con problemi psichiatrici e di abuso di sostanze. Una conclusione già tratta in numerosi lavori scientifici, soprattutto britannici, e a cui oggi giunge anche uno studio svizzero pubblicato su Tobacco Prevention and Cessation, intitolato “Efficacy of e-cigarettes for smoking cessation in populations with psychiatric and/or substance use problems: A secondary analysis of a randomized controlled trial”. Gli autori, diciotto in tutto, provengono da diverse facoltà e dipartimenti delle università di Berna, Friburgo, Zurigo, Losanna, dall’Arud Centre for Addiction Medicine di Zurigo, dagli ospedali universitari di Zurigo, Ginevra e Berna e dal Kantonsspital di St. Gallen. A coordinarli è stato Reto Auer delle università di Berna e Losanna.
Quello del fumo fra le persone affette da disturbi psichiatrici è un problema che le istituzioni della salute e la classe medica devono porsi con urgenza, visto che contribuisce pesantemente alle disparità sanitarie e non solo. In questa fascia di persone, infatti, i tassi di fumo sono ovunque molto più alti che nel resto della popolazione e quelli di cessazione nettamente inferiori. Questo ha delle conseguenze non solo sul piano della salute, con tutto il corollario di malattie che il fumo si porta dietro, ma anche su quello economico, visto che il costo delle sigarette contribuisce a impoverire questa categoria di persone, soprattutto in quei Paesi dove il tabacco combusto è più caro.
I ricercatori hanno dunque valutato l’efficacia della sigaretta elettronica per l’astinenza dal tabacco nelle persone con problemi psichiatrici e da abuso di sostanze, analizzando i dati dell’ampio studio “Efficacy, Safety, and Toxicology of ENDS as an Aid for Smoking Cessation”. Deii 1246 partecipanti – adulti che fumavano almeno cinque sigarette al giorno e che volevano smettere – una parte ha ricevuto sigarette elettroniche e liquidi insieme a una consulenza standard per la cessazione del fumo per sei mesi (il gruppo di intervento); un’altra parte, il gruppo di controllo) ha ricevuto la consulenza standard con l’incoraggiamento a usare terapie sostitutive a base di nicotina, insieme a un buono di 50 franchi svizzeri (poco meno di 57 euro). I partecipanti sono poi stati suddivisi in due sottogruppi: quelli affetti da problemi psichiatrici che assumevano farmaci psicotropi e quelli che facevano uso problematico di sostanze (alcool, cannabis o polisostanze). L’esito primario dello studio era valutare l’astinenza auto-riportata convalidata biochimicamente a sei mesi dall’inizio dello studio.
Veniamo ai risultati. Fra i partecipanti con problemi psichiatrici il tasso di astinenza dal fumo biochimicamente validato a sei mesi era pari al 30,8% nel gruppo che aveva ricevuto la sigaretta elettronica e al 14,8% nel gruppo di controllo. Fra i partecipanti con problemi di abuso di sostanze l’astinenza a sei mesi arrivava al 29% nel gruppo con l’e-cig e al 18,9% in quello di controllo. Insomma, per dirla con gli autori, “questi dati confermano l’efficacia delle sigarette elettroniche come prezioso strumento di cessazione, come si è visto nella popolazione generale e suggeriscono i potenziali benefici delle sigarette elettroniche come strumenti di cessazione in popolazioni vulnerabili per le quali non disponiamo di dati esaustivi. Le sigarette elettroniche si dimostrano promettenti come strumento per affrontare le esigenze di cessazione dal fumo di diversi sottogruppi, compresi quelli con problemi psichiatrici e di abuso di sostanze”.
Una scoperta che potrebbe fare molto anche per colmare le disuguaglianze sanitarie. Gli autori, infatti suggeriscono che “gli operatori sanitari dovrebbero considerare di suggerire le sigarette elettroniche come potenziale strumento per smettere di fumare a questa popolazione (quella oggetto dello studio, ndr), offrendo al contempo guida e sostegno”. E lo ribadiscono nelle conclusioni del lavoro. “La nostra analisi di un sottoinsieme di partecipanti a un ampio studio sulla cessazione del fumo – si legge infatti – suggerisce che aggiungere le sigarette elettroniche alla consulenza standard di cura può aumentare la probabilità che coloro che hanno problemi psichiatrici e di abuso di sostanze si astengano dal fumo”.