L'attualità quotidiana sulla sigaretta elettronica

SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 2 all’8 marzo

Un'azienda britannica cerca una figura professionale che avrà compito di monitorare i media, analizzare gli studi scientifici e fornire contro-argomentazioni basate su dati concreti. Intanto Israele introduce le immagini shock anche nelle confezioni di e-cig.

Regno UnitoL’industria del vaping dichiara guerra alla disinformazione sulla sigaretta elettronica
L’industria del vaping britannica reagisce con forza alla crescente disinformazione sulla sigaretta elettronica, nominando un Chief Misinformation Officer. La decisione è stata presa probabilmente dopo la diffusione dell’ultimo studio infondato (riportato la scorsa settimana) che dipingeva il vaping come più dannoso del fumo e la conseguente eco sensazionalistica prodotta dai media. Riot Labs, azienda produttrice di liquidi per sigarette elettroniche, ha creato questa nuova figura professionale per contrastare la diffusione di notizie false e tendenziose sui media e sui social network. L’obiettivo è fornire al pubblico informazioni accurate e bilanciate sui benefici del vaping come strumento per smettere di fumare. Il Chief Misinformation Officer avrà il compito di monitorare i media, analizzare gli studi scientifici e fornire contro-argomentazioni basate su dati concreti. L’azienda ha messo a disposizione un blog e un podcast dedicati a questo scopo. L’iniziativa, considerata un passo importante per ripristinare l’equilibrio dell’informazione, prevede uno stipendio annuo tra le 35.000 e le 45.000 sterline (approssimativamente tra i 42.000 e i 54.000 euro), oltre a una serie di benefit.

Cercasi disinformation officer per smentire fake news sulla sigaretta elettronica

 

RussiaMercato Ngp in crescita nonostante sfide normative e illecito
Secondo gli esperti di settore, il mercato russo dei prodotti di nuova generazione (Ngp) è in rapida evoluzione, con una crescita prevista del 20% nel 2025. Tuttavia, l’espansione è ostacolata da crescenti pressioni normative e dalla persistenza di un fiorente mercato illecito. Secondo Evgeny Fedotov fondatore del Gruppo Fedotov, società di consulenza specializzata nel settore del tabacco e della nicotina, il mercato è trainato principalmente dalla crescita dei liquidi per sigarette elettroniche e dei dispositivi di svapo riutilizzabili. Nonostante il dominio dei dispositivi usa e getta in termini di volume, l’aumento delle accise sta spingendo i consumatori verso alternative ricaricabili, ha spiegato Fedotov. In Russia si assiste a un cambiamento nel profilo dei consumatori, con una crescente sensibilità al prezzo che favorisce i sistemi riutilizzabili. Gli Ends (sistemi elettronici di somministrazione di nicotina) rappresentano una componente chiave del mercato Ngp russo, ha concluso Fedotov, con i dispositivi usa e getta che detengono il 60% della quota di mercato e quelli riutilizzabili il restante 40%: la sfida per i marchi legali è rimanere competitivi in un contesto normativo in continua evoluzione e contrastare l’espansione del mercato illecito.

 

Stati UnitiNicotina, guerra alle leggende metropolitane e difesa dei prodotti di riduzione del danno
La crociata contro il fumo portata avanti dalle istituzioni sanitarie internazionali si è ormai estesa alla nicotina, demonizzando anche alternative meno dannose come le sigarette elettroniche. Ad alimentarla l’errata equazione “fumo uguale nicotina”. Ma a smantellare le false credenze sulla nicotina ci ha pensato ora il professor Brad Rodu, docente di Medicina e titolare della cattedra di ricerca sulla riduzione del danno da fumo all’Università di Louisville, negli Stati Uniti, con uno scritto pubblicato sulla rivista Sensible Medicine. Contrariamente a quanto si crede, la nicotina non è la causa principale dei danni del fumo: lo è la combustione. Studi dimostrano che prodotti a base di tabacco non combustibile non aumentano la mortalità e non ci sono prove che la nicotina causi direttamente malattie cardiovascolari o cancro. Nonostante vi sia ormai una vasta ricerca sulla nicotina, si continua a sostenere la mancanza di dati sulla sua sicurezza a lungo termine. Tuttavia, la nicotina non è più pericolosa della caffeina. L’affermazione che la nicotina danneggi il cervello degli adolescenti è smentita dall’assenza di deficit di neurosviluppo nei fumatori adulti. Inoltre, il passaggio dalla sigaretta elettronica al fumo è dovuto a una predisposizione comune, non al cosiddetto effetto gateway. In ultimo, Rodu confuta l’idea che la nicotina crei dipendenza permanente, citando i milioni di ex fumatori. Per i fumatori che non riescono a smettere, sono fondamentali alternative più sicure alle sigarette. Tra i più efficaci ci sono appunto i dispositivi elettronici.

I sei miti da sfatare sulla nicotina e i presunti danni alla salute

 

IsraeleImmagini shock su prodotti del tabacco e del vaping per scoraggiare fumo e svapo
Il ministero della Salute israeliano ha annunciato l’introduzione di immagini grafiche di avvertimento sui pacchetti di sigarette e sui prodotti del vaping. Le immagini shock mostrano organi danneggiati, persone in ventilazione assistita e bambini esposti al fumo, affiancando le già esistenti avvertenze scritte. L’obiettivo dichiarato dalle autorità ministeriali è di ridurre l’attrattiva dei prodotti del tabacco e di prevenire la dipendenza giovanile: in tal senso le dichiarazioni rilasciate dal ministro della Salute Uriel Busso. La misura coinvolgerà sigarette tradizionali, sigarette elettroniche, narghilè e tabacco da masticare, rendendo Israele uno dei primi paesi al mondo a richiedere avvisi combinati su e-cig e prodotti correlati. Ed è proprio questo aspetto che apre il fianco a critiche da parte della comunità scientifica, i cui studi convergono ormai sulla netta separazione tra fumo e svapo per quel che riguarda le conseguenze sulla salute, tanto da suggerire le sigarette elettroniche come strumento efficace per i fumatori per ridurre il danno e addirittura per smettere di fumare.

 

Stati UnitiOregon verso il divieto dei liquidi aromatizzati
Prima udienza in Oregon per il disegno di legge che mira a bandire i prodotti alla nicotina aromatizzati. Secondo quanto affermato dalla senatrice Lisa Reynolds, la formulazione ampia della nuova regolamentazione permetterà di includere nel divieto qualsiasi prodotto aromatizzato contenente tabacco o nicotina, anche quelli non ancora immaginati. La legge infatti vieterebbe la vendita e la distribuzione nello Stato dell’Oregon di qualsiasi “prodotto aromatizzato per inalazione o prodotto aromatizzato a base di tabacco”, estenderebbe il divieto anche alle promozioni e alla distribuzione gratuita di tutti i prodotti del tabacco, indipendentemente dall’aroma, e imporrebbe la vendita di sigarette tradizionali, elettroniche e riscaldatori di tabacco solo presso rivenditori autorizzati. Critiche, tra le altre, da parte dei commercianti, che hanno espresso preoccupazione per l’impatto economico e la crescita del mercato nero, e da parte di alcuni senatori, i quali hanno evidenziato come le sigarette elettroniche siano meno dannose di quelle tradizionali.

 

FranciaL’ipotesi di vietare le bustine di nicotina accende il dibattito europeo
La proposta del governo francese di vietare le bustine di nicotina sta sollevando critiche. Da un lato le “nicotine pouches” sono considerate utili per smettere di fumare, dall’altro si evidenziano preoccupazioni sul potenziale aumento del mercato nero. La decisione, che segue il divieto delle sigarette elettroniche usa e getta, è vista da alcuni come un’ulteriore limitazione delle alternative al fumo, e sono ritenute peraltro poco funzionali all’obiettivo di ridurre il consumo giovanile. L’assenza di una politica Ue unificata sulle bustine di nicotina potrebbe portare secondo alcuni osservatori a una discussione più ampia sulla regolamentazione dei prodotti alternativi al tabacco, qualora la Francia giungesse all’adozione di tale normativa restrittiva. Gli operatori del settore chiedono un quadro normativo equilibrato, temendo che il divieto spinga i consumatori verso il mercato illegale o le sigarette tradizionali.

 

Paesi BassiGoverno chiede all’Unione europea azioni più incisive sui vaporizzatori
I Paesi Bassi sollecitano l’Unione Europea ad adottare misure più severe contro i vaporizzatori, esprimendo preoccupazione per il ritardo nella legislazione sui nuovi prodotti a base di nicotina. Il governo ha esortato la Commissione europea ad agire con decisione, proponendo restrizioni complete sugli aromi, livelli massimi di nicotina e confezioni semplici per le sigarette elettroniche. I Paesi Bassi chiedono inoltre un quadro giuridico europeo per la vendita a distanza transfrontaliera, per contrastare l’elusione delle restrizioni nazionali. Nel Paese vige dal 1° ottobre 2023 il divieto degli aromi per i liquidi diversi dal tabacco.

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