L'attualità quotidiana sulla sigaretta elettronica

SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 23 al 29 marzo

La Camera dei comuni inglese approva la nuova legge su tabacco e vaping, mentre nel paese continuano le iniziative del paino Swap to stop. Il Cile approva una legge pionieristica sulle sigarette elettroniche, mentre l'Australia conta i danni del proibizionismo.

Regno UnitoDa Camera dei Comuni via libera alla legge su sigarette elettroniche e tabacco
Con un voto schiacciante (366 a 41), la Camera dei Comuni britannica ha approvato in terza lettura il Tobacco and Vape Bill, che vieta per sempre la vendita di sigarette a chiunque sia nato dal 1° gennaio 2009 in poi, estende i divieti di fumo in alcuni luoghi all’aperto (esclusi i dehors di pub e ristoranti e di strutture alberghiere) e introduce regole più restrittive sulle sigarette elettroniche tese a limitarne l’uso fra i minori, tra cui limitazioni su aromi, packaging e pubblicità. Il testo, inizialmente proposto dall’ex premier conservatore Rishi Sunak e ora ripreso quasi senza modifiche dal governo laburista di Keir Starmer, prevede anche un sistema di licenze per i rivenditori di tabacco e vaping, misura richiesta da Ukvia (gli operatori del settore) per contrastare il mercato illegale. Durante il dibattito, diversi parlamentari hanno comunque sottolineato l’importanza  della sigaretta elettronica come strumento per smettere di fumare e ridurre il danno del fumo. Ora il provvedimento passa alla Camera dei Lord, da dove non si attendono sorprese.

Parlamento britannico approva legge su sigarette elettroniche e tabacco

 

CileApprovata legge pionieristica che regola le sigarette elettroniche come strumento di riduzione del danno
Il Cile ha compiuto un passo deciso nella regolamentazione dei dispositivi elettronici con nicotina con l’approvazione della legge che riconosce ufficialmente il loro ruolo nella riduzione del danno da tabacco, distinguendosi così dai vicini latinoamericani come Argentina e Messico dove vigono politiche più restrittive. La normativa cilena stabilisce un limite di 45 mg/ml per la concentrazione di nicotina – significativamente più alto dei 20 mg/ml europei – vieta la vendita ai minori ma garantisce l’accesso regolamentato agli adulti, aprendo anche alla pubblicità informativa sulle alternative a basso rischio. Questo approccio contrasta con i fallimenti delle politiche restrittive in altri Paesi latinoamericani come Venezuela e, appunto, Argentina, dove i tassi di fumatori rimangono elevati (17% e 23,1% rispettivamente) nonostante i divieti, mentre paesi come Regno Unito, Svezia o Giappone dimostrano l’efficacia delle strategie di riduzione del danno con cali significativi nel consumo di sigarette tradizionali. A questi Paesi sembra ora volersi ispirare il Cile, che si pone come apripista in America Latina per un approccio sanitario basato su prove scientifiche e regolamentazione equilibrata.

Il Cile, nuovo riferimento internazionale delle politiche antifumo

 

Regno UnitoA Walsall e-cig gratuite per aiutare i fumatori a dire addio alle sigarette
Anche la cittadina di Walsall, nelle West Midlands, aderisce al programma governativo “Swap to Stop”, distribuendo sigarette elettroniche gratis per incentivare lo stop al fumo. “Offrire sigarette elettroniche nell’ambito di un piano strutturato per la cessazione del fumo è importante per aiutare i cittadini a smettere di fumare e mantenere l’astinenza a lungo termine”, ha spiegato Gary Flint, consigliere comunale e responsabile per la salute, sottolineando l’impegno per una generazione smoke-free entro il 2030. Lanciato nel 2023 dall’ex premier conservatore Rishi Sunak, il progetto prevede un milione di e-cig per altrettanti fumatori. Walsall si affianca ora alle altre città coinvolte. Le autorità locali ribadiscono l’efficacia dello svapo come alternativa meno dannosa, citando evidenze scientifiche: la nicotina crea dipendenza, ma sono i prodotti della combustione del tabacco a essere letali. Il fumo è una delle principali cause di morte, ricorda Nadia Inglis, responsabile salute pubblica del consiglio cittadino, ma con consulenza e e-cig è possibile accelerare il cambiamento.

Sigarette elettroniche gratis per una vita senza fumo

 

AustraliaPiù danni che benefici: studio denuncia il fallimento del proibizionismo sulle e-cig
Le restrittive politiche australiane contro sigarette elettroniche e prodotti con nicotina stanno producendo più danni che benefici, scatenando effetti collaterali tipici del proibizionismo. È quanto sostengono James Martin della Deakin University e Edward Jegasothy della University of Sydney in un commento pubblicato sulla rivista scientifica Harm Reduction Journal. Per memoria: l’Australia ha adottato un approccio iper-normativo, le e-cig sono accessibili solo in farmacia, previa registrazione, consulenza a pagamento e limitazioni su gusti e concentrazioni di nicotina. Questo sistema, unito al precedente obbligo di prescrizione medica, ha spinto i consumatori verso il mercato illegale, oggi secondo solo a quello della cannabis. I prodotti non regolamentati espongono a rischi sanitari, mentre la criminalità organizzata prospera. E in più, il contrabbando fa crollare le entrate fiscali, con un buco da 5 miliardi di dollari nelle accise sul tabacco nell’ultimo anno. Martin e Jegasothy criticano l’illusione di risolvere il problema con maggiori restrizioni e punizioni e propongono invece un modello di riduzione del danno, con tassazione razionale e accesso a alternative meno dannose. L’obiettivo deve essere quello di allineare salute pubblica e politiche sostenibili.

Sigarette elettroniche, dall’Australia il fallimento del probizionismo

Regno UnitoEvison (chirurgo toracico) mette in guardia da allarmismi sul vaping: rischiano di ostacolare la lotta al fumo
Il chirurgo toracico Matt Evison, specialista del cancro al polmone presso il Servizio sanitario nazionale (Nhs) di Manchester, ha lanciato un monito contro la disinformazione sui rischi delle sigarette elettroniche, dopo le polemiche suscitate lo scorso febbraio da uno studio non ancora concluso e revisionato della Manchester Metropolitan University, che equiparava i danni dello svapo a quelli del fumo. Trasmettendo messaggi allarmistici e non supportati da evidenze scientifiche – spiega Evison, che è responsabile clinico del programma Make Smoking History che punta a rendere l’area Greater Manchester senza fumo entro il 2030 – si rischia di dissuadere i fumatori dal passare al vaping, uno strumento che in Inghilterra ha già aiutato tre milioni di persone a smettere con le sigarette tradizionali. Il medico sottolinea come due terzi di questi ex-fumatori avrebbero probabilmente perso la vita a causa del tabacco, dimostrando i sostanziali benefici per la salute pubblica delle sigarette elettroniche. Evison non minimizza il tema del vaping giovanile, ma invita a separare il dibattito sull’uso terapeutico per gli adulti dalle preoccupazioni legate ai minori, auspicando che i due temi possano trovare separatamente soluzione con il nuovo Tobacco and Vape Bill in discussione al parlamento inglese.

Con la sigaretta elettronica beneficio sostanziale per la salute pubblica

 

GlobalCaphra accusa l’Oms: fondazioni miliardarie controllano la politica antifumo
La Coalizione per la riduzione del danno da tabacco in Asia-Pacifico (Caphra) denuncia l’influenza sproporzionata di associazioni filantropiche miliardarie come la Gates Foundation e Bloomberg Philanthropies sull’agenda dell’Oms, sostenendo che queste organizzazioni promuovono politiche proibizioniste mentre escludono le voci dei consumatori e le prove scientifiche a favore di alternative meno dannose. Nancy Loucas, coordinatrice di Caphra, accusa l’orgnizzazione sanitaria dell’Onu di aver emarginato i gruppi di fumatori ed ex fumatori nelle riunioni della Framework Convention on Tobacco Control (Fctc), nonostante le stesse linee guida dell’agenzia prevedano il coinvolgimento della società civile. La Fctc opera in un clima di segretezza, denuncia Caphra, e chiede trasparenza, inclusione dei consumatori nei lavori della prossima Cop11 e un approccio basato sulla scienza anziché sull’ideologia.

“Sconcertante ipocrisia Oms: attacca i critici ma si affida a donatori privati”

 

SvizzeraStudio, e-cig aiutano a smettere di fumare anche tra chi soffre di disturbi psichiatrici
Le sigarette elettroniche aumentano le possibilità di smettere di fumare, anche tra persone con problemi psichiatrici o di abuso di sostanze. La conferma arriva da uno studio svizzero intitolato “Efficacy of e-cigarettes for smoking cessation in populations with psychiatric and/or substance use problems: A secondary analysis of a randomized controlled trial”. La ricerca, coordinata da Reto Auer delle università di Berna e Losanna, ha coinvolto 18 autori da atenei e ospedali universitari svizzeri, analizzando i dati di 1.246 fumatori adulti. I partecipanti sono stati divisi in due gruppi: uno ha ricevuto e-cig e consulenza standard, l’altro solo terapie sostitutive con nicotina e un buono da 50 franchi. Dopo sei mesi, tra chi aveva disturbi psichiatrici, il 30,8% del gruppo con e-cig aveva smesso, contro il 14,8% del gruppo di controllo. Tra chi aveva problemi di dipendenza da sostanze (alcool, cannabis o polisostanze), i tassi erano rispettivamente del 29% e del 18,9%. In sostanza, le sigarette elettroniche hanno quasi raddoppiato l’efficacia rispetto ai metodi standard. Sulla base dei risultati, i ricercatori invitano i medici a proporre le e-cig, accompagnandole con supporto personalizzato, per aiutare i pazienti più vulnerabili a liberarsi dal fumo. Lo studio è stato pubblicato su Tobacco Prevention and Cessation e Sigmagazine fornisce un approfondimento sulla metodologia utilizzata e sui risultati stessi.

Sigaretta elettronica contro il fumo anche per chi ha problemi psichiatrici

 

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