© Sigmagazine, rivista d'informazione specializzata e destinata ai professionisti del commercio delle sigarette elettroniche e dei liquidi di ricarica - Best edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - P. Iva 14153851002 - Direttore responsabile: Stefano Caliciuri - Redazione: viale Angelico 78, Roma - Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Roma al numero 234/2015 - Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017
Italia/Usa/Regno Unito – Studio: vaper e rischi respiratori, effetti lievi per chi non ha mai fumato
L’uso della sigaretta elettronica tra chi non ha mai fumato non sembra associato a sintomi o danni respiratori gravi nel breve e medio termine, ovvero tra 1 e 5 anni. Tuttavia, potrebbe essere collegato a sintomi lievi come tosse o respiro affannoso. È quanto emerge dalla revisione sistematica intitolata “Respiratory effects of electronic cigarette use in individuals who never smoked: a systematic review”, in pubblicazione sulla rivista Clinical Medicine. Lo studio, condotto da Riccardo Polosa, Grazia Caci, Giusy Rita Maria La Rosa e Lucia Spicuzza dell’Università di Catania, Giulio Geraci dell’Università Kore di Enna, ma che ha anche una sponda internazionale con Arielle Selya di Pinney Associates (Pittsburgh, Usa) e Jaymin B. Morjaria dell’Harefield Hospital (Regno Unito), si è concentrato sui rischi respiratori legati al solo uso della sigaretta elettronica, escludendo gli effetti del fumo pregresso. Operazione complessa, poiché la maggior parte dei vaper è costituita da ex fumatorie gli effetti sulla salute del fumo persistono per anni. Gli autori hanno quindi selezionato studi che distinguevano chiaramente tra mai fumatori ed ex fumatori, includendone dieci, otto dei quali basati sui dati dell’indagine americana Population Assessment of Tobacco and Health (Path), uno su dati canadesi e uno su un piccolo gruppo di partecipanti italiani. I risultati: sette studi su dieci non hanno rilevato associazioni significative tra uso di e-cig e sintomi respiratori nei non fumatori. Eventuali sintomi lievi, come tosse o respiro affannoso, variavano in base ai modelli di studio. Gli autori concludono che, sebbene possano esserci rischi lievi, l’uso della sigaretta elettronica tra chi non ha mai fumato non sembra causare danni respiratori clinicamente rilevanti nel breve-medio termine.
Nessun sintomo respiratorio grave fra i vaper che non hanno mai fumato
Singapore – Lotta al contrabbando, sequestrati oltre 8.700 dispositivi elettronici
Le autorità di Singapore hanno smantellato una rete clandestina dedita alla distribuzione illegale di sigarette elettroniche, confiscando oltre 8.700 dispositivi e accessori. L’operazione, condotta dall’Health Sciences Authority in collaborazione con l’Immigration and Checkpoints Authority e la polizia, ha preso il via nella seconda settimana di gennaio, con il ritrovamento di 5.500 componenti al valico di Woodlands e l’arresto di un uomo. Successive indagini hanno permesso di scoprire ulteriori 3.200 dispositivi, alcuni contenenti etomidato, venduti presumibilmente tramite Telegram. Tre persone sono ora sotto inchiesta per violazioni multiple, tra cui il Tobacco Advertising and Sales Control Act e il Misuse of Drugs Act. I trasgressori rischiano fino a due anni di carcere o multe fino a 10.000 dollari locali.
Bulgaria – Parlamento rivede divieto sigarette elettroniche, ora il focus è sui prodotti usa e getta
Il parlamento bulgaro ha modificato la proposta di divieto totale delle sigarette elettroniche, ora incentrata esclusivamente sui prodotti usa e getta. La revisione, discussa durante una tavola rotonda nell’ambito di una conferenza nazionale, ha riacceso il dibattito sulle modifiche alla legge sui prodotti del tabacco. La proposta include anche il divieto delle sigarette elettroniche aromatizzate e l’ampliamento dei poteri delle agenzie di regolamentazione. Kostadin Angelov, presidente della commissione per la salute del parlamento nazionale, ha sottolineato l’obiettivo di un divieto effettivo, riconoscendo però le tempistiche necessarie per l’attuazione. L’associazione europea dell’industria delle sigarette elettroniche, Ieva, ha espresso preoccupazione per un potenziale aumento del contrabbando. Si stima un raddoppio o triplicazione del mercato nero in caso di divieto dei prodotti usa e getta, e un incremento fino a cinque o sei volte in caso di divieto degli aromi.
Kazakistan – La polizia smantella un traffico illegale di sigarette elettroniche da 30.000 dollari
La polizia del Kazakistan ha sequestrato 2.500 sigarette elettroniche illegali a Ekibastuz, città situata nella regione nord-orientale del Paese, tristemente famosa in passato per avere ospitato un gigantesco lager, nel quale fu detenuto, tra gli altri, anche lo scrittore dissidente russo Aleksandr Solženicyn. La merce, del valore di circa 30.000 dollari, è stata sequestrata in un’operazione che ha portato alla luce un traffico gestito attraverso piattaforme di messaggistica e social media. Un uomo è stato fermato. Secondo quanto riportato da Polisia.kz, il sospettato avrebbe utilizzato canali digitali per creare un negozio online dedicato alla vendita e alla distribuzione di questi dispositivi, violando le norme vigenti. L’individuo è ora sotto inchiesta, mentre le autorità ricordano che, a partire dal 20 giugno 2024, in Kazakistan sarà vietata la vendita di sigarette elettroniche contenenti nicotina e dei liquidi correlati, una misura che anticipa una più ampia stretta normativa sul settore già annunciata dal governo.
Regno Unito – Studio: allarme vaping, ma è solo sensazionalismo
Un altro studio sul vaping, non pubblicato e non sottoposto al processo di peer-review, la revisione paritaria che è parte fondamentale del processo scientifico, torna a seminare allarme, spinto dal sensazionalismo del Daily Mirror, tabloid scandalistico, che nel presentarlo ha titolato: “L’orrore del vaping, effetti mortali su cuore e cervello”. Il lavoro, firmato da Maxime Boidin della Manchester Metropolitan University, sostiene che svapare comprometta i vasi sanguigni tanto quanto fumare, se non di più, ma manca di peer-review ed è ancora in corso, dal momento che sarà concluso in questo mese. Secondo quel che si ricava dal Mirror, lo studio è basato su 60 persone (20 fumatori, 20 svapatori, 20 non fumatori) sottoposte dopo 12 ore di astinenza a dei test da sforzo che misuravano l’elasticità dei vasi sanguigni e la velocità del flusso sanguigno al cervello. I risultati dimostrerebbero che che nei fumatori e negli svapatori le pareti arteriose faticavano a dilatarsi e il flusso sanguigno risultava compromesso. La prima critica è che il campione è ridotto, troppo limitato per parlare di danni a lungo termine, ma anche i criteri di selezione suscitano forti dubbi. Scienziati ed esperti contestano sia la ricerca che le modalità della sua pubblicizzazione: Riccardo Polosa denuncia la disinformazione del tabloid, Konstantinos Farsalinos critica l’irresponsabilità scientifica, e Sarah Jackson lamenta un clamore che confonde il pubblico. Nell’approfondimento di Sigmagazine tutti i dubbi della scienza.
E-cig dannosa come il fumo? Cosa non torna nello “studio shock” britannico
Thailandia – I danni del proibizionismo: boom dello svapo tra gli adolescenti nonostante il divieto
I divieti servono a poco e non permettono di tenere sotto controllo l’evolversi di un mercato in crescita. Un ulteriore esempio arriva dalla Thailandia dove, nonostante il divieto introdotto nel 2014, le sigarette elettroniche sarebbero ampiamente diffuse, soprattutto tra i giovani. Regolare in maniera equilibrata il settore, farebbe emergere le situazioni di illegalità e darebbe ai fumatori adulti che intendono smettere di fumare un’alternativa molto meno dannosa e uno strumento giudicato dalla scienza tra i più efficaci allo scopo.