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Il fallimento danese del divieto sugli aromi per sigarette elettroniche

Ancora una dimostrazione che la via proibizionista non funziona: fiorisce il mercato illegale e aumenta il vaping fra i giovani.

Quasi mai i divieti raggiungono il risultato sperato e molto spesso, anzi, sono controproducenti. L’ennesima conferma di questo arriva in questi giorni dalla Danimarca. Nel 2022 il Paese ha vietato gli aromi diversi dal tabacco e dal mentolo nei liquidi per sigarette elettroniche, con la giustificazione di voler ridurre il vaping fra i minori. Ma le cose non sono andate come voleva il legislatore.
Lo dimostra l’ultimo rapporto sulle abitudini di fumo dei danesi, pubblicato recentemente dal Sundhedsstyrelsen (l’Autorità sanitaria danese), che si basa sulle risposte di oltre 10.600 cittadini fra i 15 e i 79 anni. I dati dimostrano che nel Paese, fra il 2022 e il 2024, il fumo quotidiano o occasionale è diminuito di due punti percentuali, passando dal 19% al 17%. Una riduzione che equivale all’aumento del vaping, cresciuto negli stessi due anni dal 4% al 6%. Dunque, sebbene l’uso complessivo di nicotina rimane stabile, i danesi scelgono alternative più sicure, quando queste sono disponibili. E questa è una buona notizia. Allo stesso tempo, però, i dati indicano che il vaping fra i giovani adulti (che il rapporto colloca fra i 15 e i 29 anni) è passato dal 7% al 12%. Non esattamente quello che la legge si proponeva.
Ancora più clamorosi sono i dati sul consumo di liquidi con aromi diversi da tabacco e mentolo, vietati dalla legge. Nonostante questo, secondo il rapporto del Sundhedsstyrelsen il 63% dei consumatori usa gusti alla frutta e il 23% altri gusti dolci. Solo il 32% consuma liquidi legali al mentolo e il 18% all’aroma di tabacco. Insomma, anche in Danimarca come altrove la politica dei divieti ha creato un importante mercato illegale di prodotti vietati e che i primi a usufruirne sono proprio i più giovani.
È questa l’analisi anche di Inger Schroll-Fleissher, segretario generale dell’associazione industriale danese Ninotinbranchen. “Per l’industria è chiaro che l’eccessiva regolamentazione ha creato questo enorme mercato di sigarette elettroniche”, ha dichiarato a Snusforumnet. E poi ha aggiunto: “Un mercato illegale non tiene conto dei limiti di età, delle accise, del controllo dei prodotti o della sicurezza e vende a chiunque, compresi i minorenni molto giovani”. Il governo danese, però, non sembra aver imparato la lezione. Entro quest’anno le leggi sul vaping diverranno ancora più restrittive, vietando l’uso della sigaretta elettronica in tutte le zone dove è vietato il fumo e mettendo fuori legge qualsiasi menzione sui gusti sulle confezioni.
Eppure si potrebbero seguire esempi di successo, in Paesi molto vicini. “La Svezia – conclude infatti Schroll-Fleischer – è un esempio lampante di come adozione della riduzione del danno possa portare a una riduzione del fumo e a tutti i benefici sociali che si possono ottenere da una nazione senza fumo”.

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