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Sigaretta elettronica: gli esempi virtuosi di Cile, Grecia e Stati Uniti

Un webinar di We Are Innovation ha esplorato tre casi di successo normativo, nati da collaborazione fra tutte le parti interessate.

Si è svolto lo scorso 3 aprile il webinar intitolato “The regulatory wins of innovative nicotine solutions”, organizzato da We Are Innovation, un network che raggruppa più di quarantacinque tra think tanks, fondazioni e organizzazioni governative in tutto il mondo con lo scopo di rappresentare la società civile e promuovere soluzioni innovative. L’incontro aveva come focus le storie di successo nel campo della regolamentazione dei nuovi prodotti con nicotina di tre Paesi molto lontani geograficamente: Grecia, Cile e Stati Uniti. A discuterne sono stati Guy Bentley dell’americana Reason Foundation, Nikolas Christofidis, fondatore di Greek Vapers Alliance e direttore marketing di Monster Vape Labs, Ignacio Leiva, giornalista e fondatore dell’associazione dei consumatori cileni Asovape, e Lindsey Stroud, già membro del consiglio di amministrazione dell’associazione dei produttori di sigarette elettroniche statunitensi America Vapor Manifacturers. Il dibattito è stato moderato da Federico N. Fernández, amministratore delegato di We Are Innovation.
Ad aprire la discussione è stata Lindsey Stroud, che ha segnalato come la recente autorizzazione da parte della Food and Drug Administration alla commercializzazione delle nicotine pouches in venti aromi diversi rappresenti un punto di svolta: per la prima volta l’agenzia ha riconosciuto il ruolo dei gusti diversi dal tabacco nei prodotti innovativi a base di nicotina. Cosa che però, purtroppo, ancora non vale per le sigarette elettroniche.
Come sottolineato da Guy Bentley, il sistema normativo americano rende ancora più facile immettere sul mercato nuove sigarette rispetto ad alternative più sicure: sotto la sua precedente guida, la Fda ha dati il via libera a 783 richieste riguardanti sigarette combustibili ma solo 11 richieste per sigarette elettroniche, tutte all’aroma di tabacco o mentolo. Nonostante questo, ha continuato Bentley, dai dati dei Center for disease control and prevention emerge una chiara correlazione tra l’introduzione del vaping nel 2007 e un forte calo dei tassi di fumo. Attualmente i fumatori negli Usa hanno raggiunto il livello più basso da sessant’anni a questa parte e fra i giovani il tasso di fumo è appena superiore all’1%. Il Paese, ha concluso Bentley, si sta dirigendo verso una “generazione senza fumo”, grazie a strategie educative mirate, abbinate alla disponibilità di alternative innovative.
Spostandosi dall’altro capo del continente americano, Ignacio Leiva ha illustrato gli aspetti chiave della regolamentazione cilena sulla sigaretta elettronica, appena approvata: il limite di nicotina fissato a 45 mg/ml (superiore ai 20 mg/ml previsti in Europa); l’assenza di restrizioni sulle dimensioni dei flaconi di liquido; la possibilità di informare le persone sui prodotti; e la completa separazione delle sigarette elettroniche dai prodotti del tabacco nella legislazione. Tutto questo rende la legge cilena un esempio equilibrato che, secondo Leiva, è stato possibile anche grazie alla mobilitazione della comunità dei consumatori.
A concludere la serie degli interventi è stato Nikolas Christofidis, che ha illustrato il percorso della Grecia, passata da un tasso di fumatori pari al 37% della popolazione (il più alto d’Europa) alla situazione attuale, caratterizzata da un calo del 6% dei tassi di fumatori dal 2020 ad oggi. Sono circa 180 mila, ha continuato, i fumatori greci che sono passati alla sigaretta elettronica ed oggi circa il 7-8% della popolazione (tutti ex fumatori) svapa. Questi progressi, ha aggiunto, sono stati raggiunti grazie alla collaborazione tra gruppi di consumatori, esperti di sanità pubblica e decisori politici. Rimane però aperta, ha concluso l’esperto greco, la questione di un possibile imminente divieto sugli aromi.
In conclusione quello che emerge dall’interessante webinar organizzato da We Are Innovation è l’importanza, nell’elaborare percorsi legislativi equilibrati, di instaurare un dialogo fra i diversi attori: politica, industria, sanità e consumatori. Solo confrontandosi e ascoltandosi senza preconcetti si possono raggiungere risultati a vantaggio di tutta la comunità.

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