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BERLINO – L’Unione Europea si appresterebbe a varare un pesante rincaro delle accise su tutti i prodotti del tabacco, dalle sigarette tradizionali alle elettroniche, passando per i riscaldatori e persino i nuovi sacchetti di nicotina. È quanto riporta il quotidiano tedesco Bild, citando fonti comunitarie, dalle quali trapela che già domani, mercoledì 16 aprile, in occasione del primo incontro del College on security della Commissione Ue a Bruxelles, potrebbe arrivare il via libera preliminare a un aumento che potrebbe far schizzare i prezzi del 30% già dal 2025.
Una mossa, osserva il tabloid berlinese, che solleva immediatamente un coro di proteste. La Taxpayers Association of Europe (Tae), federazione europea di associazioni nazionali di contribuenti, mette in guardia: “Non è solo un attacco al portafoglio dei cittadini, ma un boomerang per gli stessi governi – spiega il presidente Michael Jäger – la storia dimostra che alzare le tasse non sempre significa incassare di più“.
L’esempio francese è lampante: dopo i ripetuti rincari, oggi il 33% delle sigarette vendute Oltralpe sfugge al fisco, creando un giro d’affari miliardario al mercato nero. “Siamo di fronte a un paradosso – aggiunge Jäger – in piena crisi economica, con guerre alle porte e debiti record, Bruxelles sceglie di penalizzare ancora i contribuenti“. E con i contribuenti anche i consumatori di un settore a minor rischio salute come quello del vaping.
Dalla Germania partono critiche ancora più dure dal mondo della produzione. Michael von Foerster, direttore dell’associazione tedesca dei tabaccai (Verband der deutschen Rauchtabakindustrie, Vdr), parla di “scelta ideologica e controproducente”: “Si colpiscono persino i prodotti a rischio ridotto che aiutano i fumatori a smettere, regalando il mercato alla criminalità organizzata” ha detto von Foerster.
Specialisti in fiscalità e fautori delle politiche di riduzione del danno avvertono all’unisono: tassare in modo indiscriminato anche le e-cig, strumento usato da milioni di europei per ridurre i danni da fumo, oltre a essere miope sul piano sanitario, rischia di vanificare anni di lotta al contrabbando. E avanzano un’amara previsione: se passerà il maxi-aumento, entro tre anni un terzo del mercato Ue potrebbe svanire nel buco nero del traffico illecito.