L'attualità quotidiana sulla sigaretta elettronica

SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 30 marzo al 5 aprile

La consueta carrellata settimanale con i principali fatti del vaping da tutto il mondo.

Stati UnitiCorte Suprema dà ragione all’Fda nel caso Triton: ha diritto di vietare gli aromi nelle e-cig
La Corte Suprema degli Stati Uniti ha confermato la posizione della Food and Drug Administration nel caso Fda vs. Wages and White Lion Investments, noto come caso Triton, chiudendo una battaglia legale le cui conclusioni erano attese e temute dall’industria delle sigarette elettroniche. I giudici hanno respinto il ricorso di Triton e Vapetasia, due aziende produttrici di liquidi aromatizzati, dopo che l’Fda aveva bloccato la loro commercializzazione ritenendo insufficienti gli studi presentati. La sentenza stabilisce che l’agenzia non ha agito in modo improprio, come invece aveva sostenuto nel gennaio 2024 la Corte d’appello del quinto circuito, a cui si erano rivolte le due aziende. Durante le udienze, i giudici si sono concentrati sugli aspetti procedurali, ignorando i tentativi degli avvocati delle aziende di ampliare il dibattito puntando sui benefici del vaping per i fumatori. Esultano gli anti-vaping, mentre le aziende, attraverso gli avvocati, ribadiscono la fiducia nel potenziale di riduzione del danno dei loro prodotti. L’analisi di Sigmagazine offre un approfondimento sull’intera vicenda, allargando anche lo sguardo ai cambiamenti cui va incontro la Food and Drug Administration sotto la seconda amministrazione Trump.

Usa, Corte suprema: Fda ha diritto di vietare gli aromi nelle sigarette elettroniche

 

Unione europeaItalia, Grecia e Romania guidano opposizione a revisione accelerata delle norme europee sul tabacco
Italia, Grecia e Romania chiedono maggiore prudenza nella revisione delle normative europee sul tabacco e si oppongono alla richiesta avanzata dai Paesi Bassi e altri undici Stati di accelerare il processo. Lo scrive Politico, che ha visionato una lettera firmata dai tre Paesi “oppositori”. Nella missiva si sostiene che le attuali direttive – la Tpd, la Ted sulle accise e la direttiva sulla pubblicità – hanno già ridotto i tassi di fumo in Ue, e qualsiasi modifica richiederebbe una valutazione d’impatto solida e adeguata. Roma sottolinea tre priorità: una classificazione corretta dei prodotti del tabacco, differenziazioni appropriate tra di essi e misure proporzionali, specie in uno scenario macroeconomico fragile. World Vapers’ Alliance plaude alla posizione italiana, criticando l’approccio proibizionista Ue. La demonizzazione delle alternative meno dannose, come l’e-cig, è fuorviante e controproducente, afferma il direttore Michael Landl, esortando l’Europa a basare le gegolamentazioni sulla scienza, non su divieti inefficaci.

Ue, Italia frena su revisione delle direttive su tabacco e sigarette elettroniche

 

GermaniaIl tabacco causa morti e danni economici, esperti auspicano una strategia alternativa
In Germania, il fumo provoca ogni anno 127.000 morti, 450.000 ricoveri ospedalieri e danni economici per 100 miliardi di euro. È l’allarme lanciato da Heino Stöver, direttore dell’Istituto di ricerca sulle dipendenze di Francoforte, durante il settimo simposio sulla riduzione del danno da tabacco che si è tenuto a Berlino. Stöver ha criticato l’indifferenza della politica dimostrata dall’assenza del tema nei negoziati in corso per la formazione del nuovo governo, e ha auspicato una strategia urgente che includa strumenti alternativi come la sigaretta elettronica. Al convegno, medici e esperti internazionali hanno sostenuto la riduzione del danno come strategia per ridurre gli oneri del fumo. Tra i tanti, Knut Kröger, angiologo dell’ospedale Helios di Krefeld, ha respinto le critiche sui rischi per i giovani: i dati disponibili non le supportano. Durante il simposio, sono state illustrati singoli casi di progetti pilota che includevano le sigarette elettroniche e le esperienze di Svezia e Nuova Zelanda, dove politiche di riduzione del danno hanno tagliato i tassi di fumo. Stöver ha concluso esortando la Germania a seguire questi esempi: è incomprensibile che le sigarette siano disponibili ovunque e a qualsiasi ora – si è lamentato – mentre alternative meno dannose come le bustine di nicotina siano vietate. Nell’articolo di Sigmagazine un approfondimento sugli interventi del convegno berlinese.

Esperti di riduzione del danno in campo per la sigaretta elettronica

 

Corea del SudEcco come regolamentazione e innovazione stanno ridisegnando l’industria delle sigarette elettroniche
Un mercato in crescita e in trasformazione. È quello del vaping sud-coreano nel racconto di Sam Kim, Sales Director di Connected Korea, uno dei principali rivenditori del Paese, che in un’intervista al magazine 2Firsts ha illustrato come regolamentazione e innovazione stiano trasformando l’industria delle sigarette elettroniche in Corea del Sud, un mercato da 11,3 miliardi di dollari. Nonostante le sigarette tradizionali rappresentino ancora il 73,1% del mercato, i dispositivi a tabacco riscaldato e le sigarette elettroniche stanno guadagnando terreno, soprattutto tra i giovani, attratti da sapori personalizzabili e minore impatto olfattivo. Tuttavia, il settore deve affrontare sfide normative, come la tassazione sulla nicotina e le restrizioni pubblicitarie per proteggere i minori, mentre la nicotina sintetica rimane per ora meno regolamentata (ma il dibattito è in corso). Kim ha sottolineato l’importanza del commercio online, in crescita grazie alla richiesta di trasparenza e qualità, e ha presentato innovazioni come il dispositivo “Mix-craft”, che permette ai consumatori di creare miscele di liquidi personalizzate. “Il futuro del mercato dipende dalla capacità di bilanciare innovazione, osservanza delle norme e attenzione alle esigenze dei consumatori”, ha concluso Kim.

 

BelgioVietata l’esposizione di sigarette e prodotti del vaping
Il Belgio ha introdotto una stretta sulla visibilità di sigarette e prodotti da vaping, obbligando i negozi a nasconderli per scoraggiare gli acquisti impulsivi: i clienti potranno ancora comprarli, ma solo su richiesta. La riforma, voluta dal ministro della Salute Frank Vandenbroucke per avvicinarsi all’obiettivo “generazione senza fumo entro il 2040”, era partita con il divieto di vendita delle e-cig monouso, attivo dal 1° gennaio. I commercianti, però, denunciano la mancanza di linee guida ufficiali e criticano l’assenza di supporto governativo: alcuni hanno coperto gli scaffali con tende o installato sistemi a scomparsa. Tra i consumatori prevale lo scetticismo perché – si sostiene – nascondere i prodotti non cura quella che è a tutti gli effetti una dipendenza.

Belgio, via le sigarette elettroniche dagli scaffali di negozi e tabaccherie

 

ThailandiaCaphra, il vaping può salvare migliaia di vite umane
La Coalition of Asia Pacific Tobacco Harm Reduction Advocates (Caphra), l’associazione internazionale che promuove la riduzione del danno da tabacco nella regione dell’Asia-Pacifico, sostiene e patrocina le prove presentate da Asa Saligupta, direttore di ENDs Cigarette Smoke Thailand, che evidenziano il potenziale salvavita dello svapo come alternativa alle sigarette tradizionali. Nonostante il fumo di sigaretta sia responsabile di 71.000 morti all’anno in Thailandia, non è stato registrato alcun decesso legato all’uso di sigarette elettroniche. Tuttavia, mentre le sigarette combustibili rimangono ampiamente disponibili, i prodotti per lo svapo sono ancora vietati. Nancy Loucas, coordinatrice esecutiva di Caphra, ha criticato le politiche del governo thailandese, definendole guidate dalla disinformazione piuttosto che dalla scienza, e ha citato il rapporto di Public Health England secondo cui lo svapo è il 95% più sicuro rispetto al fumo. La Caphra riconosce le preoccupazioni sull’accesso dei giovani, ma sostiene che una regolamentazione equilibrata, non il divieto, sia la soluzione migliore. Loucas ha dunque esortato la Thailandia a seguire l’esempio di altri Paesi che, basandosi su evidenze scientifiche, hanno adottato politiche di riduzione del danno per salvare vite umane.

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