L'attualità quotidiana sulla sigaretta elettronica

Andrea Panvini vince concorso d’idee sulla riduzione del danno da fumo

Lo studente di medicina dell'università di Catania ha proposto la realizzazione di una applicazione integrata e multidisciplinare a sostegno di chi vuole smettere di fumare

Nell’ambito della Giornata mondiale senza tabacco, il Coehar dell’Università di Catania ha presentato –  e premiato – gli studenti di medicina che hanno partecipato al concorso di idee lanciato dalla Lega italiana antifumo. I tredici elaborati provenienti da quattro atenei italiani sono stati giudicati dalla commissione esaminatrice in base ai criteri di innovazione, efficacia e sostenibilità. A risultare vincitore dell’assegno da mille euro è stato Andrea Panvini, studente di medicina dell’università di Catania, per il progetto relativo all’applicazione digitale Breath. “È uno strumento digitale – ha spiegato Panvini – pensato per supportare il processo di cessazione del fumo, integrando metodologie evidence-based, approcci psicologici e il supporto del personale sanitario.  Non sostituisce le figure professionali, ma le affianca nel trattamento, promuovendo un approccio multidisciplinare e personalizzato. Il tabagismo è una delle principali cause di morbilità e mortalità globale. Le attuali soluzioni digitali non sempre offrono supporto integrato e personalizzato, risultando limitate nell’efficacia. Breath mira a colmare queste lacune, utilizzando terapia cognitivo-comportamentale, gamification e collegamenti diretti con i professionisti sanitari, per un percorso di cessazione più efficace e personalizzato. Indipendentemente dal fatto che l’utente sia in fase di switch alla sigaretta elettronica o stia riducendo la nicotina verso l’abbandono totale del fumo, l’app integra sistemi wearable e digital health per monitorare i progressi. Gli utenti e i professionisti sanitari – ha concluso Panvini – possono tracciare i miglioramenti nell’adozione di abitudini salutari o nella riduzione di fattori di rischio, come in caso di patologie come obesità o diabete“.
La giuria ha inoltre menzionato le idee degli studenti Francesco Risicato (università di Catania), Cristiana D’Aprile (università di Foggia), Alessandra Buonfiglio (università di Foggia) e Tomaso Leonardo Porcheddu (università di Sassari) che, insieme a quella di Panvini, saranno pubblicate integralmente sulla rivista Sigmagazine in distribuzione a luglio.

Andrea Panvini illustra il progetto Breath, vincitore del concorso di idee indetto dal Coehar dell’università di Catania.

Prima della premiazione si è tenuto l’ormai consueto convegno annuale che ha accolto esperti, medici in formazione e giovani da tutta Italia, confermando il valore del dialogo tra scienza e nuove generazioni per promuovere stili di vita sani e scelte informate. Al centro dell’incontro, il ruolo delle nuove generazioni, la necessità di aggiornare le politiche antifumo e l’importanza della scienza e dell’innovazione tecnologica – intelligenza artificiale inclusa – nella prevenzione e riduzione dei danni da fumo.
Lo scopo della nostra attività – ha dichiarato il professor Giovanni Li Volti, direttore del Coehar – è uscire dai confini dei laboratori per fornire alle nuove generazioni strumenti concreti e aggiornati, capaci di aumentare la consapevolezza sui danni del fumo e sull’importanza di investire sulla propria salute. Anche quest’anno, grazie a un programma scientifico di alto livello, abbiamo condiviso con studenti e professionisti dati all’avanguardia che pongono l’Italia al centro del dibattito internazionale sulla riduzione del danno. Se i giovani fumano, il dovere delle istituzioni è informarli sui corretti stili di vita e sulle conseguenze. I medici del domani sono una risorsa per il cambiamento”.
In Italia – ha aggiuntio il professor Riccardo Polosa, fondatore del Coehar – si parla molto di prevenzione e si moltiplicano le dichiarazioni ma sul contrasto al fumo e sul supporto reale ai fumatori che non riescono a smettere da soli siamo fermi all’anno zero. Continuiamo a basarci su dati che non tengono conto delle evidenze scientifiche. La Cochrane Library ha più volte dimostrato che gli strumenti privi di combustione possono ridurre i danni da fumo e aiutare i fumatori a smettere, raddoppiando addirittura la possibilità di farlo. Il fatto che molti consumatori siano inizialmente dual users non implica un fallimento del modello di riduzione del danno. Studi longitudinali mostrano che l’uso duale è spesso una fase intermedia verso la cessazione completa”.
Durante la conferenza, il professor Pasquale Caponnetto e la dottoressa Noemi Vitale hanno presentato approcci psicologici efficaci per aiutare i giovani a smettere di fumare, mentre il dottor Michele Compagnone ha illustrato gli effetti del fumo sulla fertilità. La dottoressa Emanuela Tropea ha sottolineato il valore dell’alimentazione nella prevenzione, e il professor Davide Campagna insieme alla dottoressa Francesca Cucuzza hanno condiviso dati aggiornati sul progetto di valutazione dello stato di salute dei fumatori che accedono in pronto soccorso per malattie fumo correlate. Grazie alla collaborazione di Caritas, infine, il dottor Giovanni Mangano ha presentato gli aggiornamenti del progetto di sostegno ai soggetti svantaggiati che vogliono smettere di fumare.

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