L'attualità quotidiana sulla sigaretta elettronica

SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 18 al 24 maggio

L'Onu è sordo alla riduzione del danno da fumo mentre in Europa si discute di tasse. In Cile entra in vigore la legge che regolamenta il vaping e la Polonia vara alcune restrizioni.

GlobalOnu rilancia la lotta al fumo ma continua a ignorare la riduzione del danno
L’Onu sta finalizzando la bozza della dichiarazione politica sulla prevenzione delle malattie non trasmissibili (Mnt) e la promozione della salute mentale, in vista del meeting di alto livello del prossimo 25 settembre, dove i leader mondiali definiranno una nuova strategia fino al 2030. Il testo, però, ripropone misure tradizionali contro il fumo, come tasse sul tabacco e pacchetti neutri, senza considerare strumenti innovativi come la sigaretta elettronica. Michael Landl, direttore della World Vapers’ Alliance, critica questa visione: “Aggrappandosi a strategie obsolete, la bozza di dichiarazione delle Nazioni Unite rischia di fallire i suoi obiettivi. Adottare la riduzione del danno è la strada più rapida verso un futuro senza fumo, nonché la più compassionevole ed efficace”. L’esempio da seguire è quello della Svezia, che con politiche aperte alla riduzione del danno ha ridotto i fumatori al 5%. La bozza invita invece i governi a limitare i dispositivi per la nicotina, nonostante l’evidenza del loro potenziale. La consultazione sugli emendamenti è aperta fino al 27 maggio, con una prima discussione prevista per il 5 giugno.

Sulle malattie croniche l’Onu ignora la riduzione del danno da fumo

 

UeL’aumento delle tasse su sigarette elettroniche rischia di danneggiare la salute pubblica
La proposta europea di estendere le accise anche ai prodotti alternativi al tabacco, come sigarette elettroniche e dispositivi a tabacco riscaldato, rischia di avere effetti controproducenti sulla salute pubblica. Il commissario Ue Wopke Hoekstra ha annunciato la revisione della direttiva, sostenuta da tredici Paesi tra cui Olanda, Belgio, Austria e soprattutto Spagna, le cui misure restrittive fanno del Paese iberico uno degli Stati meno vape-friendly dell’Ue, ma fortemente contestata da Italia, Grecia e Romania che temono ripercussioni economiche e sociali, soprattutto sulle fasce più vulnerabili. All’interno della stessa Commissione Ue non mancano le divisioni, con la presidente Ursula von der Leyen che sembra frenare per timori di riaccendere l’inflazione. Una tassazione indiscriminata rischia soprattutto di vanificare anni di progressi nella lotta al tabagismo, penalizzando strumenti riconosciuti come utili per ridurre i danni alla salute e aumentando paradossalmente il numero di fumatori tradizionali. L’ultima cosa si cui si avverte il bisogno è che l’Europa si allontani dalla via virtuosa di politiche sanitarie equilibrate che, specie sul terreno della lotta al fumo, tengano conto delle preoccupazioni generali ma anche delle indicazioni della scienza e delle innovazioni tecnologiche.

Tasse eccessive sulle sigarette elettroniche? Una minaccia alla salute pubblica

Ue, sigarette elettroniche: Spagna accelera sul proibizionismo, Italia dice no

PoloniaDecisivo passo in avanti per le restrizioni sul consumo di nicotina che impattano anche sul vaping
La Polonia compie un passo decisivo verso le restrizioni sui prodotti a base di nicotina. La Camera bassa del parlamento (il Sejm) ha approvato all’unanimità il disegno di legge che introduce severe restrizioni sulla vendita e la composizione delle bustine di nicotina. Il testo, sostenuto a larga maggioranza, vieta il marketing e la vendita ai minori di 18 anni, elimina distributori automatici e acquisti online, e regola gli additivi, fissando un tetto massimo di 20 mg/g di nicotina e avvertenze sanitarie obbligatorie sul 30% della confezione. Il provvedimento passerà al vaglio del Senato in seduta plenaria, mentre il governo assicura che i prodotti senza nicotina – come le ricariche per sigarette elettroniche – saranno sottoposti alle stesse limitazioni. Intanto, Varsavia prepara un altro intervento: il bando totale dei dispositivi monouso (con o senza nicotina) e delle bustine aromatizzate. “Il progetto è attualmente in fase di consultazione interna e, una volta completato, sarà sottoposto a consultazione pubblica”, ha affermato il Ministro della salute Izabela Leszczyna.

UsaIl 47% degli operatori sanitari crede che la nicotina sia cancerogena
Si tratta di un vero e proprio gap informativo, tanto più grave in quanto coinvolge professionisti della sanità. Un recente sondaggio condotto su 1.565 operatori sanitari statunitensi rivela che il 47% ritiene erroneamente la nicotina cancerogena, con un picco del 59% tra chi ha la metà dei pazienti fumatori. E questo nonostante il consenso scientifico attribuisca i danni alla salute principalmente alla combustione del tabacco. Il 69% chiede alla Fda (la Food and Drug Administration) prove cliniche sull’efficacia dei prodotti senza fumo, mentre il 95% condividerebbe con i pazienti le informazioni ufficiali fornite dalla stessa Fda. Questo è segno di un’ampia disponibilità a sostenere percorsi di riduzione del danno, purché fondati su evidenze scientifiche. Stacey Kennedy, Ceo di Pmi Us sottolinea l’urgenza di linee guida chiare e tempestive sui prodotti alternativi al fumo per supportare per aiutare gli adulti fumatori a compiere scelte migliori per la loro salute. Colmare questo gap conoscitivo potrebbe accelerare politiche anti tabacco più efficaci.

Nicotina e disinformazione: quasi metà degli operatori sanitari Usa crede sia cancerogena

 

CileIn attuazione la legge che regola vendita, uso e pubblicità delle sigarette elettroniche. Il ministro assicura: non è un divieto
Il Cile ha avviato l’implementazione della nuova normativa che vieta la vendita di prodotti per lo svapo ai minori di 18 anni e ne limita l’uso negli spazi pubblici chiusi, equiparando di fatto i dispositivi elettronici alle sigarette tradizionali. Come riportato dai media locali, la legge introduce anche restrizioni pubblicitarie, vietandola nel raggio di 400 metri da scuole e strutture sanitarie. Celso Muñiz, responsabile dell’Ufficio per il Controllo del tabacco del Ministero della salute, ha spiegato che “il regolamento non mira a vietare le sigarette elettroniche ma a stabilire confini chiari per proteggere la salute pubblica, soprattutto dei giovani”. I controlli saranno effettuati dai Seremi, gli uffici regionali del ministero, che potranno applicare sanzioni progressive: dalle 137.000 pesos (146 dollari) per l’uso in ambienti scolastici fino a multe di 34 milioni di pesos (3,6 milioni di dollari) per la mancata apposizione di avvertenze sanitarie sulle confezioni. Secondo il governo, la normativa rappresenta un tentativo di bilanciare la regolamentazione del settore con la tutela della salute pubblica, in particolare delle fasce più giovani della popolazione. Le nuove disposizioni mirano a contrastare il crescente utilizzo di questi dispositivi tra gli adolescenti, pur senza ostacolare l’accesso agli adulti che li utilizzano come alternativa al tabacco tradizionale.

Papua Nuova GuineaBando immediato su importazione e uso di sigarette elettroniche
Il Ministero della salute di Papua Nuova Guinea ha annunciato il divieto con effetto immediato di importazione e utilizzo di qualsiasi prodotto da svapo, motivato dalla preoccupazione per l’impatto sui minorenni. Il ministro Elias Kapavore ha precisato che la misura rende illegali tutti i dispositivi di questo tipo nel Paese. Il bando comprende sia la vendita di sigarette elettroniche che dei loro componenti, con sanzioni fino a 10.000 kina (2.400 dollari Usa) per i privati e 100.000 kina (24.000 dollari Usa) per le aziende.

UsaSequestrati 34 milioni di dollari di sigarette elettroniche illegali a Chicago
La Food and Drug Administration (Fda) ha annunciato la confisca di quasi 2 milioni di sigarette elettroniche non autorizzate in un’operazione svolta in collaborazione con il Customs and Border Protection (Cbp) a Chicago. Il sequestro, per un valore di 33,8 milioni di dollari, è avvenuto nell’ambito di un’azione congiunta contro l’importazione illegale di prodotti provenienti principalmente dalla Cina. I lotti sequestrati includevano marchi come Snoopy Smoke e Raz, spesso nascosti con descrizioni vaghe e valori dichiarati in maniera erronea per eludere i controlli doganali e le normative sulla sicurezza. Questi sequestri impediscono a prodotti non autorizzati di raggiungere i giovani, ha dichiarato il commissario della Fda Marty Makary, sottolineando l’impegno a contrastare il mercato illegale del vaping. Alcuni prodotti violavano anche diritti di proprietà intellettuale, mentre tutti risultavano privi dell’autorizzazione alla commercializzazione richiesta dalla legge federale statunitense.

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