L'attualità quotidiana sulla sigaretta elettronica

SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 25 al 31 maggio

Mentre il Regno Unito pone fine al mercato delle sigarette elettroniche usa e getta, la Francia inasprisce i divieti di fumo all'aperto e (per ora) esclude il vaping.

Regno UnitoDal 1° giugno stop alle sigarette elettroniche monouso, tra polemiche e timori per il mercato nero
Con l’arrivo di giugno, entra in vigore in tutto il Regno Unito – Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda del Nord – il divieto di vendita delle sigarette elettroniche monouso. Una misura annunciata già lo scorso ottobre dal governo britannico, con l’obiettivo dichiarato di limitare l’impatto ambientale dei dispositivi usa e getta e ridurne l’appeal tra i più giovani. Ma la decisione continua a suscitare critiche, soprattutto perché il Paese è stato finora il mercato europeo più florido per questo tipo di prodotti: praticità, prezzi bassi e una vasta gamma di aromi hanno decretato il successo delle e-cig monouso, che secondo alcuni esperti hanno contribuito a far calare il numero di fumatori. In più, questi dispositivi sono stati valutati come particolarmente adatti per categorie specifiche, come anziani, persone con difficoltà cognitive o detenuti. Ora, però, il bando rischia di aprire scenari preoccupanti. Le prime indagini rivelano che, se una parte degli utenti si sta orientando verso modelli ricaricabili, altri potrebbero finire nel mercato illegale, già in forte espansione. Un esito che rischierebbe di vanificare gli sforzi per la riduzione del tabagismo.

Regno Unito, sigarette elettroniche monouso vietate dal 1° giugno

 

FranciaStop al fumo in parchi, spiagge e scuole: salve (per ora) le sigarette elettroniche
La Francia ha deciso di estendere il divieto di fumo a tutti gli spazi pubblici all’aperto considerati sensibili, tra cui parchi, spiagge, aree sportive, fermate dei bus e zone adiacenti alle scuole. “La libertà di fumare si ferma dove inizia il diritto dei bambini a respirare aria pulita”, ha sottolineato la ministra della Salute Catherine Vautrin in un’intervista a Ouest-France, spiegando che l’obiettivo è proteggere i più giovani dal fumo passivo. Il provvedimento, già sperimentato in alcuni comuni, diventerà ora nazionale, con multe fino a 135 euro per chi non lo rispetterà. Fumare rimarrà consentito nelle aree esterne di bar e ristoranti, mentre le sigarette elettroniche – almeno per ora – non rientrano nel bando. Tuttavia, il governo sta valutando una stretta anche sul vaping: secondo Vautrin, saranno presto introdotti limiti sui livelli di nicotina e una riduzione degli aromi consentiti, per ridurne l’appeal soprattutto tra i giovani.

 

GlobalIeva: riduzione del danno chiara, ma serve più informazione da parte dei legislatori
Milioni di fumatori in Europa potrebbero ridurre significativamente i rischi per la salute passando alle sigarette elettroniche, ma serve una comunicazione chiara e obiettiva da parte dei legislatori. Lo sottolinea Dustin Dahlmann, presidente dell’associazione dei produttori Independent European Vape Alliance (Ieva), in vista della Giornata mondiale senza fumo, denunciando la disinformazione sul vaping. I dati Eurobarometro e uno studio del 2023 pubblicato sul Journal of Epidemiology confermano che le e-cig attirano quasi esclusivamente fumatori adulti, non nuovi consumatori. Le sigarette elettroniche, non bruciando tabacco, riducono l’esposizione a sostanze chimiche, e Public Health England (oggi Office for Health Improvement and Disparities, ndr) stima un calo del 75% del danno rispetto al fumo tradizionale. Eppure la maggioranza dei fumatori europei crede erroneamente che il vaping sia più o ugualmente dannoso. Ieva esorta quindi i governi a promuovere informazioni corrette e a integrare le e-cig nelle strategie di salute pubblica, per aiutare i fumatori a compiere scelte consapevoli.

Ieva: i legislatori riconoscano le potenzialità della sigaretta elettronica

 

Unione Europea – Popcorn lung, Ethra smonta i falsi allarmi sul vaping e accusa la Commissione europea di disinformazione
Torna in discussione la “popcorn lung”, una rara bronchiolite obliterante identificata per la prima volta fra i lavoratori di una fabbrica di popcorn e legata all’inalazione di diacetile. La sostanza è contenuta in alcuni liquidi per sigarette elettroniche, ma nessun caso di questa rara condizione è mai stata confermato tra gli svapatori: cosa che non ha evitato il ciclico ritorno di speculazioni. Ora l’associazione europea dei consumatori Ethra ha contestato improvvide affermazioni in tale senso del commissario Ue Olivér Várhelyi, citando studi britannici che dimostrano come il diacetile nei liquidi regolamentati sia centinaia di volte meno presente che nel fumo tradizionale e non costituisca un rischio reale. Ethra sottolinea che il vero pericolo deriva dal mercato illegale, favorito da normative eccessive come i divieti sugli aromi, e accusa la Commissione di non vigilare adeguatamente sull’applicazione nazionale della legislazione europea esistente che già vieta il diacetile (cosa che al contrario il Regno Unito ha fatto). L’associazione ha chiesto un confronto con la Commissione europea.

“No, l’uso della sigaretta elettronica non causa il popcorn lung”

 

CambogiaPrimo ministro Hun Manet respinge proposta di fabbrica di e-cigarette
Porte chiuse al vaping, anzi serrate. Secondo informazioni della stampa cambogiana, la proposta avanzata da un alto funzionario straniero al governo cambogiano per la costruzione di una fabbrica di sigarette elettroniche è stata respinta dal primo ministro Hun Manet, il quale ha ribadito il divieto assoluto a qualsiasi investimento legato a questi prodotti. Durante la presentazione del programma nazionale quinquennale per il controllo del cancro (2025-2030), Manet ha chiarito che la Cambogia non accoglierà progetti legati alle e-cigarette, neppure se destinati all’esportazione. La proposta era stata formulata al ministro del Commercio cambogiano, Chea Nimol, ma è stata immediatamente respinta. Dal 2014, il Paese vieta l’importazione, la vendita e l’uso di e-cigarette, tabacco riscaldato e narghilè. Quella del premier, d’altronde, è una vera e propria crociata contro il vaping, che non tiene conto delle sua potenzialità nella lotta al tabagismo. Hun Manet ha infatti reiterato l’appello paternalistico ai giovani a evitare tali prodotti, definendoli una falsa “moda cool”, e a concentrarsi invece su studio e crescita personale.

 

GlobalFarsalinos: la politica la smetta di demonizzare il vaping e ascolti le evidenze scientifiche
In occasione della Giornata mondiale del vaping del 30 maggio, Kostantinos Farsalinos, medico specializzato in cardiologia e figura tra le più autorevoli per le ricerche nel campo della riduzione del danno da tabacco e sugli effetti delle sigarette elettroniche, evidenzia in un articolo pubblicato da Sigmagazine come, nonostante decenni di politiche antifumo, oltre 8 milioni di persone muoiano ogni anno per malattie legate al tabacco. La soluzione? Abbandonare la combustione, non la nicotina. Svezia e Nuova Zelanda dimostrano che sigarette elettroniche e snus riducono drasticamente i fumatori e i decessi correlati. La strategia svedese ha prodotto una diminuzione del 61% dei tumori polmonari grazie a alternative come lo svapo – scrive Farsalinos – e a un tasso di mortalità totale per cancro inferiore del 34% rispetto alla media dell’Ue, mentre divieti irrazionali sugli aromi, fondamentali per abbandonare le sigarette, rischiano di favorire il mercato nero. L’esperto invita infine i legislatori a basarsi sulle evidenze: “Invito i responsabili politici a smettere di demonizzare lo svapo e iniziare ad ascoltare le evidenze scientifiche. Gli aromi salvano vite. Il vaping salva vite”. L’intervento completo sul sito di Sigmagazine.

“La sigaretta elettronica salva vite, la politica ascolti la scienza”

 

GlobalStöver: politiche equilibrate sul vaping riducono il fumo, ai governi serve coraggio
Nei Paesi che hanno adottato regolamentazioni equilibrate a favore del vaping – in primis Regno Unito e Nuova Zelanda – il tasso di fumatori adulti è calato drasticamente, con lo svapo che ha avuto un ruolo centrale in questo cambiamento. Questi risultati non sono ipotesi, ma progressi tangibili nella salute pubblica che andrebbero replicati e valorizzati”. È quanto scrive Heino Stöver, dottore di ricerca e professore di ricerca sociale sulle dipendenze presso l’Università di Scienze Applicate di Francoforte in un articolo pubblicato sul sito di Sigmagazine. Un appello a ridosso della Giornata mondiale del vaping del 30 maggio, con il quale il noto esperto internazionale nel campo della ricerca sulle droghe e le dipendenze chiede l’adozione di politiche basate sull’evidenza, che mettano la salute pubblica al di sopra delle ideologie. “Gli strumenti per ridurre ulteriormente il fumo esistono. Serve solo il coraggio politico per usarli”, conclude Stöver. L’articolo integrale su Sigmagazine.

Giornata mondiale del vaping: la scienza prima dell’ideologia

 

 

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