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La Croazia si appresta ad aumentare le accise sul tabacco e introdurre una tassa sui liquidi da inalazione per sigarette elettroniche. La nuova normativa dovrebbe entrare in vigore il 1° luglio.
In base al progetto, l’accisa specifica sulle sigarette aumenterà da 53,10 a 56,10 euro per mille sigarette, e l’accisa minima salirà a 124,20 euro. Aumenteranno anche le accise sul tabacco trinciato, sui sigari, sul tabacco riscaldato e sui nuovi prodotti del tabacco come le nicotine pouches.
Per la prima volta anche i liquidi per sigarette elettroniche saranno toccati da un prelievo fiscale che, stando alle prime indiscrezioni, non dovrebbe essere neppure basso: si tratterebbe infatti di 20 centesimi per millilitro, ovvero 2 euro ogni flacone da 10 millilitri. La previsione del governo è di raccogliere in questi modo altri 74,7 milioni di euro. È attualmente in corso una consultazione pubblica per conoscere il parere dei cittadini. I croati avranno però soltanto sette giorni di tempo per rispondere.
“Questa tassa farà salire i prezzi, scoraggerà i fumatori dal passare allo svapo e, in definitiva, costerà vite umane – spiega Alberto Gómez Hernández, policy manager della World Vapers’ Alliance – Il governo non solo si sta muovendo nella direzione sbagliata, trattando i vapers come una mucca da mungere e dando priorità alle entrate fiscali rispetto alla salute pubblica, ma sta anche negando ai cittadini un’equa opportunità di parlare apertamente. Una consultazione di sette giorni è inaccettabile: limita il corretto impegno e si fa beffe del processo democratico. Numerosi studi internazionali hanno dimostrato che lo svapo è significativamente meno dannoso del fumo e che una regolamentazione adeguata, compresa la tassazione, dovrebbe riflettere questo rischio ridotto. Una tassa di 20 centesimi per millilitro raddoppierebbe il costo di molti liquidi, rendendo più difficile per i fumatori – conclude Gómez Hernández – permettersi il cambio e più facile per il mercato nero prosperare“.