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Si avvicinano i mesi preferiti dagli italiani per andare in vacanza. Molti probabilmente resteranno in Italia ma i consumatori di sigarette elettroniche che decideranno di varcare i confini nazionali devono tenere in considerazione che la legge non consente la libera circolazione dei prodotti liquidi da inalazione, categoria in cui rientrano anche le sigarette elettroniche usa e getta, le pod precaricate, i mix and vape e, ultimamente, anche gli aromi e gli scomposti. In pratica, tutti i prodotti liquidi atti a essere usati in un dispositivo di vaporizzazione sottostanno alle norme del monopolio e delle dogane e di conseguenza sottoposti a rigidi vincoli. In fase di attraversamento della frontiera, gli ispettori doganali possono verificare l’eventuale trasporto.
Ma attenzione anche se si viaggia in aereo. Gli e-liquid per sigarette elettroniche sono esclusi dalla norma che prevede che i liquidi (nel senso generico del termine) devono essere trasportati in confezioni non superiori ai 100 millilitri. Come vedremo di seguito, il quantitativo massimo consentito è ben al di sotto di tale soglia. Non è possibile dunque pensare di dividere la propria bottiglia da 1 litro di base neutra in 10 flaconi da 100 millilitri. Massima accortezza soprattutto in fase di rientro in Italia: chi verrà colto con quantitativi superiori al lecito dovrà pagare, oltre alla sanzione, anche l’imposta di consumo e l’Iva evase. Nel computo tutto ciò che in Italia è fascettato con il contrassegno di Stato e deve di conseguenza sottostare alle regole sul trasporto di tabacchi e liquidi da inalazione. Prima di uscire dall’Italia con destinazione extra Ue è sempre bene informarsi se il paese di destinazione consente l’utilizzo o il possesso di sigarette elettroniche: nei casi più estremi è previsto il carcere (vedi questo approfondimento)
Secondo le norme nazionali, 1 millilitro di liquido equivale a 5,5 sigarette, quindi venti sigarette corrispondono a 3,64 millilitri. La legge consente ad ogni viaggiatore transfrontaliero extraeuropeo di portare non più di due stecche di sigarette (venti pacchetti). Quantità raddoppiata nel caso in cui il viaggio è intraeuropeo. Ne consegue che rientrando da un paese extra Ue è consentito attraversare i confini con non più di 72,73 millilitri di liquido di ricarica. Come detto, nel quantitativo vanno conteggiati sia i liquidi pronti da 10 ml, sia i mix and vape da 40 o 50 ml, sia le sigarette elettroniche usa e getta (2 ml) che gli aromi e le basi neutre premiscelate. I viaggi all’interno dell’Unione europea consentono invece di trasportare fino a quattro stecche di sigarette, per cui anche il quantitativo di liquido è raddoppiato: 145,46 millilitri.
Affinché si possa parlare di responsabilità penale, e quindi rientrare nella fattispecie del contrabbando, è necessario che il quantitativo di liquido per sigarette elettroniche trasportato (a prescindere dalla natura pronta all’uso o da diluire) sia superiore a 3 mila millilitri (3 litri) per i prodotti contenenti nicotina e a 15 mila millilitri (15 litri) per i prodotti non contenenti nicotina. A tale calcolo si perviene attraverso l’applicazione della nuova soglia penale che parte da 15 chilogrammi di tabacco lavorato e che è entrata in vigore alla fine dello scorso anno, quando invece la soglia era di 10 chilogrammi.
Attenzione dunque a commettere leggerezze o pensare che “tanto è solo un flacone di liquido per sigarette elettroniche”: le vacanze potrebbero costare molto ma molto care: tra sanzione, imposta e Iva evase si rischia un verbale a quattro zeri.