© Sigmagazine, rivista d'informazione specializzata e destinata ai professionisti del commercio delle sigarette elettroniche e dei liquidi di ricarica - Best edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - P. Iva 14153851002 - Direttore responsabile: Stefano Caliciuri - Redazione: viale Angelico 78, Roma - Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Roma al numero 234/2015 - Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017
Sono tre le ipotesi allo studio della Commissione europea per quanto riguarda la fiscalità delle sigarette elettroniche e degli altri strumenti a rischio ridotto alternativi al fumo. È quanto emerge da un documento di valutazione di impatto ambientale che accompagnerebbe la Direttiva del Consiglio relativa alla struttura e alle aliquote dell’accisa applicata al tabacco e ai prodotti correlati al tabacco, trapelato dagli uffici di Bruxelles e pubblicato in esclusiva da Alastair Cohen su Clearing the air.
Secondo quanto si legge nel documento, per quanto riguarda la sigaretta elettronica le opzioni sul tavolo sarebbero tre. La prima, prevede un tasso minimo di prelievo fiscale pari a zero euro per millilitro. In questo modo, spiega il documento, gli Stati membri che non applicano una tassa ai liquidi potrebbero mantenere lo status quo, ma allo stesso tempo sarebbero in grado di controllare il movimento dei liquidi per inalazione attraverso il Sistema di movimento e controllo delle accise. La seconda opzione è quella più elevata e prevede un prelievo fiscale minimo fisso di 0,36 euro per millilitro di liquido o, in alternativa, un minimo relativo pari al 40% del prezzo di vendita al dettaglio.
La terza ipotesi, infine, suggerisce un livello moderato per il minimo con un’aliquota più alta per i liquidi con maggiore concentrazione di nicotina. In base a questa opzione, ai liquidi con meno di 15 mg di nicotina per ml (compresi quelli senza nicotina) si applicherebbe un minimo fisso di 0,12 euro per ml o, in alternativa, un minimo relativo pari al 20% del prezzo di vendita al dettaglio. L’aliquota minima sarà invece pari a 0,36 euro per ml (come quello della prima opzione) per i liquidi con concentrazione di nicotina superiore ai 15 mg/ml.
Per quanto riguarda la valutazione dell’impatto di queste misure, la prima non cambierebbe ovviamente nessuno degli scenari attuali. La seconda opzione, invece, avrebbe un impatto dirompente, richiedendo a 23 Stati membri di aumentare il prelievo fiscale. Il documento prevede che il prezzo medio dei liquidi standard aumenterebbe del 21%, mentre il consumo diminuirebbe del 40%. Adottando la terza opzione, invece, l’aumento medio del prezzo dei liquidi sarebbe più moderato (5,3%) e il calo delle vendite previsto del 17% rispetto ai livelli del 2023. Ricordiamo, però, che queste previsioni si riferiscono medie europee e che in Italia è già in vigore un prelievo fiscale pari a 0,14 euro per ml sui liquidi con nicotina (quindi superiore a quello previsto per i liquidi con meno di 15mg/ml di nicotina).
Quale sarà la scelta fra queste tre opzioni? Nel valutare l’efficacia delle proposte, il documento esclude subito quella con tasso pari a zero. La seconda e la terza sono valutate valide allo stesso modo, anche se con qualche piccola differenza. “La terza opzione – si legge nel documento – che mette un onere fiscale addizionale sui prodotti con alta concentrazione di nicotina, offrirebbe un buon livello di protezione sanitaria, pur non proponendo il prelievo fiscale più alto”. Ed è anche la scelta che l’associazione dei produttori europei Ieva non ha mai fatto mistero di preferire.
LEGGI ANCHE:
Ue, sigarette elettroniche: Spagna accelera sul proibizionismo, Italia dice no
Tasse eccessive sulle sigarette elettroniche? Una minaccia alla salute pubblica