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Con un annuncio che segna una svolta politico-sanitaria radicale, il presidente uruguaiano Yamandú Orsi, eletto per la coalizione di sinistra del Fronte Amplio, ha dichiarato durante una conferenza stampa che l’Uruguay vieterà completamente l’importazione, la registrazione e la vendita di sigarette elettroniche e di prodotti a base di tabacco riscaldato.
La misura rappresenta un deciso cambio di rotta rispetto alle politiche precedenti, abrogando due regolamenti adottati dal governo passato che invece permettevano l’uso domestico di questi dispositivi e prevedevano l’obbligo di confezionamento neutro per i prodotti del tabacco tradizionale.
A supporto della nuova normativa, la Ministra della Salute Cristina Lustemberg ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica un dato che, a ragione, ha definito allarmante: ogni giorno in Uruguay muoiono diciotto persone a causa del fumo. Ma poi ha aggiunto una frase che ha lasciato assai interdetti: “Le sigarette elettroniche sono fuorvianti e potenzialmente pericolose”. Come se ci fosse una relazione diretta tra tabacco da fumo e sigarette elettroniche. Ma tant’è,
Laura Llambí, coordinatrice del Progetto Uruguay per il Controllo del Tabacco, ha poi aggiunto che l’uso prolungato delle sigarette elettroniche “può provocare infarti e gravi malattie respiratorie“, citando il rischio di malattie polmonari acute e croniche. E ha continuato: “C’è molta disinformazione su questi dispositivi, soprattutto tra i giovani, che rappresentano la fascia d’utenza più esposta”. Probabilmente quella stessa disinformazione di cui probabilmente si ciba Llambì. Va infatti rilevato che la comunità scientifica internazionale concorda sul fatto che il vaping sia significativamente meno dannoso rispetto al fumo tradizionale. Diverse ricerche, tra cui quelle condotte dal Public Health England e da altri istituti sanitari europei, indicano che le sigarette elettroniche espongono gli utenti a una quantità nettamente inferiore di sostanze tossiche rispetto alle sigarette convenzionali. Tanto che questo ha portato alcuni esperti a proporre il vaping come uno strumento di riduzione del danno per i fumatori adulti.
Nonostante questo dibattito scientifico in corso, il governo uruguaiano ha scelto un approccio radicale, riaffermando una linea di tolleranza zero verso tutti i prodotti contenenti nicotina non convenzionali.