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Con il nastro adesivo sulla bocca, a simboleggiare la riduzione al silenzio, i manifestanti di World Vapers’ Alliance hanno portato ieri la loro campagna “Voices Unheard – Consumers Matter!” alla World Conference on Tobacco Control di Dublino. Non poteva esserci esemplificazione più chiara della realtà: all’interno del centro congressi delegati ed esperti discutevano delle politiche di controllo del tabacco. All’esterno, marginalizzati e inascoltati, i consumatori di nicotina, ai quali non viene riconosciuta alcuna voce in capitolo su decisioni che avranno una forte influenza sulla loro vita e la loro salute.

“È una rappresentazione di come i consumatori vengano messi a tacere in queste discussioni – spiega infatti Michael Landl, direttore dell’associazione internazionale dei consumatori di sigarette elettroniche – Siamo qui, le nostre storie contano ed è ora che i politici inizino ad ascoltarle. Invece di vietare aromi e alternative più sicure, abbiamo bisogno di politiche che proteggano sia i giovani che gli adulti che vogliono smettere di fumare. Mettere a tacere i consumatori non è la soluzione giusta”.
La protesta di Dublino, affermano da World Vapers’ Alliance, si inserisce nel contesto della crescente preoccupazione per la posizione aggressiva dell’Organizzazione mondiale della sanità contro la riduzione del danno da fumo, che ha recentemente determinato fra l’altro la richiesta di vietare i prodotti con nicotina aromatizzati. Misure che, continua l’associazione, rischiano di compromettere i progressi compiuti da milioni di adulti che hanno abbandonato con successo le sigarette tradizionali utilizzando alternative più sicure.
“I prodotti con nicotina alternativi al fumo – commenta Alberto Gómez Hernández, responsabile delle politiche e dell’advocacy di World Vapers’ Alliance – possono salvare vite, se accompagnati da regolamentazioni di buon senso, basate sull’evidenza scientifica. I consumatori devono essere coinvolti nel dibattito. Politiche obsolete e dogmatiche per il controllo del tabacco, che ignorano ostinatamente il potenziale di riduzione del danno, stanno ostacolando il progresso sanitario”. L’associazione chiede quindi una reale inclusione dei consumatori nelle politiche di controllo del tabacco e la fine dell’emarginazione di coloro che potrebbero trarre i maggiori benefici da misure di riduzione del danno, soprattutto in vista della Cop11 di Ginevra.