© Sigmagazine, rivista d'informazione specializzata e destinata ai professionisti del commercio delle sigarette elettroniche e dei liquidi di ricarica - Best edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - P. Iva 14153851002 - Direttore responsabile: Stefano Caliciuri - Redazione: viale Angelico 78, Roma - Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Roma al numero 234/2015 - Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017
Per la prima volta dal 2007, l’anno scorso il numero di fumatori in Brasile è aumentato, secondo un sondaggio diffuso dal Ministero della Salute. La tendenza mette in allarme le istituzioni perchè per decenni il Paese è stato considerato tra i più virtuosi nella lotta al fumo.
Lo stesso sondaggio ha però rilevato che il 2,6% degli adulti brasiliani – circa 4 milioni di persone – usano sigarette elettroniche, nonostante il divieto di vendita sia in vigore dal 2009. Sono prodotti che circolano esclusivamente nei mercati clandestini, esponendo gli utenti a rischi per la salute e rafforzando le reti illegali. Ma questi sono gli effetti diretti del proibizionismo. Gli esperti di sanità pubblica hanno infatti suggerito ai legislatori di rivedere il divieto, citando esempi provenienti da altri paesi, come Regno Unito, Svezia, Giappone e Canada, dove le sigarette elettroniche regolamentate hanno contribuito a ridurre i tassi di fumo. Se verrà fatto davvero un passo indietro sarà una vittoria per il fronte sostenitore della riduzione del danno e il Brasile diventerà un esempio di buongoverno internazionale.



