L'attualità quotidiana sulla sigaretta elettronica

SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 27 luglio al 2 agosto

Mentre l'Oms continua a ignorare le potenzialità degli strumenti a rischio ridotto, il medico canadese Tyndall pubblica un libro per confutare la narrazione antivaping.

GlobalL’Oms ignora riduzione del danno e ripropone per la Cop11 l’approccio anti-vaping
Nell’ordine del giorno provvisorio per la Cop11 della Convenzione  quadro per il controllo del tabacco dell’Oms, in programma a novembre a Ginevra, non compare alcuna apertura al dibattito su sigarette elettroniche e prodotti a rischio ridotto, nonostante le richieste avanzate durante la Cop10 di Panama da Paesi come Nuova Zelanda, Giappone, Filippine, El Salvador, Guyana, Armenia e dal piccolo Stato caraibico di St. Kitts and Nevis. Tali delegazioni avevano evidenziato i successi delle politiche di riduzione del danno. Il testo pubblicato definisce la riduzione del danno come una “narrazione dell’industria del tabacco”, ignorando le evidenze scientifiche e le esperienze positive di regolamentazione. Michael Landl, presidente della World Vapers’ Alliance, accusa l’Oms di “mettere a tacere milioni di ex fumatori le cui vite sono migliorate grazie ad alternative più sicure”. L’assenza del richiesto gruppo di lavoro specifico e soprattutto tono e linguaggio usato nel documento provvisorio lasciano presupporre che la prossima conferenza riproporrà la linea dura contro le alternative al fumo, nonostante i dati sui cali record di fumatori in Paesi che hanno adottato approcci pragmatici.

Oms, nella Cop11 nessuna apertura alla riduzione del danno

 

 

FilippineCaphra sollecita riforme nelle politiche sulla riduzione del danno da tabacco
La Coalizione dei sostenitori della riduzione del danno da tabacco in Asia-Pacifico (Caphra) ha espresso apprezzamento per la riconferma di Teodoro Herbosa al ministro alla Salute da parte del presidente Ferdinand Marcos Jr., ma ha sollecitato una revisione urgente delle politiche del ministero per allinearle alle evidenze scientifiche globali sulla riduzione del danno. Clarisse Yvette Virgino, rappresentante filippina di Caphra, ha sottolineato come le attuali normative sulle alternative al fumo, come il vaping, siano obsolete e in contrasto con modelli di successo come quello del Regno Unito, dove l’accesso regolamentato ha portato a un tasso di fumatori del 6%. Al contrario, le politiche proibizioniste, come quelle australiane, alimentano il mercato nero senza ridurre il fumo. Le Filippine registrano ancora 16 milioni di fumatori e una diffusa disinformazione sui rischi della nicotina, con il 60% dei cittadini che la ritiene erroneamente cancerogena. “Herbosa deve decidere se continuare con approcci fallimentari o abbracciare soluzioni innovative che salvano vite”, ha concluso Virgino.

 

Stati Uniti – I divieti sugli aromi danneggiano la salute pubblica e alimentano il mercato nero
Un recente rapporto della Tholos Foundation, fondazione di ricerca e formazione con sede a Washington che promuove politiche pubbliche per il libero mercato, basato su dati accademici, normative e sondaggi Ipsos, sostiene che vietare gli aromi nelle sigarette elettroniche potrebbe avere effetti controproducenti. Invece di proteggere i giovani, spingerebbe molti adulti a tornare al fumo o a rivolgersi al mercato illegale. Gli autori dello studio, tra cui esperti di politiche pubbliche, evidenziano che oltre l’80% degli svapatori in Europa usa gusti fruttati o dolci per smettere di fumare, con tassi di successo più alti rispetto agli aromi tabaccosi (Cochrane 2022). La tendenza a vietare gli aromi, già adottata negli Stati Uniti in quasi 400 località e in sette Stati, e ora imitata sempre di più in Europa, genera effetti contrari a quelli desiderati. In diverse aree dove le restrizioni sono già attive, si è infatti registrato un incremento delle vendite di sigarette convenzionali e una crescente attività del mercato nero. Sondaggi in Belgio, Svezia e Germania rivelano che il 90% degli svapatori considera gli aromi decisivi per abbandonare le sigarette. Alternative come controlli sull’età minima e vendita in canali dedicati ottengono ampio consenso, suggerendo ai legislatori – conclude Tholos – di adottare approcci pragmatici invece di divieti radicali. Per evitare effetti boomerang, come il ritorno dei giovani alle più dannose sigarette tradizionali.

Divieto di aromi nelle sigarette elettroniche: una misura controproducente per salute, economia e sicurezza

 

Regno UnitoStudio Usa rilancia tesi su effetto gateway, ma esperti britannici lo contestano e i numeri danno loro ragione
Uno studio osservazionale intitolato “Risk of adolescent cigarette use in three UK birth cohorts before and after e-cigarettes” ha riaperto il dibattito sul ruolo delle sigarette elettroniche tra i giovani. Lo studio, pubblicato su Tobacco Control, è stato condotto da cinque ricercatori di tre diversi atenei statunitensi e coordinato da Jessica Mongilio della University of Michigan. Analizzando tre coorti britanniche (1974, 1986 e 2018), la ricerca rileva un crollo dei fumatori 16-17enni dal 33% al 12%, ma suggerisce che lo svapo possa esporre nuovi gruppi al fumo tradizionale. Tesi subito contestata da esperti del Regno Unito: John Robins del King’s College London, Lion Shahab dell’University College London e Peter Hajek della Queen Mary University sottolineano che la correlazione tra vaping e fumo non implica causalità e che ignorare la predisposizione individuale al rischio porta a letture fuorvianti. Hajek, in particolare, smonta l’allarmismo citando dati reali: tra i 15enni inglesi, i fumatori sono calati dal 25% (1982) al 3% (2022): se il vaping portasse al tabacco, questo crollo sarebbe impossibile. In conclusione, i numeri e gli esperti britannici indicano che il vaping, pur non essendo innocuo, può aver contribuito al declino del fumo. Per comprendere davvero il ruolo delle sigarette elettroniche nella dinamica del fumo giovanile servono studi più robusti e metodologie più raffinate. Nell’articolo di Sigmagazine un approfondimento delle osservazioni critiche degli esperti britannici.

Ancora studi sull’effetto gateway, ma i giovani fumano sempre meno

 

CanadaIl medico Mark Tyndall sfida con un libro le narrazioni anti-vaping
Una svolta, una rivoluzione necessaria per salvare milioni di fumatori. Così un medico canadese, Mark Tyndall, esperto di salute pubblica, definisce la sigaretta elettronica nel suo libro “Vaping: Behind the Smoke and Fears” e critica la demonizzazione dello svapo da parte delle istituzioni. Docente di medicina presso la School of Population and Public Health dell’Università della British Columbia e, tra le tante competenze, ex direttore del Center for Disease Control, Tyndall racconta come la sua esperienza con pazienti dipendenti da droghe lo abbia portato a sostenere il vaping come strumento di riduzione del danno, dopo aver visto morire tre membri del suo gruppo di studio per malattie legate al fumo. Nonostante le prove a favore, però, la comunità sanitaria ha spesso amplificato i rischi dello svapo, ignorando i benefici per chi smette di fumare. Governi e istituzioni hanno preferito il proibizionismo anziché riconoscere il potenziale salvavita del vaping, afferma, sottolineando che oltre un miliardo di fumatori nel mondo potrebbe trarne vantaggio. La sua conclusione è netta: “La sigaretta elettronica deve essere riconosciuto per quello che è: una svolta per la salute pubblica urgentemente necessaria per salvare milioni di vite”.

La sigaretta elettronica è una svolta per la salute pubblica

 

NepalGoverno intensifica i controlli contro il fumo nei luoghi pubblici, multe fino a 500 rupie
Il governo nepalese inasprisce la lotta al fumo nei luoghi pubblici, riattivando con maggior rigore un divieto spesso disatteso in passato. A partire dalla metà di agosto 2025, chi verrà sorpreso a fumare per strada o sui mezzi pubblici dovrà pagare una multa di 500 rupie nepalesi (circa 3,50 euro), grazie a un nuovo sistema sanzionatorio chiaro e a una campagna di sensibilizzazione. Le autorità ammettono che in precedenza i controlli erano saltuari e le multe quasi mai applicate. L’iniziativa si inserisce in una più ampia riforma nazionale sul tabacco, che prevede anche l’obbligo di avvertenze sanitarie illustrate sull’intera superficie (100%) dei pacchetti a partire sempre dalla metà di agosto.

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