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“Deve permanere una differenziazione fiscale e regolatoria tra i prodotti da fumo e quelli innovativi”. Parole di Tommaso Foti, ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e per il Pnrr, intervenendo alla presentazione del Rapporto sulla distribuzione dei prodotti da fumo e non da fumo 2025 curato da Logista in collaborazione con Fondazione Tor Vergata. Il ministro ha sottolineato la necessità di un processo decisionale che coinvolga tutti gli Stati membri, ma con margini di flessibilità nell’applicazione, così da salvaguardare l’autonomia normativa nazionale. Un’impostazione che riflette la linea italiana, storicamente pioniera nel distinguere – già dal 2015 – i prodotti combustibili da quelli a ridotto rischio, garantendo un sistema fiscale più equilibrato e proporzionato.

Il Rapporto Logista 2025 fotografa un comparto in pieno cambiamento. Sebbene le sigarette, i sigari e il tabacco trinciato restino predominanti, la loro quota di mercato è scesa all’80%, spinta dall’avanzata dei prodotti senza combustione, cresciuti dal 4% nel 2019 al 18% nel 2024. Il documento mette in risalto anche il ruolo strategico di Logista: oltre 80 milioni di chilogrammi di prodotti movimentati ogni anno, 15 miliardi di euro di gettito erariale versato e una rete capillare di 60 mila punti vendita, che garantisce presidio territoriale, legalità e tracciabilità grazie alle tecnologie Tracking and Trace. Dalla politica sono giunti diversi segnali di continuità.
Il ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ha ricordato come l’Italia si sia collocata tra i Paesi più avanzati nell’impostare un quadro normativo che valorizzi innovazione e salute pubblica, senza rinunciare all’attrattività economica. Anche il vice ministro dell’economia, Maurizio Leo, ha ribadito che la prossima legge di bilancio definirà un nuovo assetto pluriennale per la fiscalità del comparto, mentre l’evoluzione della direttiva europea Ted sarà monitorata attentamente per evitare ricadute negative su occupazione e investimenti. Il settore resta quindi in una fase cruciale, stretto tra le esigenze di salute pubblica, le pressioni normative europee e le sfide di un mercato che innova rapidamente. Come sottolineato nel messaggio conclusivo di Federico Rella, vicepresidente di Logista Italia, “sarà fondamentale che i prossimi interventi fiscali mantengano un approccio equilibrato e non ideologico, capace di tutelare i consumatori senza compromettere la sostenibilità del comparto”.
Con la revisione normativa europea alle porte e la Conferenza delle Parti dell’Oms in agenda per novembre 2025, la direzione appare chiara: la differenziazione fiscale tra tabacco tradizionale e prodotti innovativi non è solo una necessità tecnica, ma una scelta strategica per il futuro del settore in Italia e in Europa.



