L'attualità quotidiana sulla sigaretta elettronica

SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 14 al 20 settembre

Mentre il mercato della sigaretta elettronica continua a crescere, il commissario europeo alla salute equipara il rischio a quello del fumo. Ma uno studio Usa dimostra che vietare gli aromi fa il consumo di tabacco combusto.

Stati UnitiStudio: il divieto degli aromi spinge i giovani verso le sigarette tradizionali
I divieti statali sugli aromi per sigarette elettroniche hanno prodotto negli Stati Uniti effetti controproducenti sul piano della salute e, in particolare, della lotta al fumo. È quanto sostenuto da uno studio americano intitolato “The Impact of State Flavor Bans on Electronic Cigarette and Cigarette Use”, realizzato da un gruppo di ricercatori coordinati da Henry Saffer del Graduate Centre della City University di New York e del National Bureau of Economic Research, uno dei più importanti think tank economici del mondo. La ricerca, basata su quattro insiemi di dati nazionali, rivela che tra i giovani adulti (18-24 anni) il consumo di e-cig è diminuito di 2-3 punti percentuali ma quello di sigarette tradizionali è aumentato di 3,5 punti, determinando un netto peggioramento della salute data la maggiore pericolosità delle sigarette a combustione. Gli adolescenti (14-17 anni) non mostrano significative riduzioni dello svapo ma emergono segnali di aumento del fumo, mentre gli over 25 non registrano variazioni. Gli autori segnalano peraltro come i divieti vengano sistematicamente elusi attraverso acquisti online o oltre i confini statali, e concludono che queste politiche producono effetti di sostituzione dannosi senza raggiungere l’obiettivo di ridurre il consumo di nicotina tra i giovani. Che è quello che paventavano negli anni scorsi i tanti fautori della riduzione del danno. Lo studio è stato pubblicato su Health Economics.

GermaniaInterTabac a Dortmund conferma: sigarette elettroniche in forte crescita
Il mercato tedesco delle sigarette elettroniche continua a espandersi e nel 2025 raggiungerà un fatturato di circa 2,4 miliardi di euro, con un aumento del 25% rispetto all’anno precedente. Lo certificano i dati diffusi dall’associazione Bundnis für Tabakfreien Genuss all’apertura della fiera Intertabac di Dortmund, la più grande al mondo per prodotti del tabacco e accessori per fumatori, che dà uno spazio di anno in anno sempre più ampio al mondo del vaping. La crescita, sostenuta dal passaggio di molti fumatori dalle sigarette tradizionali ai dispositivi elettronici, è confermata anche dall’indagine Debra, secondo cui il 2,9% della popolazione sopra i 14 anni ne fa uso regolare, contro il 2,1% del 2024. Restano tuttavia al centro delle polemiche le sigarette monouso, considerate un problema ambientale per lo smaltimento non corretto, oltre ad attirare in modo particolare i più giovani. La loro quota di mercato è scesa al 10%, cinque punti in meno su base annua, e gli operatori stanno cercando di adattarsi alle nuove esigenze per non farsi trovare spiazzati da eventuali nuove leggi restrittive. Intanto i dispositivi riutilizzabili guadagnano importanza. Da Dortmund si consolida una certezza: la sigaretta elettronica è destinata a consolidarsi come elemento stabile del mercato e a porre nuove sfide per politici, operatori sanitari e consumatori.

Sigaretta elettronica protagonista all’InterTabac di Dortmund

 

FilippineMedici ed esperti lanciano appello per la riduzione del danno in vista della Cop11
Un gruppo di esperti e medici filippini ha lanciato un appello ai delegati della prossima Conferenza delle parti (Cop11) dell’Oms, esortando a integrare pienamente i prodotti a rischio ridotto, come le sigarette elettroniche, nelle politiche di controllo del tabacco. Durante un incontro a Makati City organizzato dal Consumer Choice Center, i firmatari hanno sottolineato come sia “la combustione che uccide, non la nicotina”, chiedendo politiche basate sulle evidenze scientifiche che integrinopienamente la riduzione del danno nelle politiche di controllo del tabacco. I rappresentanti dei consumatori hanno denunciato l’esclusione dai tavoli decisionali, auspicando che la Cop11 diventi un’opportunità per ascoltare chi utilizza questi strumenti. Medici ed economisti hanno presentato dati sui benefici della riduzione del danno, sia in termini di salute pubblica che di risparmio economico, quest’ultimo stimato in miliardi di dollari per le Filippine. Il Paese, che vanta una legislazione equilibrata in materia, si propone così come apripista di un approccio più pragmatico in vista dei negoziati di novembre a Ginevra.

Cop11, dalle Filippine un appello per sostenere la riduzione del danno

 

BelgioAddio alle sale fumatori, dal 2027 scatta il divieto di fumo ma anche di svapo
Il governo belga ha confermato l’entrata in vigore, a partire dal 1° gennaio 2027, del divieto di fumo e svapo sulle terrazze dei locali e nelle loro immediate vicinanze, decretando anche la chiusura definitiva di tutte le sale fumatori pubbliche. La misura, approvata dal Consiglio dei ministri alla fine della scorsa settimana, estenderà le restrizioni già esistenti agli spazi all’aperto di bar e ristoranti, eliminando nel contempo qualsiasi area dedicata in aeroporti, cigar club e shisha bar. L’esecutivo ha stabilito di concedere un anno di preparazione in più rispetto al piano originario, facendo slittare la data di partenza dal 2026 al 2027 per permettere agli esercizi di adattarsi. Il settore della ristorazione, che si era opposto alla norma, si troverà ora a dover applicare attivamente il divieto, esponendo una segnaletica chiara e intervenendo per dissuadere i clienti. I locali rischiano sanzioni in caso di cartelli mancanti, mancata sorveglianza o persino per la presenza di posacenere che possano incentivare il fumo.

Unione EuropeaIl commissario alla Salute Várhelyi continua a equiparare vaping e fumo
Il commissario europeo alla salute, l’ungherese Olivér Várhelyi, prosegue nella non richiesta opera di disinformazione sul vaping. Pochi giorni fa, Várhelyi ha ribadito la sua posizione che equipara i rischi delle sigarette elettroniche a quelli del fumo tradizionale, in risposta a un’interrogazione parlamentare di tre eurodeputati svedesi. Il politico ungherese, che già lo scorso luglio aveva suscitato polemiche con una dichiarazione su X, ha ribadito la convinzione che i prodotti senza combustione siano rischiosi quanto le sigarette tradizionali, citando un controverso rapporto scientifico del 2021. Nella risposta scritta, Várhelyi specifica che la sua posizione rappresenta quella ufficiale della Commissione europea, auspicando che la tassazione di questi prodotti ne riduca l’attrattiva come sostituti del tabacco. Reazioni critiche sono arrivate dal mondo scientifico e dei consumatori. Già a luglio il cardiologo Konstantinos Farsalinos aveva contestato la lettura erronea dei dati scientifici fatta da Várhelyi nel suo famigerato post. Ora interviene l’associazione World Vapers’ Alliance, che accusa Bruxelles di fare disinformazione ufficiale. La preoccupazione generale è che questa posizione possa spingere i fumatori a continuare con le sigarette tradizionali invece di passare a alternative meno dannose.

Dal commissario europeo alla salute ancora pessima informazione sul vaping

MalesiaAvviato percorso per vietare gradualmente le sigarette elettroniche
Il Ministero della salute malese sta preparando un Cabinet Memorandum per introdurre entro fine anno il divieto graduale di tutti i dispositivi per il vaping, misura che gode del forte sostegno del primo ministro Anwar Ibrahim. Secondo quanto annunciato dal ministro Dzulkefly Ahmad, i primi dispositivi a essere vietati saranno i sistemi aperti, quelli ricaricabili e riutilizzabili. La scelta appare singolare considerando che a livello globale tali dispositivi sono i più utilizzati dagli adulti che intendono smettere di fumare e meno scelti dai giovani, oltre ad essere sistemi con meno impatto ambientale rispetto a quelli monouso e a pod. Il piano tuttavia non indica ancora una data certa e non prevede strategie strutturate di transizione. Sei Stati malesi hanno già anticipato la norma bloccando le nuove licenze commerciali, rischiando così di penalizzare soprattutto i consumatori adulti che utilizzano il vaping come alternativa al tabacco.

Malesia: entro l’anno divieto graduale sulle sigarette elettroniche

 

GermaniaInterTabac, l’industria del tabacco attacca la riforma fiscale Ue
I leader dell’industria tedesca del tabacco riuniti a InterTabac hanno criticato la proposta di riforma fiscale Ue, avvertendo che le tasse elevate avranno come effetto la distruzione del settore delle nicotine pouch e pregiudicheranno di conseguenza anche il gettito fiscale. Durante la conferenza stampa di apertura della fiera di Dortmund, i rappresentanti del settore hanno espresso forti riserve sull’aumento proposto dalla Commissione europea a luglio 2025, definendolo un sistema per fare soldi mascherato da politica fiscale. Jan Muecke, amministratore delegato del Bundesverband der Tabakwirtschaft und neuartiger Erzeugnisse (Bvte), l’associazione federale dell’industria del tabacco e dei prodotti innovativi, ha evidenziato come in Francia e Paesi Bassi aumenti fiscali simili abbiano provocato perdite di gettito miliardarie. Michael von Foerster, ex presidente del consiglio direttivo del Btve ha da parte sua messo in guardia che la mossa stravolgerà il mercato legale a favore del commercio illegale.

 

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