L'attualità quotidiana sulla sigaretta elettronica

Anche Berlino valuta il bando delle sigarette elettroniche monouso

Il Senato federale chiede di vietarle, accusate di alimentare l’inquinamento e mettere a rischio la sicurezza degli impianti. Ma l’esecutivo tedesco prende tempo, in attesa di un’iniziativa Ue.

Le sigarette elettroniche usa e getta tornano al centro del dibattito politico in Germania. In un nuovo rapporto del Servizio Informazione del Parlamento Federale (hib 498/2025), il Bundesrat ha rinnovato la richiesta al governo di vietarne la vendita e lo smaltimento, sottolineando l’impatto ambientale crescente e il peso economico che queste dispositivi esercitano sulla gestione dei rifiuti.
Nella sua dichiarazione, il Bundesrat ha richiamato l’attenzione sul fatto che le e-cig monouso, se gettate nei rifiuti domestici, comportano uno spreco di risorse preziose come il litio e altri metalli rari. Allo stesso tempo, le batterie al litio contenute al loro interno possono provocare cortocircuiti e incendi se smaltite in modo improprio, con danni significativi per gli impianti di riciclo e per la sicurezza degli operatori. Una problematica che, secondo il Senato federale, sta diventando sempre più urgente per un Paese che punta a rafforzare la propria economia circolare e ridurre i rischi legati alle batterie esauste.
Il Bundesrat ha inoltre criticato la bozza della legge sulle apparecchiature elettriche ed elettroniche (ElektroG) proposta dal governo federale, giudicandola troppo debole e incapace di aumentare in modo significativo i tassi di riciclo. Per i senatori, servono misure più radicali, a partire da un divieto diretto delle sigarette elettroniche usa e getta, seguendo l’esempio di Paesi come la Francia e il Belgio, che hanno già introdotto normative restrittive in materia.
Un altro punto centrale del documento riguarda la responsabilità dei produttori. Secondo il Bundesrat, i costi per la raccolta, lo smaltimento e il riciclo dei dispositivi elettronici dovrebbero essere condivisi anche dalle aziende produttrici e importatrici, invece di gravare quasi esclusivamente sulle amministrazioni locali. Rafforzare la cosiddetta “responsabilità estesa del produttore” significherebbe, secondo i sostenitori della proposta, promuovere una maggiore consapevolezza industriale e stimolare soluzioni più sostenibili nella progettazione dei dispositivi.
Il governo federale, pur riconoscendo la validità delle preoccupazioni ambientali e sanitarie, ha deciso di non modificare la legge. L’esecutivo ha spiegato che un divieto immediato richiederebbe una complessa procedura di notifica tecnica a livello europeo, che rischierebbe di rallentare l’iter legislativo. Per questo motivo Berlino preferisce puntare su un approccio coordinato a livello dell’Unione europea, con l’obiettivo di sviluppare regole comuni e coerenti per il mercato interno.
Intanto, la scorsa settimana la commissione per l’ambiente del Bundestag ha ospitato un’audizione pubblica in cui gruppi ambientalisti e operatori del riciclo hanno espresso il loro sostegno al divieto delle e-cig monouso. Secondo gli esperti, è fondamentale ampliare i programmi di responsabilità del produttore e incentivare una gestione più efficiente dei dispositivi contenenti batterie al litio, ancora troppo spesso smaltiti in modo scorretto.
Il dibattito in Germania riflette una tendenza sempre più diffusa in Europa: il passaggio verso un consumo più sostenibile e una maggiore attenzione all’impatto ambientale dei prodotti elettronici. Per l’industria del vaping, questa discussione rappresenta un momento di svolta. Un eventuale divieto delle sigarette elettroniche usa e getta costringerebbe produttori e distributori a ripensare modelli, filiere e strategie, orientandosi verso soluzioni ricaricabili e materiali più facilmente riciclabili. Una sfida complessa, ma anche un’opportunità per evolvere in una direzione più responsabile e in linea con le nuove aspettative dei consumatori europei.

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