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Nuova Zelanda, una gara pubblica per fornire sigarette elettroniche ai centri antifumo

Lo Stato in prima linea nella riduzione del danno: dispositivi e ricariche forniti ai servizi di supporto per smettere di fumare

La Nuova Zelanda continua a distinguersi come uno dei Paesi più innovativi e pragmatici nella lotta al tabagismo. Il ministero della salute, attraverso il sistema sanitario nazionale, ha pubblicato un bando pubblico per la fornitura di dispositivi per il vaping e pod di nicotina destinati ai ventinove servizi di supporto per smettere di fumare finanziati dallo Stato. Si tratta di una richiesta di offerta aperta fino al 20 ottobre, rivolta a fornitori e produttori in grado di garantire un’unica distribuzione di dispositivi “pod only” e ricariche di nicotina in diverse gradazioni, con una gamma di aromi consentiti a prezzi competitivi.
L’obiettivo è chiaro: sostenere i fumatori nel percorso di cessazione dal tabacco, offrendo alternative regolamentate, controllate e meno dannose rispetto alla sigaretta tradizionale. Ogni kit sarà sufficiente a coprire un periodo di tentativo di disassuefazione di tre mesi, accompagnato dai programmi di supporto comportamentale dei centri antifumo.
Con questa iniziativa, la Nuova Zelanda conferma la propria strategia basata sulla riduzione del danno, riconoscendo che, per molti fumatori, il passaggio al vaping rappresenta una soluzione concreta e scientificamente sostenuta per abbandonare il tabacco combusto. Le autorità sanitarie locali hanno più volte ribadito che il vaping, pur non privo di rischi, è decisamente meno dannoso del fumo tradizionale, in quanto elimina la combustione, la principale fonte di sostanze tossiche. La distribuzione attraverso i centri di disassuefazione garantirà inoltre qualità, sicurezza e controllo delle concentrazioni di nicotina, evitando la diffusione di prodotti non regolamentati. L’iniziativa apre la porta a una partecipazione ampia del settore, favorendo l’innovazione e la concorrenza per garantire prodotti accessibili e affidabili a tutti i cittadini.La scelta neozelandese rappresenta dunque un vero e proprio manifesto di politica sanitaria moderna, dove l’obiettivo non è punire chi fuma, ma aiutarlo a liberarsene in modo sostenibile e scientificamente fondato.

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