L'attualità quotidiana sulla sigaretta elettronica

SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 6 al 12 ottobre

Ultimamente parrebbe che l'Unione europea non pensi ad altro che alle sigarette elettroniche. E i commissari al clima e alla salute gettano il carico da novanta per allarmare l'opinione pubblica.

Unione EuropeaDichiarazioni allarmiste, i commissari alla Salute e al Clima spingono per tassare l’e-cig come il tabacco
La Commissione europea intensifica la sua offensiva contro il vaping deludendo coloro che speravano in un approccio innovativo verso le sigarette elettroniche e la riduzione del danno da fumo. Di recente i commissari Olivér Várhelyi (Salute) e Wopke Hoekstra (Clima) hanno alimentato il clima di sfiducia con dichiarazioni scientificamente controverse, intervenendo in convegni pubblici o con post sui social media. L’obiettivo è chiaro: accelerare sulla proposta fiscale presentata lo scorso luglio, che per la prima volta prevede una tassa minima per e-cig e altri prodotti alternativi, e spingere per allineare le accise per le e-cig a quelle dei tabacchi tradizionali, minando così le potenzialità della riduzione del danno. La proposta fiscale, che destina parte del gettito al bilancio Ue, divide però gli Stati membri, con la Svezia (che vanta successi nella lotta al tabagismo proprio grazie alle politiche di riduzione del danno) alla guida di un nutrito drappello di 14 Paesi: la metà degli Stati membri.

Da commissari europei dichiarazioni shock contro la sigaretta elettronica

 

Unione EuropeaGli esperti reagiscono alle accuse dei commissari: fuorvianti gli attacchi al vaping
Se la Commissione Ue intensifica la retorica contro i prodotti a rischio ridotto, la scienza reagisce e risponde. Medici ed esperti di salute pubblica condannano le recenti dichiarazioni dei commissari Olivér Várhelyi e Wopke Hoekstra rilasciate nelle precedenti settimane come “pericolose e fuorvianti”. Il dottor Delon Human di Smoke Free Sweden evidenzia come la proposta di equiparare fiscalmente vaping e sigarette tradizionali ignori le prove contrarie schiaccianti fornite dalle ricerche scientifiche. Una tassazione punitiva rischierebbe invece di riportare i fumatori verso la combustione, la forma più letale. Il cardiologo greco Konstantinos Farsalinos bolla come “disinformazione” le affermazioni che trascurano i dati scientifici. Si invoca invece un approccio normativo proporzionato al rischio, come già avviene in Svezia e nel Regno Unito. Questo modello, diffuso anche in altri Paesi non europei come Nuova Zelanda e Giappone,  ha dimostrato di accelerare il declino del fumo, salvando vite umane. Il settore chiede quindi coerenza a politici e commissari che appaiono improvvisati su temi così delicati o manovrati dalle troppe lobby che circolano nei palazzi bruxellesi: politiche basate sulla scienza sono cruciali per realizzare il potenziale di salute pubblica offerto dalle alternative senza fumo.

Esperti di salute criticano la Commissione europea: “Attacchi fuorivanti al vaping”

 

Unione EuropeaCop11, la minaccia Ue al vaping e alla riduzione del danno in Europa
Nuove indiscrezioni rivelano le prossime mosse della Commissione europea in vista della Cop11. Sul tavolo figurano proposte estremamente restrittive per il settore, tra cui il divieto totale degli aromi per le sigarette elettroniche e il bando delle nicotine pouches. Si discute anche l’inversione dell’onere della prova per i produttori e limitazioni alle dichiarazioni comparative di rischio. Questa svolta segnerebbe un allontanamento radicale dai principi di riduzione del danno nell’Unione. Fortunatamente, un fronte di Paesi guidato da Svezia e Italia si oppone a queste misure draconiane. Tuttavia, l’intenzione di introdurre il voto a maggioranza qualificata rischia di emarginare le posizioni contrarie. Il settore del vaping potrebbe così affrontare la sua sfida più significativa negli ultimi anni. Recentemente i commissari europei Olivér Várhelyi (Salute) e Wopke Hoekstra (Clima) avevano rilasciato dichiarazioni ostili nei confronti delle sigarette elettroniche e delle politiche di riduzione del danno: oggi il sospetto è che quelle dichiarazioni, piovute a ciel sereno, avessero lo scopo di spianare la strada alle manovre della Commissione.

Le manovre dell’Ue contro la sigaretta elettronica in vista della Cop11

 

Unione EuropeaÈ lui o non è lui? Tutti i segreti del Commissario Ue anti-vaping
Chi è, da dove viene e cosa ha in mente Wopke Hoekstra, il commissario europeo per il Clima che da qualche tempo si è reinventato esperto di vaping. Ormai non si contano più le esternazioni contro le sigarette elettroniche, l’ultima nel corso della riunione dell’Ecofin, dato che il politico olandese, per un complesso meccanismo interno di distribuzione di competenze, si occupa anche di aspetti finanziari. Il vaping è un problema enorme, ha detto, facendo il verso alle teorie in voga in sede Oms. Sigmagazine gli fa le pulci, raccontandone la biografia politica.

Tasse, clima e sigarette elettroniche: il puzzle politico del commissario Hoekstra

 

GlobalRapporto Oms: il paradosso sulla riduzione del danno e l’errore strategico sulle e-cig
Il nuovo rapporto dell’organizzazione mondiale della sanità sulle tendenze globali del consumo di tabacco 2000–2030 conferma il calo globale dei fumatori, ma a un ritmo insufficiente. Nonostante i dati, l’organizzazione persegue una strategia basata sul divieto, rifiutando di integrare le e-cig nelle politiche di riduzione del danno. Questo avviene nonostante l’assenza di combustione e tabacco in questi dispositivi. Sigmagazine analizza tutti i punti deboli del rapporto. L’Oms giustifica la sua posizione con la carenza di dati comparabili, una lacuna causata proprio dalla mancanza di monitoraggio promosso a livello globale. È un circolo vizioso che oscura il successo di questi prodotti in Paesi come Svezia e Regno Unito. Intanto, solo 56 nazioni sono in linea con gli obiettivi di riduzione. L’approccio ideologico dell’Oms, ignorando evidenze scientifiche su un rischio ridotto fino al 90%, si traduce in un danno concreto: la proliferazione di regolamentazioni punitive che finiscono con l’incentivare e il proteggere il mercato nero e falliscono nell’aiutare i fumatori irriducibili a passare a alternative meno dannose.

Oms, riduzione del danno o dogma del divieto? L’errore strategico sulle sigarette elettroniche

 

Global – Gtnf 2025: una politica di tassazione miope frena l’innovazione nel vaping
Dal Global Tobacco and Nicotine Forum (Gtnf) di Bruxelles, i leader del settore hanno lanciato l’allarme sui rischi legati a politiche fiscali miopi. Tra gli intervenuti, Tim Phillips di Tamarind Intelligence ha evidenziato come l’esplosione del commercio illecito, che in alcune aree supera il 50% del mercato, ponga sfide enormi agli Stati impossibilitati a riscuotere imposte in modo efficace. Christa Pelsers (British American Tobacco) ha criticato la frammentazione normativa nell’Unione Europea avvertendo: “Se le aliquote fiscali saranno troppo elevate, rischieremo di frenare l’innovazione”. Stefano Santi di Philip Morris International ha lanciato la proposta di una tassazione differenziata che guidi i consumatori verso alternative a rischio ridotto. I manager del settore sono concordi: le riforme fiscali e tariffarie sono inevitabili, ma il loro successo dipenderà dalla capacità di trovare un equilibrio tra obiettivi sanitari, sostenibilità economica e coerenza normativa.

Il paradosso fiscale della nicotina del futuro, tra tabacco e sigarette elettroniche

 

GlobalGtnf 2025: Bates (Counterfactual) auspica una rivoluzione nelle politiche antifumo
Sempre al Global Tobacco and Nicotine Forum (Gtnf), la conferenza annuale che quest’anno si è tenuta a Bruxelles, Clive Bates, direttore di Counterfactual ed ex capo di Action on Smoking and Health (Ash) nel Regno Unito, ha contestato l’approccio proibizionista dell’Oms nei confronti dei prodotti a rischio ridotto. Bates ha sostenuto che la riduzione del danno è la strategia più efficace per salvare vite e ignorare strumenti come e-cig e prodotti senza combustione è irresponsabile. Come esempio virtuoso ha citato la Svezia, dove lo snus ha quasi azzerato il fumo tradizionale e ha criticato l’Unione Europea per il divieto dello stesso snus, nonostante le evidenze scientifiche e anche empiriche. L’Oms antepone accusata di anteporre l’ideologia alla scienza sui prodotti a rischio ridotto. “La domanda di nicotina non sparirà, ma possiamo renderla più sicura con innovazione e libertà di scelta”.

“Smettere di fumare sì, ma con nuovi strumenti”: Bates sfida l’ortodossia Oms

 

Regno UnitoLa riscossa del vaping, protagonista di Stoptober e del programma “Swap to Stop”
Mentre il Parlamento si avvia ad approvare il Tobacco and Vape Bill con nuove restrizioni per l’e-cigarette, nel Regno Unito il fronte sanitario continua a riconoscerne il valore come strumento di riduzione del danno. Con l’avvio di Stoptober, il mese nazionale dedicato a smettere di fumare, il sito ufficiale della campagna conferma il vaping tra i metodi raccomandati e dedica un’intera sezione ai benefici e alla smentita dei falsi miti. In parallelo, diverse autorità locali rilanciano il programma governativo “Swap to Stop”, che offre dispositivi gratuiti ai fumatori adulti. Nel North Lincolnshire, 3.500 kit di sigarette elettroniche vengono distribuiti con il supporto di rivenditori locali. L’obiettivo è accompagnare i cittadini verso l’abbandono definitivo del tabacco. Il consiglio distrettuale ricorda che “è dimostrato che svapare è molto meno dannoso del fumo ed è uno dei metodi più efficaci per smettere e se una persona smette di fumare per 28 giorni, ha cinque volte più probabilità di smettere definitivamente”.

Inghilterra, sul fronte della salute si continua a puntare sulla sigaretta elettronica

 

Regno UnitoModello Italia, Londra va verso licenze obbligatorie per la vendita di sigarette elettroniche
Il governo britannico prepara una stretta sul commercio di sigarette elettroniche, ispirandosi al modello italiano che impone licenze specifiche ai rivenditori. L’obiettivo è arginare il mercato illegale e proteggere i minori, introducendo controlli più rigorosi nel quadro del nuovo Tobacco and Vape Bill. La proposta, accolta con favore dall’industria e dagli operatori commerciali, punta a rafforzare la fiducia nei negozi legittimi e a garantire standard elevati di sicurezza. Dal versante industriale, l’associazione Ukvia aveva già sollecitato un sistema di licenze per contrastare la vendita di prodotti di contrabbando. Dal versante del commercio, l’Independent British Vape Trade Association parla di “passo fondamentale” per ripulire il mercato e tutelare chi usa l’e-cig per smettere di fumare.

Vendita sigarette elettroniche, Regno Unito applica modello Italia

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