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Il sorpasso: nel Regno Unito i consumatori di sigarette elettroniche superano i fumatori

I dati ufficiali segnano un passaggio epocale nel 2024: la sigaretta elettronica è più diffusa del fumo.

Per la prima volta nel Regno Unito il numero di persone che utilizzano sigarette elettroniche ha superato quello dei fumatori tradizionali. È quanto emerge dal nuovo rapporto pubblicato dall’Office for National Statistics (Ons), che ogni anno fotografa le abitudini degli adulti britannici in materia di fumo e vaping. Un passaggio di grande rilievo, che testimonia come il panorama del consumo di nicotina stia cambiando radicalmente, orientandosi sempre più verso prodotti a rischio ridotto.
Secondo i dati del 2024, nel Regno Unito si contano circa 5,4 milioni di persone che svapano, pari al 10 per cento della popolazione adulta, mentre i fumatori di sigarette tradizionali scendono a 4,9 milioni, ovvero il 9,1 per cento. È la prima volta che le e-cigarette superano il tabacco combusto da quando l’Ons ha iniziato a raccogliere i dati nel 2011. La proporzione di fumatori è così ai minimi storici, confermando un trend di lungo periodo che vede il fumo in costante calo. Nel 2011, infatti, fumava il 20 per cento degli adulti, mentre oggi la percentuale si è dimezzata. Il calo è particolarmente evidente tra i giovani tra i 18 e i 24 anni, dove la prevalenza di fumatori è passata dal 25,7 per cento del 2011 all’8,1 per cento del 2024. Resta più alta la quota nella fascia 25-34 anni, con il 12,6 per cento, ma anche qui il trend è discendente.
Se il fumo arretra, il vaping si consolida come la principale alternativa per chi cerca nicotina senza combustione. L’Ons stima che il 6,7 per cento degli adulti utilizzi quotidianamente una sigaretta elettronica, in aumento rispetto al 5,9 per cento del 2023, mentre un ulteriore 3,3 per cento la usa occasionalmente. L’aumento degli utilizzatori giornalieri e la contemporanea diminuzione di quelli saltuari suggerisce che molti ex fumatori, una volta passati allo svapo, tendano a integrarlo stabilmente nelle proprie abitudini. Un segnale coerente con l’idea che l’e-cig possa costituire uno strumento efficace di riduzione del danno. L’uso delle sigarette elettroniche resta più diffuso tra i giovani adulti: il 13 per cento dei britannici tra i 16 e i 24 anni svapa, anche se in lieve calo rispetto al 15,8 per cento del 2023. Crescono invece gli svapatori tra i 25 e i 49 anni, con picchi del 9,5 per cento di uso quotidiano nella fascia 35-49 anni. Interessante anche il dato di genere: tra gli uomini l’uso complessivo di e-cigarette scende dall’11 al 10,1 per cento, mentre tra le donne sale dall’8,5 al 10 per cento, segno di una crescente diffusione del vaping anche nel pubblico femminile. Le donne tra i 25 e i 34 anni mostrano l’aumento più marcato, passando dal 10,5 al 13,7 per cento in un solo anno.
Un altro elemento rilevante è la relazione tra fumo e svapo. Circa un terzo dei fumatori attuali (32,8 per cento) dichiara di utilizzare anche una sigaretta elettronica, in crescita rispetto all’anno precedente, mentre tra gli ex fumatori la quota sale al 20,8 per cento. Questo indica che lo svapo rimane principalmente un comportamento di transizione o sostituzione, piuttosto che una pratica diffusa tra chi non ha mai fumato. Solo il 2,7 per cento dei non fumatori ha dichiarato di usare una e-cigarette e tra questi appena l’1,3 per cento lo fa quotidianamente. Si tratta di circa 450 mila persone, una cifra contenuta rispetto ai milioni di ex fumatori che hanno abbandonato la sigaretta tradizionale.
Il sorpasso storico dei vaper sui fumatori segna una svolta importante per la salute pubblica britannica, in un contesto in cui le istituzioni hanno da tempo adottato una strategia di riduzione del danno come parte integrante delle politiche di controllo del tabacco. L’Inghilterra, in particolare, è da anni pioniera nell’incoraggiare l’uso della sigaretta elettronica come strumento per smettere di fumare, una posizione sostenuta anche dall’Office for Health Improvement and Disparities (ex Public Health England) e dal Servizio sanitario nazionale. I nuovi dati dell’Ons sembrano confermare l’efficacia di questo approccio: la quota di fumatori continua a diminuire, mentre cresce quella di chi ha scelto un’alternativa meno dannosa.
Insomma, l’immagine che emerge è quella di una società che sta rapidamente archiviando il fumo di sigaretta come abitudine minoritaria, sostituendolo con forme di consumo di nicotina più moderne e potenzialmente meno rischiose. Lo conferma John Britton, docente emerito di epidemiologia presso l’Università di Nottingham. “Questi dati confermano la validità della politica britannica sul tabacco degli ultimi quindici anni, con il passaggio allo svapo che ha portato a una riduzione senza precedenti della prevalenza del fumo, soprattutto tra i giovani – ha commentato – Questo processo impedirà milioni di morti premature nei prossimi decenni”.

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