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Sigarette elettroniche, Public Health England: “Nessuna emergenza minori”

Il rapporto “Vaping in England: an evidence update February 2019” fotografa l'uso dell'ecig e esorta i Centri antifumo a sponsorizzarla.

È stato pubblicato il rapporto commissionato da Public Health England sulla situazione del vaping in Inghilterra. A firmare il documento dal titolo “Vaping in England: an evidence update February 2019” sono cinque noti accademici: Ann McNeill, Leonie S Brose e Robert Calder del King’s College di Londra, Linda Bauld dell’Università di Edimburgo e Debbie Robson di Cancer Research UK. Si tratta di un lavoro di 111 pagine che offre molti spunti interessanti. In nessun Paese al mondo la sigaretta elettronica è stata studiata, accolta e promossa dalla comunità scientifica e dalle istituzioni sanitarie come in Gran Bretagna. Tanto che il governo e il Parlamento non hanno potuto fare altro che seguire la strada aperta da chi della salute fa il suo mestiere.
Questo rapporto dimostra dunque cosa accade se la sigaretta elettronica viene proposta e incentivata dalle autorità come strumento per smettere di fumare. E cominciamo subito dal tema rovente di questi ultimi mesi: il vaping e i minori. “Al contrario di quanto riportato dai media negli Stati Uniti – commenta il professore John Newton di Public Health England – in Gran Bretagna non si sta verificando un aumento dell’uso della sigaretta elettronica fra i giovanissimi”. Più precisamente, a usare l’ecigarette settimanalmente o più spesso è solo l’1,7 per cento dei minori e la stragrande maggioranza di questi fuma già. Fra i giovani che non hanno mai fumato, solo lo 0,2 per cento svapa regolarmente. Una percentuale più che prossima allo zero, insomma, anche se Newton assicura che si continuerà a vigilare su questo aspetto.
L’uso della sigaretta elettronica fra gli adulti, invece, è rimasto sostanzialmente stabile dal 2015. La prevalenza dei vaper stimata dal 2017 al 2018 è fra il 14,9 e il 18,5 per cento per i fumatori e fra il 10,3 e l’11,3 per gli ex fumatori (l’uso diminuisce man mano che aumenta il tempo dalla cessazione). Il vaping rimane dunque largamente limitato a fumatori ed ex fumatori e smettere di fumare è la motivazione che spinge gli adulti ad usare la sigaretta elettronica. Più di un terzo dei fumatori britannici non ha mai provato l’ecig e nei Centri antifumo solo il 4 per cento dei tentativi di smettere di fumare è fatto ricorrendo all’elettronica, “nonostante sia un approccio efficace” – scrive PHE.
C’è quindi un ampio margine per aumentare la diffusione della sigaretta elettronica, cercando di coinvolgere maggiormente i Centri antifumo e di raggiungere quel terzo di fumatori. “Si potrebbe accelerare la diminuzione del fumo – commenta infatti Newton – se un maggior numero di fumatori passassero completamente al vaping. Le sigarette elettroniche al momento sono usate poco nei Centri ed è ora di cambiare. Ogni Centro antifumo deve iniziare a parlare molto di più delle potenzialità del vaping per aiutare i fumatori a smettere”.
Il rapporto suggerisce di combinare la sigaretta elettronica al sostegno individuale e chiede a tutti gli operatori sanitari che si occupano di aiutare i fumatori di formarsi sull’uso dell’ecigarette. “Se fumi – conclude Newton – passare al vaping potrebbe risparmiarti anni di cattiva salute e persino salvarti la vita”.

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