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Sigaretta elettronica, scoperta la sostanza killer; Farsalinos: “Storia poco chiara”

Secondo le autorità statunitensi a causare i ricoveri e i due decessi sarebbe un olio derivato dalla vitamina E.

E anche questo allarme pare rientrato. Dopo settimane di fango, la verità sta venendo a galla. Come più volte abbiamo ripetuto, la sigaretta elettronica non poteva essere la responsabile dei ricoveri ospedalieri e dei due decessi avvenuti negli Stati Uniti, come invece è apparso sui media tradizionali. Le autorità federali e nazionali degli Usa hanno fatto sapere, attraverso il Washington Post, che la causa sarebbe da ricercarsi nell’utilizzo di un olio derivato dalla vitamina E, il cosiddetto vitamina E acetato. La sostanza è stata rinvenuta in tutti i campioni di marijuana che era stata assunta dalle persone che hanno presentato malessere. La struttura molecolare dell’olio, secondo gli esperti, potrebbe essere pericolosa se inalata perché andrebbe a rivestire la pareti polmonari impedendone il normale funzionamento e causando sintomi respiratori quali tosse, mancanza di respiro e dolore al petto. Non è stato invece rinvenuto nulla di anomale nei comuni liquidi di ricarica contenenti nicotina. La causa, dunque, è da addebitarsi alla marijuana.
La spiegazione fornita dalle autorità sanitarie però non soddisfa il celebre cardiologo Konstantinos Farsalinos. “I media americani riportano che la vitamina E, l’antiossidante più comune e potente (che tra l’altro non è un lipidico), è implicata nei recenti casi di grave disfunzione del polmone negli Stati Uniti. Questo ha senso? Penso che ci sia di più in questa storia…“. La lettura di Farsalinos lascia ancora aperto quelche spiraglio di dubbio. Di certo è che la sigaretta elettronica di per sè non può causare malessere o danni all’organismo se utilizzata in maniera appropriata e con liquidi di sicura derivazione.

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