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Pubblicità sigarette elettroniche, in Germania proteste contro il divieto

L'unione produttori Bftg rimprovera di aver messo vaping e tabacco sullo stesso piano. Sulle barricate anche l'associazione dei pubblicitari.

Agenzie di pubblicità e produttori di prodotti del vaping salgono sulle barricate in Germania. Motivo della protesta: l’accordo raggiunto fra i partiti della maggioranza di governo sul pacchetto normativo che regolerà, in maniera restrittiva, la pubblicità di sigarette tradizionali, riscaldatori del tabacco e sigarette elettroniche.
La rabbia e le preoccupazioni per le conseguenze economiche del pacchetto sono comuni, le motivazioni differenti. Per il Bündnis für Tabakfreien Genuss (Bftg), l’associazione che rappresenta gli interessi delle piccole e medie aziende tedesche del vaping, il “grave errore” del governo è di “aver gettato nella stessa pentola due forme diverse di consumo”. L’equiparazione fra tabacco e vaping è antiscientifica e ignora gli appelli che alcune associazioni mediche hanno lanciato negli ultimi due anni, in particolare le richieste dei chirurghi cardiovascolari di promuovere l’e-cig come metodo di riduzione del danno e di inserirla nei programmi di dissuasione dal fumo coperti dalle casse sanitarie. “Piuttosto che spiegare e chiarire le differenze attraverso la comunicazione, il governo preferisce vietare le adeguate pubblicità”, conclude la nota del Bftg: così facendo i fumatori resteranno fumatori, senza venire a conoscenza del fatto che esistono in commercio alternative meno nocive.
Ancora più dura l’opposizione espressa dall’associazione dei pubblicitari (Zaw) che accusano il governo di “intromissione sproporzionata nel mercato pubblicitario”. “Il divieto di comunicazione contraddice e ignora la sovranità dei cittadini”, è scritto in un comunicato della Zaw, “il divieto totale di fatto per prodotti per adulti, fabbricati legalmente e liberamente in commercio, rappresenta un caso finora senza esempi”. Una chiara tutela per i messaggi pubblicitari indirizzati ai minori esiste già in Germania, concludono i pubblicitari, e “non vi era alcuna necessità di un ulteriore intervento dello Stato”.
Dal versante medico, al momento giungono solo voci favorevoli al divieto perché l’attenzione è focalizzata sul tabacco. Per il presidente dei medici tedeschi Klaus Reinhardt “è arrivato il tempo di tutelare soprattutto i più giovani dall’iniziare una carriera di fumatori che comporta gravi rischi per la salute”. Nessuna dichiarazione invece sull’equiparazione tra fumo e vaping.
Sul piano politico, sono stati in verità i due partiti centristi, la Cdu di Angela Merkel e il partito bavarese della Csu a convergere sulle posizioni dei socialdemocratici (queste tre forze compongono la Grosse Koalition al governo). Nel partito della cancelliera, in particolare, era piuttosto robusta la resistenza della cosiddetta corrente economica, tradizionalmente vicina alle posizioni del mondo dell’industria (sensibile in verità più a quella del tabacco che a quella del vaping). Ma alla fine tre personaggi chiave, favorevoli al divieto, hanno trascinato tutto il partito: la stessa Merkel e i Ministri della sanità e dell’agricoltura Jeans Spahn e Julia Klöckner.
Sul piano pratico, ci vorrà ancora un po’ di tempo. Raggiunto l’accordo politico, gli sherpa ministeriali dovranno ora buttare giù i commi della legge. Ma la tempistica è stata già definita nel programma di accordo ed ha una sequenza articolata e complessa, insomma molto tedesca. Le proibizioni entreranno in vigore in quattro fasi. Dal 1° gennaio 2021 partirà il divieto di pubblicità dei prodotti del tabacco nei cinema dove si trasmettono film vietati ai minori di 18 anni. Dal 1° gennaio 2022 partirà invece il divieto di pubblicità esterna (affissioni pubbliche) dei tradizionali prodotti del tabacco. Dal 1° gennaio 2023 sarà la volta dei nuovi strumenti dei riscaldatori di tabacco. E dal 1° gennaio 2024 sarà la volta delle sigarette elettroniche e degli altri prodotti del vaping.

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