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Non sono gli aromi a spingere i minori a usare la sigaretta elettronica

Secondo il National Youth Tobacco Survey 2019, per il 77,6% dei giovani che hanno provato l'e-cig non è un fattore determinante.

Non sono i gusti presenti nei liquidi per sigarette elettroniche o nei prodotti del tabacco il motivo principale che spinge i minori americani verso la sigaretta elettronica. Dai dati del National Youth Tobacco Survey (Nyts) del 2019, un’indagine trasversale condotta con cadenza annuale fra gli studenti medi e superiori, emerge una realtà che smentisce tutta la narrazione sulla necessità di vietare la vendita degli aromi per salvare i minori che circola ormai da mesi, purtroppo non solo negli Stati Uniti. Ma veniamo ai numeri, riportati oggi nel Morbidity and Mortality Weekly Report del sito dei Centers for Disease Control and Prevention. È bene tenere presente che in queste rilevazioni non viene fatta una differenza fra utilizzatori occasionali e regolari; si parla, dunque, di “current users”, categoria che comprende sia chi, nei 30 giorni precedenti la rilevazione, ha solo provato un prodotto, sia chi ne fa un uso quotidiano.
Secondo il Nyts, nel 2019, ad aver mai provato un prodotto del tabacco (categoria che comprende anche le sigarette elettroniche) sono il 53% degli studenti di scuola superiore e il 24,3 di scuola media. I “current users”, cioè quelli che ne avevano fatto uso nell’ultimo mese, erano invece rispettivamente il 32,2 e il 12,5%. Fra questi la percentuale di chi ha fatto uso di un prodotto per almeno 20 giorni su 30 variava dal 16,8% dei fumatori di sigaro al 34,1 dei consumatori di tabacco senza fumo (cioè da masticare, da sniffare, snus e altre tipologie). Gli utilizzatori di sigaretta elettronica sono circa un milione.
La motivazione più ricorrente riportata dagli studenti che avevano provato la sigaretta elettronica era “la curiosità“. Lo dice il 55,3% degli intervistati. Il 30,8% dichiara di averlo fatto perché “la usavano amici o familiari” e solo il 22,4% perché “sono disponibili in diversi gusti”. Da specificare che il dato potrebbe anche essere sovrarappresentato, perché i partecipanti all’indagine potevano selezionare più di una risposta fra le dodici proposte. Quindi anche per chi ha scelto la disponibilità dei gusti, questa potrebbe non essere la prima motivazione.
Ma, insomma, detto in altri termini, per il 77,6% degli studenti che ha provato la sigaretta elettronica, non l’ha fatto per gli aromi. Dunque, come spesso sostenuto, vietarli potrebbe essere una misura da una parte inutile – perché non risolverebbe il problema della diffusione fra i giovani – e dall’altra dannosa – perché priverebbe i fumatori adulti di una varietà che li aiuta ad allontanarsi dal gusto del tabacco e dal fumo. Sul vero motivo riportato dai partecipanti, la curiosità, ci sarebbe molto da dire. Sicuramente il costante battage mediatico, le campagne anti vaping, l’attenzione nelle scuole, la mitizzazione del prodotto, oltre ad aver fatto pubblicità gratuita, può aver contribuito a suggestionare la curiosità e la voglia di trasgressione adolescenziale.
Purtroppo è difficile immaginare che questi dati faranno cambiare rotta ad una macchina propagandistica contro gli aromi, ormai inesorabilmente in marcia negli Stati Uniti. Darà però dei nuovi argomenti a chi si oppone a queste politiche e a chi cerca di convincere il presidente Donald Trump a non sposare politiche proibizioniste. Paul Blair del think tank Americans for tax reform, per esempio, soffia sul fuoco, accusando il ministro della salute Alex Azar e l’Fda di aver tentato di ingannare il presidente. “È imperdonabile – scrive sul suo profilo Twitter – avevano questi dati già a settembre, quando sono andati dal presidente a dirgli che bisognava vietare gli aromi per risolvere il problema dell’uso fra i minori. Sapevano benissimo che non era quella la spinta determinante della diffusione fra i teen-ager”.
Dalla parte del presidente si registrano le dichiarazioni della consigliera Kellyanne Conway, molto coinvolta nella questione. “Il presidente Trump – ha dichiarato alla stampa – sta cercando un modo per rispettare, riconoscere e tenere in considerazione il fatto che le sigarette elettroniche portano un vantaggio per la salute degli utilizzatori adulti che cercano di smettere di fumare”. Insomma la Casa Bianca sta cercando un modo per consentire l’uso di liquidi aromatizzati agli adulti, impedendolo ai minori. E, rispetto a tre mesi fa, questa è una buona notizia.

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