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Tpd: massimali per ecig, minimali per tabacco. Qualcosa non torna

La Direttiva sui prodotti del tabacco è approdata sulle scrivanie ministeriali. La bozza integrale del testo del decreto legislativo di trasposizione della Direttiva 2014/40 è stata pubblicata dagli amici di Agivapenews, probabilmente non senza causare qualche mal di pancia ai funzionari del Ministero della Salute e al Ministero dell’Economia.  Perché, regola non scritta, vorrebbe che tali indiscrezioni possano uscire sulla stampa soltanto con il benestare di qualche “papavero”. Costoro forniscono i contributi nell’anonimato e tacitamente il giornale prima o poi ricambierà il favore. Ed infatti così è stato per La Stampa e Repubblica, i due quotidiani che nei giorni scorsi hanno dato stralci di anticipazione.

Agivapenews, senza curarsi dei mal di pancia che avrebbe provocato, ha pubblicato il documento, secondo regola di trasparenza e corretta informazione. Una lettura interessante, soprattutto nella parte in cui si legge: “Il liquido contenente nicotina contenuto nelle sigarette elettroniche ovvero nei contenitori di liquido di ricarica rispetta i seguenti requisiti: a) è immesso sul mercato solo: 1) in contenitori di liquido di ricarica appositi il cui volume non superi i 10 ml; 2) in sigarette elettroniche usa e getta; 3) in cartucce monouso con cartucce o serbatoi di volume non superiore a 2 ml”. Il legislatore ha dunque voluto stabilire delle misure massime a cui i produttori dovranno attenersi.
Schermata 07-2457227 alle 16.51.44L’aspetto ridicolo della questione è che, al contrario, per le sigarette tradizionali si è fatto esattamente il ragionamento opposto. I pacchetti da dieci saranno vietati e sarà possibile vendere le sigarette soltanto in confezioni minime da venti. Perché per le ecig si è voluto dare un tetto da non superare mentre le Big Tabacco non hanno limiti? Se passerà questa linea come si comporteranno i produttori statunitensi? Stravolgeranno le loro produzioni o abbandoneranno il nostro mercato?  Perché allora non riprodurre analoga equivalenza anche per le sigarette tradizionali? Sarebbe sufficiente osservare la nicotina contenuta in una sigaretta e tarare il pacchetto su di essa. I pacchetti sarebbero variabili a seconda della concentrazione di nicotina. Le classiche “light” ne avrebbero di più rispetto quelle più pesanti. Sarebbe un bel colpo per i produttori che dovrebbero rimodulare l’intera produzione. Ci sarebbero pacchetti da dieci, da quindici, da otto sigarette. Ma forse ci vorrebbe troppo coraggio da parte dello Stato. Non per sopperire al mancato introito da accisa, ma per affrontare una battaglia contro quelli che sino ad oggi sono gli “amici numero uno”: Big Tobacco.
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