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Regno Unito, sigarette elettroniche in carcere: esperimento riuscito

“È stato un grandissimo successo”. Con queste parole il direttore del carcere dell’Isola di Man, Bob McColm, commenta gli esiti del progetto pilota di sei mesi che ha introdotto la sigaretta elettronica nell’istituto penitenziario del piccolo territorio del Regno Unito. La misura era stata pensata per porre un freno agli incidenti seguiti al divieto di fumo in carcere. I detenuti del carcere di media sicurezza di Jurby, infatti, non avendo accesso al tabacco, cercavano di fumare quello che avevano a disposizione: bucce di banana, bustine di tè o addirittura cerotti alla nicotina. Questi espedienti avevano rappresentato per le autorità carcerarie “una seria sfida”, come la definisce McColm, dal punto di vista della sicurezza e della disciplina. Si sono contati circa 800 cortocircuiti nei tentativi di accendere queste “sigarette di fortuna” con bollitori o direttamente dalle prese di corrente e molte ustioni. Per questo si è deciso di provare ad inserire nell’istituto l’ecig, con un dispositivo progettato e creato appositamente per i detenuti, ai quali era garantita una fornitura settimanale di liquidi. Come detto, la sperimentazione ha dato esiti positivi sotto diversi aspetti. Prima di tutto quello comportamentale, visto che i detenuti erano più tranquilli e questo si è tradotto in una diminuzione del 58 per cento delle violazioni dei regolamenti e degli atti violenti. È cresciuto del 25 per cento il numero di detenuti che ha deciso di smettere di fumare grazie all’ecig e, ovviamente, sono venuti meno gli incidenti e le ustioni dovuti ai tentativi di cui sopra. Non solo, rispetto alle terapie sostitutive a base di nicotina a cui si faceva ricorso prima, le ecig hanno un vantaggio anche economico. Grazie a loro lo Stato risparmia infatti 8500 sterline all’anno. Questo successo è stato sancito non solo dalle autorità del carcere di Jurby, ma anche da un organo di controllo indipendente, che incoraggia ad andare avanti con il programma. “Fermare il vaping in carcere – commenta Bob Ringham, presidente dell'ente di controllo – sarebbe un passo indietro”. Dunque sigaretta elettronica e detenzione sono un binomio che non solo si può coniugare, ma funziona. Almeno nel Regno Unito. Perché in Italia, tanto per cambiare, le cose sono andate diversamente. Era il dicembre del 2016 quando Rita Bernardini e Santi Consolo, capo del dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, annunciarono che anche negli istituti di detenzione italiana sarebbe entrata la sigaretta elettronica. Poi i loro sforzi si sono scontrati con il muro di gomma della burocrazia del nostro Paese. Alla fine non se ne è fatto niente e nelle nostre carceri si continua a fumare. E chi se ne importa della salute dei detenuti, degli agenti e di tutto il personale penitenziario.

Sigaretta elettronica, “Monopolio dello svapo, un altro proibizionismo”

Non sono presenti in Parlamento se non con parlamentari "amici" con la doppia tessera. Non competono alle prossimi elezioni per protesta contro una legge elettorale che non consente pluralità e rappresentanza. Ma è il partito più longevo d'Italia al quale si devono le grandi vittorie sulle battaglie di libertà civili. Il Partito Radicale Transnazionale Transpartito Nonviolento contiene già nel nome le linee guida e programmatiche del proprio impegno politico. Martedì 6 febbraio alle ore 11 presso la storica sede di via di Torre Argentina 76 a Roma, si terrà una conferenza stampa sulla sigaretta elettronica: "Monopolio dello svapo, un altro proibizionismo". Partendo dall'analisi della normativa, si affronterà il tema da un punto di vista antiproizionista e di salvaguardia della salute pubblica. "Il comparto della sigaretta elettronica - si legge - è soffocato dalla morsa monopolistica e statalista. Futuro incerto per trentamila lavoratori; centinaia di aziende a rischio chiusura; ipotesi di reato previste da normativa fallace, imperfetta e incongruente; imposta di consumo abnorme e ingiustificata. Mentre nel Regno Unito la sigaretta elettronica viene sostenuta e incentivata perché riduce il danno e salvaguarda la salute pubblica, in Italia si vieta e contrasta. E tutto questo nell'assoluto silenzio delle istituzioni sanitarie". Nel corso della conferenza stampa sarà affrontato il tema dell'inconsistenza giuridica delle nuove norme introdotte in Legge di Stabilità e delle modifiche apportate al Decreto Legislativo 6/2016. Alla conferenza stampa parteciperà l'onorevole Rita Bernardini (dirigente Partito Radicale); l'avvocato penalista Giuseppe Rossodivita (Partito Radicale), il segretario regionale Francesco Pasquali (Partito Liberale), l'industriale Gianluca Giorgetti (Anafe-Confindustria), gli imprenditori Mosè Giacomello (Vapitaly) e Massimiliano Federici (distributore Roma), la presidente dell'associazione negozianti italiani Antonella Panuzzo (UniEcig) e il direttore di Sigmagazine Stefano Caliciuri. La conferenza stampa è aperta a tutti e sarà trasmessa sulle frequenze nazionali di Radio Radicale e in streaming sul sito radioradicale.it.

Sigarette elettroniche, il primo film festival sulla riduzione del danno

Ci sarà anche un film festival nell’ambito del Global Forum on Nicotine 2018, che si terrà a Varsavia dal 14 al 16 giugno prossimi. Il tema centrale della kermesse sarà, naturalmente, la riduzione del danno da tabacco, nel tentativo dichiarato di “ispirare i filmaker ad abbracciare la causa e contribuire a portare la verità agli occhi del pubblico”. In breve per cercare di contrastare la propaganda negativa sul vaping, coinvolgendo “educatori, leader e influencer”. Questo, almeno, si evince dalle parole di Aaron Bieber, regista del famoso docufilm sul vaping “A Billion Lives”, che con la sua Attention Era Media sarà il curatore del Festival. La selezione riguarderà film lunghi un massimo di 15 minuti. Le pellicole selezionate saranno proiettate durante la conferenza del GFN e i loro creatori potranno risponderanno alle domande degli esperti e del pubblico. Una giuria presieduta da Bieber, poi, sceglierà fra tutti i film in concorso il vincitore del premio “Best Picture”. Il cortometraggio migliore sarà proiettato durante la sessione di chiusura del forum. Per partecipare è necessario mandare una mail all'indirizzo Aaron@AttentionEra.com con un link a Youtube o Vimeo per visionare l’opera proposta. Saranno esaminati i lavori giunti entro il 16 aprile prossimo, mentre per sapere se si è stati ammessi a partecipare al festival bisognerà aspettare fino all’11 maggio 2018.