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Pubblicità occulta di tabacco in diretta tv, consumatori ricorrono all’Antitrust

Ne avevamo parlato qualche giorno fa: Temptation Island, trasmissione di Canale 5, è infarcita di pubblicità occulta di Iqos, il riscaldatore di tabacco marchiato Philip Morris. Non ce ne siamo accorti solo noi, però, ma anche l'Unione nazionale dei consumatori presieduta da Massimo Dona che ha avviato una procedura di segnalazione all'Antitrust e all'Istituto di autodisciplina pubblicitaria. Sotto accusa, l'utilizzo fuorviante del dispositivo elettronico che viene estratto dai partecipanti proprio nei momenti di maggior enfasi. "In questo caso - commenta Dona - non solo si pubblicizza un prodotto del tabacco ma si fa anche in modo poco trasparente, rendendo la pubblicità occulta. Da qui i nostri esposti”. La pubblicità, infatti, deve essere sempre chiaramente riconoscibile. "Ma il fatto grave è che utilizzando personaggi televisivi per promuovere la Iqos, si cerca di far passare il messaggio di un prodotto fashion, moderno, rendendo ancor più insidioso  questo product placement. Ecco perché - conclude Dona - ci appelliamo a Mediaset perché intervenga immediatamente, senza aspettare il pronunciamento delle Authority”. L’associazione di consumatori era già intervenuta nei giorni scorsi contro la pubblicità Iqos presente in aeroporti e stazioni, chiedendo l’intervento dell’Antitrust e dell'Agenzia delle Dogane e Monopoli (ex AAMS).

Salvini: "Entro l’estate provvedimento per le sigarette elettroniche"

"Capisco e condivido l’incazzatura delle migliaia di lavoratori della filiera del vaping in difficoltà: essere bloccati per un cavillo burocratico è indegno in un paese civile. Ma stiamo già lavorando per un provvedimento blindato che porteremo a compimento prima della fine dell'estate. Non lo inseriremo all'interno della legge di bilancio ma sarà scritto ad hoc per il solo settore della sigaretta elettronica". Così Matteo Salvini, in una conversazione telefonica con Sigmagazine. Già domani il vicepremier si riunirà con lo staff economico per redigere quella che a settembre potrebbe diventare la più grande riforma sul vaping da quando questo comparto è apparso sul mercato italiano. Un atto legislativo che, soprattutto, ridarebbe dignità a quelle migliaia di lavoratori che negli ultimi anni si sono visti sottrarre, pezzo dopo pezzo, l'autonomia commerciale. "Sarà il primo provvedimento dopo la pausa estiva, anche perché tecnicamente e politicamente è molto semplice. Mi è spiaciuto per come si sia evoluta questa volta la questione. Capisco anche l'opportunità politica da parte delle opposizioni che hanno fatto il loro lavoro ma, per essere sinceri, in questo momento c'è qualcuno che sta esultando e sono coloro che rispondono alle lobby. Eppure, non è un provvedimento che va a togliere nulla a nessuno. Anzi, si liberalizza e si normalizza un mercato, ridando spinta e vitalità alle aziende". Un aspetto a cui si aggiunge anche quello sanitario, il risparmio che il bilancio dello Stato potrebbe avere se sostenesse le politiche di riduzione del danno. "Sì, anche sul fronte della salute - commenta Salvini - è incredibile che non si sia tenuto mai conto di questo aspetto. Gli altri Paesi aiutano chi vuol smettere di fumare e consigliano anche la sigaretta elettronica". Appuntamento rimandato a settembre, allora, anche se già da domani Matteo Salvini sarà a Roma con lo staff economico della Lega per gettare le basi del provvedimento. "Lo accompagneremo passo per passo, metro per metro, sino ad arrivare a settembre con un testo blindato da presentare, evitando soprattutto attacchi o imboscate".

Sigarette elettroniche, Lauro (Coiv): “Il governo sia coerente: detassazione e libertà di vendita”

“Siamo rammaricati perché il decreto dignità, che oggi viene trasmesso all’Assemblea della Camera, non contiene le norme sul comparto della sigaretta elettronica che ci aspettavamo e che erano contenute negli emendamenti firmati dalla Lega e dal Movimento 5 Stelle”. Lo afferma in un comunicato Vincenzo Lauro, presidente della Coalizione operatori italiani vaping (Coiv), l’Associazione che riunisce catene di negozi al dettaglio, produttori e distributori di sigarette elettroniche, commentando l’approdo del decreto in Aula. “Prendiamo atto - prosegue Lauro -  di una decisione di carattere tecnico-formale, ovvero la dichiarazione di inammissibilità delle due proposte di modifica perché estranee alla materia trattata dal provvedimento, ma ricordiamo al legislatore che il comparto della sigaretta elettronica è al collasso e che ha bisogno di risposte concrete e urgenti. Non è più differibile una soluzione che consenta agli operatori del settore di continuare a fare il proprio lavoro in maniera trasparente e onesta”. Secondo Lauro “la cancellazione della tassazione sui liquidi da inalazione, e la possibilità di continuare a vendere i nostri prodotti nelle migliaia di negozi che nel corso degli anni hanno creato occupazione e reddito, deve rimanere una priorità della maggioranza e del Governo. Il vice premier Salvini ha preso una posizione chiara in merito, ci aspettiamo che sia coerente e che porti a termine l’impegno assunto con il settore durante la campagna elettorale, in tempi brevissimi. Ci aspettiamo insomma che nella legge di bilancio, o in un eventuale provvedimento che dovesse essere emanato prima, vi sia quanto necessario e urgente per la permanenza in vita del nostro settore: la detassazione e la libertà di vendita”. I due emendamenti al decreto dignità - che dovrebbe essere approvato dalla Camera il 2 agosto prossimo per fare poi un passaggio formale e senza modifiche al Senato - prevedevano la cancellazione dell'imposta di consumo sui liquidi, liberalizzandone nuovamente la rivendita anche online, e istituivano un codice principale Ateco per il settore delle sigarette elettroniche. Veniva anche prevista la possibilità di accertamento con adesione delle imposte di consumo dovute e mai pagate, con una riduzione degli importi non inferiore al 95-98% e la dilazione del pagamento in 120 rate mensili.

Sigarette elettroniche, Bellachioma (Lega): “Settore fortemente penalizzato”

Continua il dibattito politico sulla mancata approvazione del provvedimento che avrebbe liberalizzato il mercato del vaping e, soprattutto, cancellato la maxi tassazione che sta mettendo in ginocchio centinaia di aziende e migliaia di negozianti. Dure le reazioni delle associazioni di categoria, sia dei negozianti che dei produttori. Oggi ai microfoni di Radio Radicale è intervenuto Giuseppe Bellachioma (Lega), componente della Commissione Bilancio alla Camera dei Deputati che, al microfono di Lanfranco Palazzolo, ha lasciato trasparire un po' di ottimismo per il futuro: "Ci sono state delle situazioni che potevano essere inserite nel decreto Dignità e che però poi sono state valutate non inerenti e non aderenti al decreto stesso. Vediamo se c'è la possibilità comunque di inserirle. E sto parlando ad esempio del settore delle sigarette elettroniche che è un settore - conclude Bellachioma - che è stato fortemente penalizzato nell'ultimo anno e mazzo da alcuni disposizioni legislative". Probabilmente ormai la partita legata al Decreto Dignità è chiusa ma appare ancora una volta evidente che l'intenzione politica della maggioranza di governo - cavilli e regolamenti a parte - sia di riordinare il settore nel verso della liberalizzazione.

Sigarette elettroniche, ecco tutti negozi autorizzati alla vendita di liquidi

Et voilà. All'indomani della mancata liberalizzazione del mercato del vaping, Aams pubblica la lista completa di tutti i negozi di vicinato autorizzati alla vendita di liquidi da inalazione con e senza nicotina. Questo l'elenco completo: ABRUZZO CALABRIA CAMPANIA EMILIA ROMAGNA FRIULI VENEZIA GIULIA LAZIO LIGURIA LOMBARDIA MARCHE PIEMONTE E VALLE D AOSTA PUGLIA BASILICATA E MOLISE SARDEGNA SICILIA TOSCANA UMBRIA VENETO E TRENTINO ALTO ADIGE

Liquido Aramax richiamato dal mercato irlandese per cavillo legislativo

Contrariamente all'allarme che si sta diffondendo sul web, si sottolinea che i liquidi di ricarica per sigarette elettroniche Aramax sono stati richiamati soltanto dal mercato irlandese per un cavillo normativo. Secondo il recepimento della Tpd della legge locale, la confezione dovrebbe contenere il bugiardino con le indicazioni d'uso e sicurezza rivolte al consumatore, anche se queste sono già riportate (come nel caso dei liquidi Aramax) sulla confezione esterna. Mentre per il mercato inglese non c'è alcun problema, i liquidi sono stati segnalati solo per quello irlandese dove, ricordiamo, il vaping sta incontrando numerose difficoltà anche normative. L'azienda Ritchy Group (produttori e distributori dei marchi Aramax e Liqua) tiene a rassicurare la clientela e spiega che, a parte la mancanza del bugiardino, i loro prodotti "non pongono alcun rischio per la salute e la sicurezza dei consumatori e soddisfano tutte le normative nazionali previste dalla Tpd".