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Nicotina o caffeina, cosa dà più dipendenza?

Una ricerca del professore svedese Karl Fagerstrom ha messo in relazione la dipendenza da caffeina e da nicotina su tutti gli strumenti di somministrazione (snus, sigarette, cerotti, sigarette elettroniche). Pochi studi sino ad ora avevano confrontato la dipendenza dei diversi prodotti del tabacco con il caffè. Un campione casuale di cittadini svedesi appartenenti a un gruppo Internet è stato contattato da settembre a ottobre 2017 per rispondere ad alcune domande sulle abitudini mattutine tra cio dopo quanto tempo bevono il caffè e hanno bisogno di assumere nicotina e in quale forma. Le risposte hanno evidenziato che il caffè viene bevuto entro trenta minuti dal risveglio, mentre la nicotina quasi subito sottoforma di snuf o sigaretta tradizionale. Tempi più lunghi invece per l'utilizzo della sigaretta elettronica. Nelle conslusioni di Fagerstrom risulta che "la dipendenza dalle sigarette tradizionali e dallo snus sembra essere relativamente simile. Poiché la prevalenza dell'uso di caffeina in tutte le forme è molto più prevalente della nicotina, ci potrebbero essere più persone nella società fortemente dipendenti dalla caffeina. L'implicazione è che i prodotti del tabacco danno verosimilmente più dipendenza del caffè, anche se potrebbero esserci più persone dipendenti dalla caffeina ma a causa della quasi nulla tossicità non è stata sollevata ancora alcuna critica scientifica". Chi utilizza la sigaretta elettronica, invece, ha affermato di utilizzarla dopo aver bevuto il caffè. Questo significherebbe che il fisico chiede la caffeina prima della nicotima somministrata da vaporizzatore personale e di conseguenza causa una dipendenza inferiore.

Sigarette elettroniche, Lauro (Coiv): "Bene sospensione imposta, ora però decreto di riforma"

“Leggiamo l’emendamento al decreto legge milleproroghe, che sospende fino al 18 dicembre prossimo l’imposta sui consumi sui liquidi, come un cambio di rotta nella direzione di una riforma complessiva della disciplina del settore, che deve essere radicale e consentire al comparto della sigaretta elettronica di tornare a operare a pieno regime invece che tentare di sopravvivere”. Così Vincenzo Lauro, presidente di Coiv, l’associazione che riunisce catene di negozi, produttori e distributori di liquidi per la sigaretta elettronica e device, commentando la proposta di modifica di iniziativa della Lega al disegno di legge di proroga di termini approvato pochi minuti fa dal Senato. “Si tratta di un segnale di attenzione verso il nostro comparto, vessato da una normativa non equilibrata, che ci ha portato al collasso”, ha detto Lauro. “Si tratta però di una misura provvisoria, che soddisfa temporaneamente le esigenze solo di una parte del mercato, e che non fornisce risposte alla condizione drammatica dei venditori di liquidi online, che continuano a subire il divieto di vendita via web deciso con la scorsa legge di bilancio”. Coiv auspica quindi che il governo e la maggioranza che lo sostiene prosegua nel solco tracciato dall’emendamento al decreto dignità, bocciato per estraneità di materia, che avrebbe comportato la liberalizzazione del settore. “Il vice premier Salvini ci aveva fatto una promessa in campagna elettorale: via le tasse dalle ecig, via i divieti di vendita che ora gravano sui prodotti. Ci aspettiamo che lo faccia, come ha dichiarato nei giorni scorsi, con un decreto ad hoc che dovrebbe essere approvato prima della legge di Bilancio”. Coiv chiede anche di riformare la normativa nella parte che riguarda i controlli imposti dai Monopoli di Stato, che negli ultimi anni hanno portato a una serie di limitazioni ai rivenditori membri dell’associazione.

Pubblicità occulta di tabacco in diretta tv, consumatori ricorrono all’Antitrust

Ne avevamo parlato qualche giorno fa: Temptation Island, trasmissione di Canale 5, è infarcita di pubblicità occulta di Iqos, il riscaldatore di tabacco marchiato Philip Morris. Non ce ne siamo accorti solo noi, però, ma anche l'Unione nazionale dei consumatori presieduta da Massimo Dona che ha avviato una procedura di segnalazione all'Antitrust e all'Istituto di autodisciplina pubblicitaria. Sotto accusa, l'utilizzo fuorviante del dispositivo elettronico che viene estratto dai partecipanti proprio nei momenti di maggior enfasi. "In questo caso - commenta Dona - non solo si pubblicizza un prodotto del tabacco ma si fa anche in modo poco trasparente, rendendo la pubblicità occulta. Da qui i nostri esposti”. La pubblicità, infatti, deve essere sempre chiaramente riconoscibile. "Ma il fatto grave è che utilizzando personaggi televisivi per promuovere la Iqos, si cerca di far passare il messaggio di un prodotto fashion, moderno, rendendo ancor più insidioso  questo product placement. Ecco perché - conclude Dona - ci appelliamo a Mediaset perché intervenga immediatamente, senza aspettare il pronunciamento delle Authority”. L’associazione di consumatori era già intervenuta nei giorni scorsi contro la pubblicità Iqos presente in aeroporti e stazioni, chiedendo l’intervento dell’Antitrust e dell'Agenzia delle Dogane e Monopoli (ex AAMS).