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Gli effetti sulla salute legati alla sigaretta elettronica

Seppure sia solo da poco tempo direttore del centro di ricerca italiano per la riduzione del danno da fumo (Coehar), il professor Riccardo Polosa ha già attrezzato e rodato la macchina organizzativa e comunicativa. In medicina e nella ricerca è fondamentale riuscire a veicolare la informazioni in maniera corretta e raggiungere così il maggior numero di persone. Vanno proprio in questa direzione le diciassette slide riepilogative sugli effetti che il vaping ha e può avere sulla salute. Un lavoro di sintesi che non tradisce pregiudizi: i contenuti infatti sono oggettivi e riepilogano le maggiori evidenze scientifiche riscontrate sino ad oggi in particolar modo sul sistema respiratorio. Le conclusioni sono affidate ad un messaggio definito importante dagli stessi ricercatori: "Promuovere un ulteriore accesso alle ecigs può ridurre i rischi di patologie e ridurre i danni". Per consultare in maniera rapida e puntuale le 17 diapositive curate dal Coehar è sufficiente collegarsi al sito della Lega italiana antifumo.

Sigarette elettroniche, Salvini: “Abbiamo difeso lavoro e salute”

Quando il 29 novembre scese in piazza accanto alle migliaia di lavoratori che protestavano contro l'assoggettamento del vaping ad Aams, molti la considerarano una mossa populistica. Quando firmò il documento di intenti per il vaping, molti la considerarano una mossa elettorale. Quando disse che nel programma di governo aveva inserito tra le priorità anche la tutela della filiera del vaping, in molti lo presero come un visionario. E invece la Lega ha sottoposto al vaglio della commissione Finanze un emendamento per liberalizzare completamente la filiera e il mercato del vaping. Via da Aams, nessuna tassa, riapertura degli shop online, cessazione dei depositi fiscali. In una parola e tradotto in linguaggio tecnico, abrogazione dell'articolo 62-quater del decreto 504 del 1995. Matteo Salvini è riuscito a fare quello che nessuno sino ad oggi non solo  era riuscito ma neppure aveva provato a fare: ridare dignità a migliaia di persone che nel settore del vaping hanno creduto e hanno investito. Contattato da Sigmagazine, Salvini non esita a dimostrare tutta la soddisfazione per essere riuscito a portare a casa il risultato: "Dalle parole ai fatti, non è stato e non sarà facile ma cercherò di mantenere tutti gli impegni presi con gli italiani. Per quanto riguarda le sigarette elettroniche, l'ho fatto semplicemente per difendere i posti di lavoro e la salute di tante persone". Se anche i governi precedenti avessero creduto nel vaping come strumento di riduzione del danno e della spesa sanitaria, probabilmente il mercato italiano non sarebbe sprofondato così tanto. Ma le premesse ci sono e le capacità degli imprenditori e delle aziende nostrane possono riportare la filiera in auge ai livelli di cinque anni fa.

Big Pharma destina 300mila euro alla propaganda anti-vaping

Trecentomila euro destinati a programmi di ricerca a sostegno della lotta contro il fumo. Il progetto è finanziato dalla Pfizer, multinazionale farmaceutica. Al bando possono partecipare istituzioni e organizzazioni degli Stati Uniti, Francia, Spagna, Regno Unito, Giappone e Italia. Anche se a prima vista potrebbe essere una ottima notizia, in realtà spulciando tra le righe del bando si leggono prescrizioni non proprio rassicuranti: i progetti devono essere volti a spingere i fumatori verso la cessazione della dipendenza e non si possono ammettere come ipotesi alternative le sigarette elettroniche e i riscaldatori di tabacco. “Vogliamo sostenere la cessazione della dipendenza – si legge sul bando – opponendoci alla strategia di riduzione del danno applicata ai fumatori che vogliono smettere di fumare”. La scelta può apparire strana ma dimostra ancora una volta come le multinazionali del farmaco siano allineate con l’Organizzazione mondiale della sanità: debellare in toto il fumo senza compromessi. Il fumatore – secondo l’Oms un malato da curare – non può adottare soluzioni alternative che non siano quelle previste dalle istituzioni sanitarie, ovvero la cura psicologica e farmacologica. Tra i riferimenti che compaiono in calce del bando c’è anche una ricerca sui riscaldatori di tabacco pubblicata lo scorso gennaio da Spizzichino, funzionario dell’Istituto superiore di sanità italiano. La posizione dell’Iss è nota, come più volte è stata evidenziata durante vari incontri pubblici, non ultima la Giornata mondiale antitabacco: le sigarette elettroniche sono uno strumento che introducono i giovani al fumo. Se sul fronte della riduzione del danno sembra esserci una timidissima apertura, l’ostracismo verso la larga diffusione è ancora netto. Le organizzazioni interessate ad aderire al bando di Pfizer hanno tempo sino al 28 agosto per spedire la domanda di adesione con i dettagli del loro progetto propagandistico contro la riduzione del rischio e quindi contrastando allo stesso tempo l’utilizzo della sigaretta elettronica e dei riscaldatori. Sarah Jakes, presidente di New Nicotine Alliance, ha preso posizione contro il progetto di Pfizer, annunciando che non risponderà al bando. Per contro, ha scritto una lettera aperta contro Pfizer per denunciare l’opposizione “sterile” contro la riduzione del rischio e il vaping.

Cannabis light, anche le bevande nel mirino dei carabinieri

Ancora sequestri ai danni di uno shop di cannabis. Questa volta a finire al centro dei controlli dei carabinieri è un negozio di Avigliana, nel torinese. I Nas, come si evince dalla fotografia de La Stampa, dopo aver ispezionato il negozio hanno provveduto a sequestrare e sanzionare una serie di prodotti contenenti cannabis sativa perché, secondo quanto risulta dal comunicato dei carabinieri, "alcuni prodotti, in contrasto con la normativa vigente, avrebbero potuto essere nocivi per la salute". Al termine dell'operazione, i carabinieri hanno sequestrato 120 lattine di bevanda Cannabis Energy Drink e 14 confezioni da 20 grammi di Cbd tisana, infiorescenze di canapa marchiate Cbd shop.