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Sigaretta elettronica, medici chiedono diffusione popolare di massa

Nonostante sia il Paese maggiormente preso a modello virtuoso sulle politiche sanitarie antitabagiche, il Regno Unito non si accontenta. Le statistiche indicano che negli ultimi dieci anni il numero dei fumatori è in costante calo. Eppure la comunità scientifica sottolinea come non si stia facendo ancora abbastanza. È difficile da credere ma è proprio così: il Regno Unito vuole tracciare un sentiero antitabacco ancora inesplorato e, soprattutto, vuole dare l'esempio. Ed è pronta ad avviare una nuova campagna di sensibilizzazione e potenziamento nella diffusione della sigaretta elettronica. Il report redatto dalla British Lung Foundation se da un lato premia gli sforzi fatti finora, dall'altro chiede di tenere premuto il piede sull'acceleratore della riduzione del danno. "La dipendenza dal tabacco è una malattia - si legge sul Tobacco Report - Come Paese non lo stiamo trattando in modo appropriato. Questo è un fallimento che contribuisce al fenomenale costo annuale del fumo. Solo in Inghilterra il costo è di almeno 2 miliardi di sterline per il sistema sanitario nazionale e di oltre 12 miliardi per la comunità in senso più ampio". Al centro della polemica vi è il minor numero di fumatori che accedono ai servizi antifumo pubblici e che chiedono di conseguenza prescrizioni mediche su strumenti che consentono di smettere di fumare. La sigaretta elettronica è solo uno tra i tanti. Ma è la più richiesta e più usata. "Nel tempo in cui la prevalenza del fumo è scesa dal 19,9% al 15,5% (dal 2010-11 al 2016-17) in Inghilterra, le prescrizioni sono diminuite di 1,5 milioni, oltre il 60%. Il fumo è molto più diffuso nelle fasce debole della popolazione. Allo stesso tempo, le fasce di popolazione più svantaggiate riescono con maggior frequenza a smettere di fumare. I dati dicono che sono l'8,8 per cento contro il 7 per cento circa tra le persone più ricche e colte". Le sigarette elettroniche costituiscono un'importante offerta all'interno della gamma di prodotti per smettere di fumare. L'ultimo sondaggio di ASH e YouGov mostra che il 6,2% della popolazione britannica ora usa la sigaretta elettronica e il motivo è da ricercarsi nella volontà di smettere completamente di fumare. Nei primi sei mesi del 2017 il tasso di abbandono dell'utilizzo della sigaretta elettronica è stato più alto nella popolazione socioculturalmente più avvantaggiata. I sobborghi e le fasce deboli hanno invece continuato a utilizzare l'ecig sino a risultato avvanuto, cioé abbandonare il fumo. Tuttavia, spiega il report, lo Stato non può garantire a tutti l'accesso alla sigaretta elettronica. Se tutti potessero averla, i dati sarebbero ancora migliori. Ecco dunque perché la comunità medica non è soddisfatta: lo Stato dovrebbe impegnarsi a garantire a quante più persone possibili, soprattutto delle fasce deboli, l'accesso allo strumento di riduzione del danno. Solo così facendo il tasso di abbandono del tabacco potrebbe toccare vette sinora mai raggiunte. Il modello inglese, insomma, sta vivendo una svolta: dopo una prima fase in cui la sigaretta elettronica è stata sostenuta, ora i medici ne chiedono piena diffusione. Chissà se prima o poi l'Italia abbandonerà le strategie fiscocentriche per abbracciare realmente la prevenzione sanitaria e il sostegno di politiche di riduzione del danno.

Il contrabbando di tabacco causa buco erariale di un miliardo di euro

Un miliardo di euro. A tanto ammonta l'ammanco nelle casse erariale dovuto al contrabbando di sigarette. La dice uno studio realizzato con il contributo di British American Tobacco Italia e curato da Andrea Di Nicola e Giuseppe Espa di 'Intellegit', la start-up sulla sicurezza dell'Università di Trento. "Dal report - scirve l'Ansa - emerge come al di là della stima annuale del consumo di sigarette illegali in Italia, che si attesta su percentuali del 5-6% di sigarette illecite sul totale in commercio e, dunque, lontano dai picchi registrati nei decenni scorsi e negli altri Paesi europei, quello del contrabbando ormai, è un tema di urgente attualità geopolitica". L'Italia è, infatti, "interessata dal fenomeno sia come mercato di destinazione finale sia come area di transito". Tra gli effetti non graditi del contrabbando di sigarette c'è anche un buco fiscale significativo. Il fenomeno "ogni anno causa mancati introiti erariali per le casse dello Stato di circa 1 miliardo di euro". Basterebbe uno sforzo minimo da parte dello Stato: recuperare parte di questo sommerso potrebbe servire ad avere un introito adeguato che andrebbe a coprire l'imposta di consumo sulla sigaretta elettronica. Reinvestendo la rimanente parte in politiche di prevenzione sanitario. Si darebbe vita ad un circolo virtuoso che proietterebbe nuovamente l'Italia tra i Paesi virtuosi in materia di lotta al tabagismo.

Sigaretta elettronica, l’ostracismo istituzionale è governato dalla paura

(tratto dalla rivista bimestrale Sigmagazine #9 luglio-agosto 2018) Il deserto dei Tartari è un libro che tutti dovrebbero avere letto almeno una volta nella vita. Nell'attesa della "grande occasione" si consuma la vita di un drappello di soldati; su di loro scorrono, inavvertiti, i mesi, poi gli anni, in attesa di quella battaglia che li renderà eroici e immortali. Dopo trent'anni di servizio, tra chi è morto nel silenzio della fortezza e chi si è ingobbito sotto il peso degli anni, una mattina accade l'imprevedibile: il nemico è arrivato. Nel momento meno opportuno, quando nessuno era più preparato a combattere. Nemmeno Drogo, il protagonista, sfiancato da un male incurabile. Una vita passata ad attendere lo scontro decisivo e, quando questo è alle porte, il suo fisico cede alla malattia. Anche se non ha centrato l'obiettivo per cui ha vissuto, è però riuscito a sconfiggere il nemico più grande: la paura di morire. Quella stessa paura che, dopo averlo accompagnato nei primi anni di milizia, si è trasformata in consapevolezza e maturità. Pur senza combattere, Drogo muore da vero soldato, rappacificato con la sua storia, alla quale ha finalmente trovato un senso che supera la sua individualità. Il romanzo di Dino Buzzati insegna che non la fretta, non il vigore o l'irruenza, ma la pazienza e la riflessione sono il vero motore dell'esistenza umana. Spesso viene compreso soltanto quando il destino non è più modificabile, quando gli eventi si presentano davanti agli occhi e risultano immodificabili. Un contrappasso che descrive in pieno quanto stanno vivendo le migliaia di operatori del vaping: anni trascorsi a lottare, a manifestare, a chiedere e pretendere, preparandosi a una tenzone istituzionale, ipotizzando scenari, profetizzando interventi legislativi, sussurrando complotti. In realtà il tempo è scivolato via, è cambiato tutto senza che sia successo nulla. Non è cambiato l'ostracismo delle istituzioni sanitarie; non è cambiata la pressione fiscale, non è cambiato il risentimento interno tra spaccati di settore. Eppure si sono succeduti ministri e sono caduti governi; sono state emanate sentenze e rigettati ricorsi; il Monopolio ha allungato le mani e il vaping ci è caduto dentro con tutti e due i piedi. Come Buzzati insegna, a spaventare non è la scomparsa; a far paura invece è l'attesa che questa arrivi. L'ostracismo istituzionale è governato dalla paura. Non del mancato incasso erariale di oggi, ma di quello che potrà accadere domani. Quando, inaspettatamente, il vaping soppianterà il fumo tradizionale. Accadrà. Lo sappiamo - e lo sanno - tutti. Ma accadrà senza preavviso. Occorre solo tenere il binocolo puntato verso il deserto.

Sigarette elettroniche, l’Europa interviene sui liquidi non a norma

Duecento milligrammi di nicotina per millilitro. Un valore superiore di dieci volte quello consentito dalla Tpd. Venduto, inoltre, in bottiglie da 150 millilitri al di fuori di ogni regola prevista dalla Clp, il regolamento che prescrive le indicazioni di etichettatura e packaging anche per i liquidi di ricarica per sigarette elettroniche. La Commissione europea ha segnalato e ritirato dal mercato le basi nicotiniche dell'azienda inglese Bunkerbase & Co. che sono state rinvenute in Germania. L'attività ispettiva europea è molto attenta ai prodotti del vaping fuori norma. Mediamente ogni settimana viene rilevato un prodotto non conforme alle prescrizioni. Se in Italia la giustizia appare assai lenta, gli organi europei sono un po' più attenti al rispetto delle norme di sicurezza soprattutto in relazione ai prodotti chimici tossici e pericolosi. Sotto osservazione in questi giorni c'è la Germania, mercato in piena in espansione. Potrebbe essere l'Italia il prossimo Paese? Secondo gli esperti del Rapex l'Italia sarebbe già abbastanza controllata perché inserita in regime di Monopolio. Ma occorre comunque fare attenzione alla qualità e conformità dei prodotti perché, sotto questo punto di vista, gli ispettori europei sono ben più attivi e attenti rispetto quelli italiani.

Decreto Aams, avvocato Putzolu (Eim-Anide): “Possibilità di correttivi”

Il Tar non darà la sospensiva. I legali delle parti ricorrenti non insisteranno nella richiesta. L'udienza nel merito è fissata per il prossimo 19 dicembre. Sono i tre fatti accaduti durante la Camera di Consiglio che si è tenuta ieri presso la Seconda sezione del tribunale amministrativo del Lazio. Secondo la ricostruzione dell'avvocato Carla Putzolu, difensore delle associazioni Eim e Anide, i motivi sarebbero da ricercarsi nella difficoltà argomentativa dell'avvocatura dello Stato che avrebbe, in effetti, intravisto possibilità di successo dei ricorrenti. È lei stessa a svelare qualche retroscena attraverso la ricostruzione processuale inviata alle associazioni ricorrenti Eim e Anide. "Il nostro ricorso - si legge nella nota diffusa da Eim che riporta le parole di Putzolu - è stato discusso insieme ad un ricorso gemello proposto da altre società e associazioni di categoria. La discussione della causa ha avuto avvio con la richiesta dell'Avvocatura Generale di una trattazione della causa direttamente nel merito, atteso che la questione appare "molto delicata" e che gli aspetti e le censure sollevate meritano una trattazione di carattere definitorio. Abbiamo tutti inteso, da quelle parole "sibilline", ciò che poi è stato più chiaramente espresso al termine dell'udienza dall'Avvocato di Stato, ossia che vi è una volontà dell'Amministrazione di recepire almeno alcune delle criticità espresse nei ricorsi (ha fatto in particolare riferimento al discorso del requisito della "prevalenza", ma le difese svolte nella memoria dell'Avvocatura mi fanno ritenere che ci sarà una modifica anche sul discorso della "verifica della conformità dei prodotti" da parte dei venditori) e mettere quindi mano al provvedimento. Ritengo che lo stesso Presidente di sezione del Tar abbia inteso detta volontà e per tale ragione abbia non solo proposto ma caldeggiato la trattazione delle cause direttamente nell'udienza di merito, che ha quindi fissato per il 19 dicembre, nonostante noi avvocati dei ricorrenti avessimo cercato di insistere per il provvedimento cautelare. Tuttavia, quando il Presidente si esprime in un certo modo è processualmente opportuno non contrastare l'indicazione, perchè si rischia di avere un provvedimento negativo. Non vi è stata possibilità - conclude Putzolu - di avere udienza prima e considerati i tempi ordinari di fissazione delle udienze di merito direi che è davvero presto. Allo stato, dunque, il provvedimento non è sospeso, ma occorrerà monitorare - a livello di associazioni, come già state facendo- il lavoro dell'Amministrazione, essendo stata espressa questa volontà di intervenire sugli atti".

Sigarette elettroniche, Salvini: “Pronto emendamento salva vaping”

"Ne abbiamo parlato proprio questa mattina. Presenteremo un emendamento al Decreto Di Maio. Abbiamo già quantificato i costi". È lapidario Matteo Salvini. Ma è la sostanza che conta: l'imposta di consumo e il debito pregresso delle aziende del vaping saranno oggetto di un emendamento blindato che andrà a modificare il cosiddetto Decreto Dignità che tra oggi e domani dovrebbe essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Non è entrato nel dettaglio, perché il testo e le misure sono ancora al vaglio del gruppo parlamentare di concerto con gli economisti della Lega, ma ormai la tanto contestata imposta parrebbe essere arrivata al capolinea. L'iter è piuttosto semplice. Il decreto firmato dal vicepremier Di Maio sarà ritoccato da un maxi emendamento della Lega alla Camera il prossimo 24 luglio. Una volta modificato, il testo passerà al Senato dove dovrebbe essere sottoposto a voto di fiducia, quindi non dovrebbe avere problemi ad essere definitivamente convertito in legge. La dichiarazione rilasciata a Sigmagazine riaccende la fiammella della speranza e dell'ottimismo per le migliaia di operatori del vaping che negli ultimi mesi hanno visto crollare il loro fatturato sino al 40 per cento. Riaccende la speranza anche per le aziende produttrici che potrebbero così rimodulare e rinegoziare il debito in forma ridotta, nonostante non abbiano mai incassato l'imposta di consumo che ora lo Stato chiede loro di versare. Una data e un contenuto. Mancano dodici giorni. Il conto alla rovescia può cominciare. Sperando che sia la volta buona.

Sigarette elettroniche, il lungo autunno fieristico italiano

Sarà un autunno all'insegna delle fiere di settore quello che attende il mercato italiano della sigaretta elettronica. La prima ad aprire le porte sarà lo Svapor Expo che, dopo le edizioni di Bassano del Grappa e Forlì, approda a Venezia. Al Pala Expo dell'affascinante città lagunare si daranno appuntamento gli operatori di settore nel fine settimana del 13 e 14 ottobre. La formula sarà sempre la stessa. Mezza giornata dedicata agli incontri commerciali e l'altra mezza giornata riservata a tutti. Si continuerà poi con la seconda edizione dell'Italian Vape Exhibition, la fiera ospitata presso lo spazio Mil di Sesto San Giovanni, cittadina dell'area metropolitana milanese. In questo caso l'ingresso è riservato ai soli operatori di settore e rivenditori specializzati in prodotti del vaping. La fiera si terrà nel fine settimana dell'11 e 12 novembre. E come ogni anno ormai non può mancare neppure la fiera autunnale organizzata da Vapitaly a Roma. L'organizzazione del VapitalyPro sino ad ora ha precisato che si terrà a novembre ma non sono state diffuse nè le date nè la location. Probabilmente il fine settimana scelto sarà molto a ridosso delle date dello scorso anno, 4 e 5 novembre. Si attende nei prossimi giorni l'ufficialità anche se potrebbero essere due giorni di un fine settimana compreso tra il 24 ottobre e il 17 novembre. Come location, salvo colpi di scena, potrebbe essere riconfermato il grand hotel Ergife che già tanti apprezzamenti ebbe lo scorso anno.