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Via libera alla ristrutturazione di ADM, Kessler unisce Dogane e Monopoli

L'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli si rifà il trucco. In ottica di razionalizzazione delle risorse umane e della semplificazione amministrativa, il direttore Giovanni Kessler, avuto il benestare del ministro dell'economia, a partire dal primo gennaio 2019 darà attuazione al nuovo riassetto delle strutture interne. La prima grande novità è l'unione tra le Dogane e i Monopoli, agenzie che più da vicino riguardano il settore del vaping. "A livello territoriale ciascuna Direzione regionale e tutti gli uffici e le sedi distaccate saranno espressione unica di Dogane e Monopoli, senza più duplicazioni" ha spiegato in una nota lo stesso Kessler. E ha poi aggiunto che l'agenzia delle Dogane e Monopoli sarà divisa in “cinque Direzioni funzionali (Amministrazione, Antifrode, Legislativo, Personale, Tecnologie) che opereranno trasversalmente alle quattro Direzioni attive nelle nostre materie core (Accise, Dogane, Giochi e Tabacchi)". Kessler ha spiegato inoltre che si tratta del primo passaggio formale della  riorganizzazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, "frutto del confronto avviato in questi mesi con la dirigenza e il personale. Nel complesso circa 140 ore tra riunioni di staff e incontri con strutture centrali e territoriali e con le organizzazione sindacali. Lo Statuto e il Regolamento riscrivono la missione e il funzionamento dell’Agenzia”. Tra gli obiettivi generali – oltre all’unificazione tra Dogane e Monopoli- ci sono anche “la semplificazione dei processi e delle procedure, per valorizzare le migliori pratiche e al contempo rimuovere sovrapposizioni gestionali e dispersione di risorse e di tempo; l’efficacia sui territori, per rafforzare la nostra rete in tutta Italia e potenziarne l’operatività, soprattutto attraverso l’istituzione di posizioni organizzative di elevata responsabilità”.

Sigarette elettroniche, l’italian vaping style conquista Stoccarda

Ha preso il via questa mattina la fiera del vaping di Stoccarda. Hall of Vape, organizzata all'interno del maestoso padiglione del quartiere fieristico della città sveva, ha aperto i battenti alle 9 e sino alle 12 l'ingresso era riservato ai soli operatori di settore. I visitatori possono rimanere all'interno della fiera sino alle 19, mentre domani, domenica 6 maggio, i battenti chiuderanno alle 17 per dare due ore in più di tempo agli espositori di smontare gli stand. I numeri hanno premiato gli organizzatori: gli ingressi di oggi a pagamento sono stati circa 11mila; gli stand circa duecento. Numeri che elevano la città di Stoccarda a capitale tedesca del vaping. Numerosi i negozi tedeschi che hanno approfittato dell'occasione per vendere prodotti anche di fresca produzione; le aziende produttrici invece hanno optato per una maggiore attenzione verso gli operatori di settore e la vendita B2B. Scarsa la presenza di espositori extracomunitari, probabilmente demotivati dalla pressante Direttiva europea sui tabacchi entrata ormai a pieno regime ovunque. Gli italiani stanno facendo la parte del leone per quanto riguarda le box mod. Grande affluenza nella sezione loro dedicata anche se non possono vendere le loro creazioni perché in Germania sono molto severi con le certificazioni Ue e le notifiche nazionali. I produttori nostrani hanno invece attirato l'attenzione del pubblico per la qualità dei liquidi e, soprattutto, per il brand Made in Italy che, in Germania così come nel mondo, è sinonimo di purezza degli ingredienti e di professionalità aromatiera. A seguire, una carrellata di stand italiani presenti a Stoccarda.

Sigarette elettroniche, consumatori svizzeri in festa per sentenza tribunale

Finalmente una associazione del fumo elettronico europea può esultare. Dopo anni di battaglie legali e giudiziarie, il Tribunale amministrativo della Svizzera ha cancellato il divieto di vendita dei liquidi con nicotina. Una sentenza storica che potrebbe riscrivere la storia del vaping elvetico. Il motivo è chiaro: l'Ufficio federale per la sicurezza alimentare e gli affari veterinari non poteva vietare l'importazione professionale e la vendita al dettaglio di un'intera categoria di prodotti. In un comunicato stampa, l'associazione elvetica del settore del vaping ha preso posizione sui contenuti della sentenza: "L'ostinazione dell'amministrazione nel mantenere un divieto ingiustificato e illegale negli ultimi 10 anni è sintomatica della mancanza di considerazione dei funzionari federali e di Alain Berset per il diritto di accedere agli strumenti per ridurre al minimo il danno associato al consumo di nicotina. La Svizzera è già molto indietro rispetto ai paesi limitrofi, che da tempo consentono, senza problemi, la vendita di prodotti del vaping con nicotina. L'associazione Helvetic Vape ora sta aspettando di vedere come l'amministrazione reagirà al giudizio del TAF e quali saranno le conseguenze. L'associazione Helvetic Vape ritiene che l'introduzione di prodotti con nicotina sul mercato svizzero acceleri notevolmente lo switch dei fumatori verso i prodotti a rischio ridotto". Il presidente dell'associazione Olivier Théraulaz ha inoltre aggiunto: "Questa nuova prospettiva ridarà vigore alle piccole imprese specializzate nel vaping che sono oggi in prima linea nella lotta al tabagismo. Permetterà inoltre agli operatori sanitari di indirizzare i loro pazienti fumatori a prodotti facilmente accessibili. Infine, sarà molto più semplice condurre studi scientifici sullo svapo di nicotina nel nostro paese".

Svizzera, tribunale amministrativo annulla divieto vendita nicotina

Potrebbe essere un punto decisivo a favore del vaping svizzero. Il tribunale amministrativo federale ha annullato il divieto di vendita dei liquidi con nicotina. La decisione è giunta a distanza di tre anni dal ricorso presentato da Stefan Meile, presidente dalla Swiss Vape Trade Association che difende gli interessi degli operatori di settore. L'Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria ha 30 giorni di tempo per appellarsi contro la decisione.

Il distributore francese Adns aderisce ad Anafe-Confindustria

Adns, una delle più importanti realtà europee di commercio all’ingrosso nel settore delle sigarette elettroniche, entra in Anafe, l’Associazione Nazionale Fumo Elettronico aderente a Confindustria. Ad annunciarlo è un comunicato stampa diffuso dalla stessa Anafe. Damien Rousseau, rappresentante legale della società, esprime soddisfazione: “Anafe è senza dubbio l’associazione con la maggior autorevolezza nel panorama italiano. Abbiamo deciso di aderirvi per contribuire all’evoluzione del mercato, in uno spirito di piena collaborazione con gli stakeholder di riferimento e tutti gli altri protagonisti del settore. In quanto distributori, siamo convinti della necessità di promuovere le best practice già in atto e rendere più semplice e performante il lavoro di tutti, a cominciare dai negozi di rivendita al dettaglio”. Specializzata nella vendita di hardware e liquidi per sigarette elettroniche, Adns è presente sul mercato fin dal 2013. "Con più di 50 collaboratori e un team di lavoro composto da professionisti di diverse nazionalità - si legge sul comunicato - l’azienda è capace di adattarsi alle esigenze dei diversi Paesi, tra cui anche l’Italia". “Siamo molto soddisfatti dell’ingresso di Adns” ha detto il Presidente di Anafe, Umberto Roccatti che ha aggiunto: “Anafe si conferma punto di riferimento per le imprese del settore. Insieme continueremo a portare avanti il nostro impegno a tutela di un comparto importante non solo dal punto di vista economico e occupazionale, ma soprattutto per la tutela della salute e la riduzione del rischio”. Con l'aggiunta di Adns, salgono a sette le aziende del vaping rappresentante in Confindustria: Puff, Vaporart, Svapoforniture, FlavourArt, Dea, Must500.

Sigarette elettroniche: l’Europa pensa alla salute, l’Italia a far cassa

In vista della revisione della Direttiva europea sui tabacchi, ma soprattutto alla vigilia dell'armonizzazione fiscale dei prodotti da fumo e del vaping, le multinazionali stanno facendo i primi passi istituzionali in seno all'Unione europea per far sentire la loro voce e sostenere la causa della riduzione del danno. Convegni, conferenze scientifiche, tavoli di lavoro, incontri formali: a Bruxelles in questi ultimi tempi le parole che vanno per la maggiore sono "sigaretta elettronica" e "vapore". Dopo l'appuntamento organizzato dal parlamentare italiano Giovanni La Via (Ppe) e supportato dal comitato scientifico internazionale sulla sigaretta elettronica coordinato da Riccardo Polosa, le aule comunitarie hanno ospitato ieri un convegno di approfondimento che ha visto la partecipazione del medico Konstantinos Farsalinos, della deputata popolare lituana Laima Liucija Andrikienė e di Yasuhiro Nakajima, referente di Japan Tobacco International per i prodotti a rischio ridotto. Il momento di confronto è stato organizzato da Euractiv, opinion maker leader in seno all'Unione. Imperial Brands, azienda madre di Fontem Ventures, ha invece più volte sostenuto la causa del vaping palesando la necessità che non debba essere tassato alla pari del tabacco. L'obiettivo degli appuntamenti è veicolare il messaggio della riduzione del danno, coinvolgendo gli interlocutori politici e istituzionali affinché apprendano gli strumenti e le tematiche del vaping, sensibilmente differenti dai prodotti del tabacco. I dibattiti europei, al contrario da quelli italiani, mettono al centro della discussione la tematiche della salute e della riduzione del danno. L'Italia, invece, punta il dito sempre e solo alla questione erariale. E' questa la grande differenza tra un legislatore lungimirante ed uno che vuol gestire l'emergenza. Quando e se l'Italia cambierà il punto di osservazione probabilmente muterà anche la considerazione nei confronti del vaping. Al momento è visto come un settore utile a far cassa; in futuro potrebbe diventare un settore utile alla salute di tutti i cittadini. E di conseguenza anche alle casse statali che gioverebbero del risparmio in termini di risparmio della spesa sanitaria. Le multinazionali del tabacco lo hanno capito già da tempo e lo annunciano platealmente anche con appelli alla riduzione del danno. D'altronde, il loro ingresso nel mercato del vaping ha un fortissimo significato di previsione dell'andamento dei consumi. Pianificando una strategia commerciale a lunga scadenza, le multinazionali del tabacco stanno sin da ora dicendo che il futuro sarà appannaggio della sigaretta elettronica. Ma non c'è peggior sordo di colui che non vuol sentire.

Spagna, ultimi anni positivi per il settore della sigaretta elettronica

Oltre settanta milioni di euro. Il fatturato complessivo del settore delle sigarette elettroniche in Spagna nel 2017 ha segnato un aumento del 28,2 per cento rispetto l'anno precedente confermando il trend positivo dell'ultimo triennio. I dati sono stati diffusi dall'associazione spagnola degli operatori del vaping (Upev). I negozi distribuiti su tutto il territorio nazionale sono circa 400 ed impiegano circa 3200 persone. Il numero dei consumatori abituali che hanno abbandonato il tabacco grazie alla sigaretta elettronica si attesta a 450 mila. Secondo l'associazione degli operatori del vaping è "un chiaro segnale che in Spagna ogni sempre più fumatori adulti hanno preso la decisione di sostituire il tabacco con alternative meno dannose". Per quanto riguarda il dibattito sulla tassazione fiscale delle sigarette elettroniche, l'associazione ha indicato che si tratta di un prodotto diverso dal tabacco, quindi non ha senso farlo sottostare alle medesime imposte, così come ultimamente stabilito anche dalla Commissione europea che ha fatto slittare di un anno l'armonizzazione fiscale sul vaping. Il presidente di Upev Arturo Ribes ha puntualizzato che "l'obiettivo è incoraggiare i fumatori che non riescono a superare la loro dipendenza per passare a alternative meno dannose. Se venisse applicata una tassa, si scoraggerebbe il passaggio allo strumento di riduzione del danno, quindi la maggior parte continuerebbe a consumare tabacco. Un fatto che avrebbe gravi conseguenze per la salute".

Andrea Pucci, dal Maurizio Costanzo Show al Vapitaly

A meno di un mese dalla quarta edizione di Vapitaly, le aziende stanno cominciando a scoprire le carte. Non solo novità commerciali ma anche testimonial d'eccezione animeranno la tre giorni fieristica veronese, ormai punto di riferimento del vaping europeo. Andrea Pucci, comico milanese noto per le partecipazioni tra gli altri ai programmi televisivi Colorado, Maurizio Costanzo Show e Quelli che il calcio in virtù della sua "fede" interista, sarà presente nella giornata di domenica 20 presso lo stand di Puff. Il cabarettista incontrerà i visitatori e certamente li allieterà con qualche celebre sketch del suo ampio repertorio. Vapitaly si terrà a VeronaFiere da sabato 19 a lunedì 21 maggio dalle 10 alle 18. L'ingresso in quest'ultima giornata è riservato agli operatori di settore. Alla manifestazione possono entrare tutti i visitatori maggiorenni che hanno preventivamente richiesto il pass gratuito compilando l'apposito form sul sito dell'organizzazione.

Regno Unito contro Philip Morris: “Violato divieto pubblicità”

Il Ministero della salute britannico ipotizza un'azione giudiziaria contro Philip Morris. La multinazionale del tabacco ha inviato manifesti alle edicole e shop in Gran Bretagna per pubblicizzare Iqos, il riscaldatore di tabacco. Steve Brine, ministro della salute, ha così spiegato al Telegraph: "È assolutamente inaccettabile che le organizzazioni promuovano prodotti del tabacco. Il fumo uccide ed è per questo che abbiamo regole chiare e rigorose che proteggono le persone dai suoi effetti nocivi". Secondo il ministro, l'apparecchio di Philip Morris è da considerarsi come un prodotto del tabacco e dunque dovrebbe sottostare ai vincoli e alle limitazioni previste dalla legge. Peter Nixon, amministratore delegato di Pmi Uk, ha invece sostenuto che i poster pubblicizzano il riscaldatore, non il tabacco, quindi non sono da considerarsi vietati.