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Aams fa mea culpa, Ribilio cancellato dalla lista dei siti da inibire

Un errore grossolano. L'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha dovuto cancellare il sito di Ribilio dall'elenco di quelli sottoposti a preavviso di inibizione. Il motivo è molto semplice: Ribilio non vende ai privati ma è un'azienda di distribuzione rivolta esclusivamente agli operatori di settore. Per accedervi occorre fornire le credenziali societarie, oltre la visura camerale. La circolare Aams che riammette Ribilio afferma che "il sito www.ribilio.com deve considerarsi espunto dall'elenco dei siti" che erano stati segnalati come non conformi alla normativa vigente "nella considerazione che non offre prodotti liquidi, con o senza nicotina, ai consumatori che acquistano nel territorio dello Stato, ma soltanto ed esclusivamente agli operatori del settore".

Panuzzo (UniEcig): “Fatto valere un nostro diritto, adesso viene il difficile”

E alla fine Antonella Panuzzo ha avuto ragione. Ha avuto ragione ad impuntarsi e ha avuto ragione a pretendere il riconoscimento di un suo diritto, personale e civile. L'Agenzia dei Monopoli ha accolto la richiesta di essere ascoltata preventivamente la redazione del Decreto direttoriale che dovrà essere emanato entro il 31 marzo e con cui lo Stato gestirà la rete vendita delle sigarette elettroniche e dei liquidi di ricarica. Non è stato necessario dare vita all'azione di disobbedienza. Con fare educato ma deciso, Panuzzo ha chiesto di poter portare all'attenzione del direttore Kessler le istanze dei rivenditori di sigarette elettroniche, in quanto rappresentante nazionale dei loro interessi. Nonostante le svariate telefonate e messaggi di Posta certificata, in passato le richieste di incontro di UniEcig non avevamo mai ottenuto risposta. Un'ora di anticamera e poi la proposta: un rapido consulto immediato oppure un lungo incontro per lunedì 26 alle ore 11. Dopo essersi confrontata con i componenti del direttivo di UniEcig intervenuti a sostegno, Fabrizio Bollini e Fabio Manganello, si è deciso di optare per la seconda opportunità così da redigere e far protocollare un apposito documento. Verba volant, scripta manent, si direbbe in questi casi. A dar sostegno in piazza ad Antonella Panuzzo, oltre ad un piccolo gruppo di rappresentanti della filiera produttiva e distributiva, è intervenuto anche il presidente dell'associazione dei consumatori Anpvu, Carmine Canino, giunto appositamente da Catanzaro. "Abbiamo semplicemente ottenuto il riconoscimento di un nostro diritto - commenta Antonella Panuzzo -  Lunedì illustreremo ai vertici di Aams quali sono le nostre priorità, sia da salvaguardare che da evitare. Quando si vuole ottenere qualcosa, quando si è nel giusto e quando in gioco c'è la vita e il futuro di migliaia di lavoratori, non contano le parole ma bisogna intervenire. Per il momento sono soddisfatta ma la parte difficile arriva proprio adesso: far capire e far valere le nostre ragioni. Ma, considerate le premesse, sono sicura che lunedì andrà tutto bene".

Lotta alla contraffazione, No Name vince in giudizio

Il Tribunale di Milano ha accolto il ricorso di Andrea Pontiggia, modder titolare del marchio NoName: i cosiddetti cloni, ovvero atom o box con marchio falsificato, devono essere tolti da qualunque sito o shop online. In caso contrario, ha sentenziato il giudice, i titolari delle pagine internet o dei punti vendita saranno sanzionati con 50 euro per ogni prodotto proposto e 500 euro per ogni giorno di permanenza in vendita. Il provvedimento ha colpito Gerardo Moccia, titolare del sito mycigarette.it. Come risulta dalla sentenza: "Visti gli artt. 669-bis e ss. c.p.c. e gli artt. 126, 129-131 c.p.i., 1) inibisce al sig. Gerardo Moccia la commercializzazione e pubblicizzazione dei prodotti recanti il marchio ‘Noname’ identificati in narrativa, nonché ogni utilizzo del segno contraffattivo del marchio stesso; 2) ordina la rimozione immediata dei prodotti contraffattori recanti il marchio della ricorrente dal sito internet www.mycigarette.it ; 3) autorizza il sequestro dei prodotti contraffattori di cui in narrativa presso la sede legale, la sede operativa, il domicilio fiscale, gli stabilimenti, i magazzini, i depositi, le pertinenze, le unità locali ovvero presso chiunque ne disponga e/o ne faccia commercio; 4) fissa la somma di euro 50,00 per ogni prodotto venduto in violazione dei comandi cautelari impartiti e di euro 500,00 per ogni giorno di ritardo nell’esecuzione del provvedimento a partire dal scadenza del termine di 15 giorni dal deposito del provvedimento".

Lavoro e dignità, presidio di protesta contro i Monopoli di Stato

A parole si è tutti buoni e bravi. Ma sono i fatti che fanno la storia. E domani accadrà un fatto che per il settore del vaping potrebbe mettere un punto esclamativo. Una plateale dimostrazione di orgoglio e di non sottomissione. Antonella Panuzzo, presidente dell'associazione dei negozianti specializzati in sigarette elettroniche, suonerà il campanello del civico 11 di piazza Mastai, l'Agenzia dei Monopoli. E se, come è successo sino ad oggi, nessuno le aprirà portone per darle udienza, si accamperà in piazza Mastai sino a quando non l'ascolteranno. Come ebbe modo di scrivere Nicolo Porro qualche anno fa, in Italia "c'è un'ideologia pericolosa che pervade le nostre istituzioni. Che banalmente si può riassumere così: c'è un gruppo di persone (politici e burocrati) da noi retribuite che pretendono di sapere cosa sia meglio per noi. Una roba da far accapponare la pelle". Panuzzo vuol scardinare questa ideologia. Aams ha in mano il futuro di decine di migliaia di famiglie, ha facoltà plenipotenziaria di emanare un decreto con le nuove regole cui i negozianti di sigarette elettroniche dovranno sottostare per poter continuare ad esercitare il loro lavoro. E tutto questo nel chiuso dei loro uffici, senza aver mai chiamato a confronto i diretti interessati. I lavoratori del settore, appunto. La protesta di Antonella Panuzzo, che prima dell'anima ci metterà il corpo sacrificandosi in prima persona, è la battaglia del cittadino contro il potere consolidato; è la battaglia del dialogo contro il despotismo; è la battaglia del debole contro il gradasso. È la battaglia della quotidianità pratica contro la sorda prassi burocratica. Non ha chiesto aiuto, non ha chiesto supporto. Panuzzo domani, giovedì 22 febbraio, alle ore 10 spingerà il tasto del citofono dei Monopoli di Stato. E aspetterà, giorno e notte, sino a quando quel cancello verrà aperto. Aspetterà da sola. Ma aspetterà per tutti.

Nasce UIT, neo associazione per i tabaccai del terzo millennio

Una nuova associazione a tutela dei tabaccai. Alternativa alla Fit e ad Assotabaccai, si chiama Unione Italiana Tabaccai e vuole tutelare la frangia più moderna degli esercenti di tabacchi. In sostanza, coloro che vedono anche le sigarette elettroniche e gli strumenti di riduzione del danno parte ingrante dell'attività della tabaccheria del Terzo Millennio. Il neo presidente è Pasquale Genovese.  “Un forte difetto di rappresentanza - commenta Genovese - ha determinato l’esigenza di creare un nuovo soggetto sindacale per una categoria che da troppo tempo soffre il cambio di stile di vita degli italiani, non più orientato verso il consumo delle sigarette e del tabacco. Le vecchie associazioni di categoria non hanno saputo intercettare le esigenze dei tabaccai e portare le loro istanze al Governo Centrale; gli esercenti del tabacco, da oltre 15 anni, sono in una situazione di sofferenza e non hanno trovato accoglienza relativamente a quelli che dovrebbero essere gli sgravi fiscali, i rapporti con i gestori accreditati a livello centrale quali, Lottomatica, Aams e tutte le strutture che fanno da intermediari e sono fondamentali per il corretto funzionamento delle rivendite”. Il traguardo che vuole raggiungere la nuova associazione, composta prevalentemente da fuoriusciti da FIT e AssoTabaccai, "sono quelli di sburocratizzare, trovare ambiti alternativi per determinare risparmi da parte degli utenti e porsi come interfaccia vera nei confronti delle Istituzioni per andare a determinare dei correttivi fiscali che portino un po’ di ossigeno alla categoria. Inoltre la regolamentazione di prodotti alternativi, dovrebbe essere facilitata per una categoria che nel tempo ha avuto un abbattimento dei propri redditi e introiti”.