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Consumatori al fianco dei negozianti sigarette elettroniche

L'associazione nazionale dei vapers uniti (Anpvu) è pronta a sostenere qualsiasi iniziativa di protesta intrapresa da UniEcig qualora risultasse necessaria. Lo sostiene Carmine Canino, presidente Anpvu, che solidarizza con la campagna presentata da Antonella Panuzzo. "Seguiamo con attenzione l'evolversi della situazione normativa - commenta Canino - che interessa la filiera del vaping italiano e con viva preoccupazione prende atto di quanto oggi affermato dalla presidente di UniEcig Antonella Panuzzo, la quale lamenta un grave deficit di comunicazione da parte delle autorità competenti a decidere rilievi di capitale importanza riguardo il futuro dello svapo in questo Paese. Anpvu è al fianco di Antonella Panuzzo e di UniEcig quando lamentano un incomprensibile e reiterato silenzio da parte di Aams su questioni di vitale importanza per un settore già gravemente colpito e danneggiato dagli ultimi interventi normativi. Un monopolio imposto a prescindere, senza un minimo di confronto con le varie associazioni di categoria, ha il sapore di un immeritato castigo da parte di Aams a tutta la filiera del vaping, compresi i milioni di consumatori che saranno irrimediabilmente costretti a tornare a fumare a causa dell’abnorme tassazione che gravando sullo svapo, lo rende automaticamente un bene di lusso non più accessibile a tutti, come dovrebbe essere la principale e universalmente riconosciuta arma contro il tabagismo. Apvu, associazione formata da soli consumatori, è pronta a collaborare con le altre associazioni di categoria per intraprendere le misure necessarie affinché il mondo della sigaretta elettronica non sia ancora una volta penalizzato a danno dei tanti nostri soci che grazie al vaping sono riusciti a liberarsi dalle catene del tabagismo. Siamo convinti e disponibili - conclude Canino - ad appoggiare anche noi, senza se e senza ma, qualsiasi azione di protesta che UniEcig decida di portare avanti per il bene e la sopravvivenza dell'intero settore".

UniEcig, ultimatum ad Aams: “Accetta confronto o protesta sarà plateale”

Non usa mezze misure Antonella Panuzzo, presidente di UniEcig, associazione che tutela i rivenditori specializzati in sigarette elettroniche. Se i vertici dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli non daranno seguito alla richiesta ufficiale di incontro, passerà alle vie di fatto attraverso una plateale dimostrazione di dissenso. Oggetto del contendere è la scrittura del Decreto che dovrà stabilire i criteri che i negozianti dovranno soddisfare per ottenere o mantenere l'autorizzazione alla vendita di prodotti liquidi da inalazione. La Legge di Stabilità, infatti, ha inserito i liquidi di ricarica per sigarette elettroniche nella lista dei prodotti sottoposti a Monopolio. Spetta dunque all'Agenzia nazionale decretare le modalità di autorizzazione alla vendita e di approvvigionamento. Aams ha tempo sino al 31 marzo. Considerando la contestuale campagna elettorale e il conseguente vuoto di potere politico, Aams è l'unico interlocutore formale con cui i negozianti possono interfacciarsi. Ma, visti i numerosi solleciti, ancora nessuno ha chiamato le parti te in causa per un confronto. "È intollerabile finire sotto monopolio senza che nessuno abbia mai sentito la voce dei lavoratori chiamati direttamente in causa dal decreto, ovvero i negozianti. Per questo ho mandato a tutti i vertici di Aams una formale richiesta di incontro - spiega Antonella Panuzzo - Ho dato come termine ultimo di disponibilità il prossimo lunedì 19 febbraio. Nonostante io abbia utilizzato la posta elettronica certificata e nonostante le pubbliche amministrazioni abbiano l'obbligo di risposta, sino ad oggi da parte loro c'è stato solo silenzio. Attenderò sino a tutto lunedì. Se ancora nessuno mi avrà dato risposta, mi sentirò obbligata e costretta a dar seguito ad una plateale azione di protesta". Antonella Panuzzo non vuol anticipare di cosa si tratta perché "lo scopriranno presto. Anche se mi auguro di non dover far nulla perché vorrebbe dire che finalmente la nostra voce sarà ascoltata".

Torna Canapa Mundi, curiosità e attese per il boom della cannabis light

È tutto pronto per la quarta edizione di Canapa Mundi, la kermesse dedicata agli usi professionali di una pianta dalle molteplici proprietà. Da venerdì 16 a domani 18 febbraio il PalaCavicchi di Roma (via Ranuccio Bianchi Bandinelli, 130) sarà animato da oltre 200 espositori che occuperanno i 9 mila metri quadrati del padiglione; il 30 per cento delle aziende provengonodall'estero. Durante la tre giorni fieristica sono previste oltre 30 mila presenze Quest'anno grande attenzione sarà dedicata alla cosiddetta cannabis light: sono molti i rivenditori specializzati in sigarette elettroniche che l'hanno scelta come alternativa merceologica di vendita. Vaporizzatori, riscaldatori, liquidi al cbd, infiorescenze: lo spettro della scelta è quanto più variegata. Durante la fiera si terrà anche la seconda conferenza annuale sulla canapa. Esperti e docenti universitari si confronteranno dal palco centrale del Palacavicchi. Gli operatori del vaping rivolgeranno l'attenzione soprattutto agli interventi degli avvocati Miglio e Simonetti che centreranno il loro intervento approfondendo la nuova normativa in materia. Si aggiungerà quindi l'intervento di Emilio Petrucci che, di concerto con gli avvocati, riporteranno sia un’analisi socio-economica, sia un focus sull’attuale fenomeno nonché boom della cannabis light. "Sarà un'edizione da record per Canapa Mundi - commenta il presidente Gennaro Maulucci - Pur esistendo sul mercato da anni, l'attenzione mediatica sulla cosiddetta cannabis light ha certamente portato vantaggi e visibilità anche a Canapa Mundi. Saranno molte le aziende che proporranno i loro prodotti, così come c'è molta attesa per la conferenza accademica che approfondirà l'argomento sul fronte accademico e scientifico". Come già fu per la sigaretta elettronica, la cannabis light sta vivendo un momento di boom abbinato forse ad una scarsa conoscenza normativa e regolatoria. "Le grande case produttrici e i tabaccai ovviamente hanno dimostrato un forte interesse verso l'esclusività della vendita, così come le multinazionali del farmaco ebbero interesse verso la cannabis terapeutica. Vedremo quale direzioni prenderanno le scelte del legislatore". L'ingresso è consentito anche ai minori. Oltre ad una sala allattamento, infatti, sono previsti uno spazio dedicato dove i bimbi possono giocare e divertirsi, una facepainter gratuita e laboratori per stimolare la creatività come “Coltiviamo insieme un futuro sostenibile”, all’insegna della scoperta e della manipolazione creativa per bambini dai 4 ai 12 anni: i piccoli “canapicoltori per un giorno” avranno la possibilità di scoprire le più importanti virtù di questa pianta e saranno poi artefici della realizzazione di un vasetto con materiali derivati dalla canapa, che diventerà “scrigno magico” per far nascere e crescere la loro piantina. Nella giornata di domenica si svolgerà inoltre una sfilata di moda con abiti tessuti con le fibre della canapa. Ricco di proposte sarà anche l’ambito alimentare, tra cui lo show cooking organizzato da The Golden Leaf, con input tutti naturali, vegani e senza glutine. La fiera, inoltre, è anche pet-friendly. Il biglietto costa 7 euro nella giornata di venerdì; 9 euro nelle giornate di sabato e domenica. Possibilità di abbonamento ai tre giorni a 15 euro.

Philip Morris: da Iqos ricavi per quasi un miliardo di dollari

La multinazionale Philip Morris ha diffuso i dati del 2017 evidenziando una crescita del giro d’affari trainata principalmente dai prodotti a rischio ridotto di cui fanno parte riscaldatori di tabacco. I volumi di vendita di quest'ultimi sono infatti quasi quintuplicati rispetto al 2016 superando i 36 miliardi di unità, riflettendo una crescita del fatturato del segmento RRP del 9 per cento a 3,6 miliardi di dollari, importo che rappresenta il 12,7 per cento dei ricavi del gruppo (900 milioni di dollari derivanti da Iqos). Il management della multinazionale ha stimato in circa 4,7 milioni i consumatori che hanno abbandonato le sigarette tradizionali a favore di quelle a basso rischio. Nel 2018 le previsioni dicono che i prodotti a basso rischio dovrebbero aiutare i ricavi a segnare un progresso dell’8 per cento, forti di oltre 600 milioni degli 1,7 miliardi di dollari di investimenti previsti, in crescita rispetto agli 1,5 miliardi del 2017. Dopo essere entrata in Giappone e in Italia, Philip Morris vuole ora aggredire il mercato statunitense. Ha sottoposto alla Food & Drug Administration due richieste separate: una per la commercializzazione di Iqos e una per la pubblicizzazione delle stesse come prodotti a rischio ridotto. Il cammino per l’approvazione della seconda istanza è quello più difficile ed ha già visto la bocciatura di alcuni “slogan” da parte degli advisor della FDA, parere che però non è vincolante alla decisione definitiva che arriverà nei prossimi mesi.

Liquidi sequestrati a Torino, ipotesi di reato è contrabbando

Il pubblico ministero della Procura di Torino, sostituto procuratore Lidia Bergamasco, ha convalidato il sequestro della merce sottoposta a perquisizione nelle settimane scorse in un punto vendita di Torino. L'ipotesi di reato protocollata contro ignoti è pesante: contrabbando, così come previsto dall'articolo 291 bis Dpr 43/73. La merce, così come risulta da decreto di convalida, "è da ritenersi corpo del reato per cui si procede o comunque cosa ad esso pertinente". Al fine di poter avviare e concludere le indagini, "la permanenza del vincolo reale è necessaria a fini probatori per consentire a questo Ufficio l'esercizio delle facoltà inerenti il diritto alla prova in ordine al reato ipotizzato, diritto alla prova che può esplicarsi unicamente nella fase dibattimentale". Il sequestro, si legge sempre nel decreto, si rende indispensabile "per esercitare validamente l'azione penale supportata da un materiale probatorio completo, esausistivo e completo di tutti i riscontri obiettivi che dalla cosa in sequestro è possibile ricavare". La merce sequestrata rimane custodita all'interno dei locali in cui è stata rinvenuta. "In relazione al sequestro - commenta Antonella Panuzzo, presidente UniEcig - ritengo che in fase di accertamento sapremo a chi sia ascrivibile questo reato fermo restando che se i negozi avessero effettivamente acquistato da deposito fiscale non avrebbero alcun obbligo aggiuntivo e quindi non possono essere ritenuti corresponsabili. Noi negozianti dovremmo avere la facoltà di acquistare in tutta sicurezza avendo normative chiare, come avviene in tutte le altre categorie merceologiche. Abbiamo più volte sollecitato Aams per un incontro chiarificatore proprio per evitare queste situaizoni. Siamo tuttora in attesa di essere ricevuti. Se non lo faranno in tempi brevi sarà nostro malgrado necessaria una azione di protesta".

Sigarette elettroniche, Giacomello (Vapitaly): “L’Europa potrà salvarci”

Con i monopoli  sui liquidi per le sigarette elettroniche – estesi anche a quelli puramente aromatici, che non contengono nicotina – lo Stato ha prodotto enormi rincari per gli acquirenti: a portare il caso all’europarlamento è il deputato europeo Lorenzo Fontana, vicesindaco di Verona e vicesegretario della Lega, che ha presentato un’interrogazione alla Commissione Europea per chiedere di fare luce sul carico burocratico e fiscale che, con l'ultima legge di Bilancio, è stato imposto al settore. Governo e maggioranza hanno infatti introdotto nel 2015 un’imposta di consumo sui liquidi, con rincari fino a 4,50 euro a flacone da 10 millilitri (450 al litro) e, più recentemente, forti limitazioni sulla vendita al dettaglio e divieto d’importazione con conseguenti rischi di sanzioni amministrative e penali per gli ignari turisti che si recano in Italia con la propria provvista di liquidi acquistata all'estero. Mosè Giacomello, presidente di Vapitaly la più importante fiera europea del settore che si tiene a Verona, ha sottolineato: “Ritengo molto importante che il tema della legislazione italiana sulla sigaretta elettronica sia stato sottoposto al vaglio della Commissione Europea e di questo ringrazio l’onorevole Fontana. Se, come crediamo, la Commissione metterà in luce le storture della nostra legislazione, allora sarà il caso di intervenire rapidamente per modificarle perché si mettono a rischio centinaia di negozi, migliaia di posti di lavoro e milioni di euro di entrate per lo Stato”. In vista della prossima edizione della manifestazione, Giacomello aggiunge: “Verona ospita Vapitaly, la principale fiera europea del settore e momento di incontro di tutti i professionisti del settore. Il prossimo 19 maggio Vapitaly aprirà nuovamente i cancelli di Veronafiere ad oltre 25 mila persone in rappresentanza di oltre 9 milioni di cittadini europei che hanno scelto il vaping come strumento di riduzione del danno da fumo. Mentre paesi come l’Inghilterra ritengono che il vaping sia la soluzione più efficace per smettere di fumare, in Italia si continua a privilegiare gli interessi delle lobby legate al mondo del tabacco”.

Sigarette elettroniche, l’Italia sotto la lente della Commissione europea

Dopo l'annunciato ricorso alla Corte dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo, anche la politica comincia a muoversi a livello europeo. Il deputato leghista Lorenzo Fontana ha formalmente chiesto alla Commissione europea presieduta da Jean-Claude Junker di esprimersi sulla imposizione fiscale italiana che grava sui prodotti liquidi da inalazione e sull'eventuale trasgressione del trattato di libera circolazione delle merci. Fontana, che è anche vicesindaco di Verona e visegretario della Lega, ha puntato il dito anche contro l'introduzione del reato di contrabbando, così come previsto dalle norme inserite in Legge di Bilancio. Secondo l'europarlamentare, così come si legge nell'interrogazione, il "glicole Propilenico e/o la glicerina ed aromi alimentari, che formano il liquido di ricarica per sigarette elettroniche, sono di libera vendita sul territorio dell’UE. A partire dal 2015 l’Italia ha introdotto un’imposta di consumo. Attraverso successive modificazioni, sono state introdotte misure sempre più restrittive al commercio di tali prodotti, distanziando sempre di più la legislazione nazionale da quella comunitaria. L’attuale normativa introduce delle limitazioni nella vendita al dettaglio dei liquidi con e senza nicotina, è soggetta ad autorizzazione dei Monopoli di Stato, vieta la vendita a distanza (sia nazionale che transfrontaliera), è soggetta ad imposta di consumo e l’importazione ed il possesso è considerato reato di contrabbando".  Tutto ciò premesso, la Commissione sarà tenuta a rispondere "se la Commissione ha ricevuto notifica dall’Italia in merito alle limitazioni alla Libera Circolazione e se tali limitazioni rientrino nell’ambito della discrezionalità del singolo Paese; se la Commissione ritiene tali limitazioni compatibili con il “Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea” ed in particolare con gli articoli relativi alla libera circolazione" e, in ultimo "come intende agire la Commissione per tutelare i cittadini dell’Unione che, trovandosi nel territorio italiano, possono essere soggetti a sanzioni amministrative e penali, per il semplice possesso di liquidi senza nicotina da inalazione ad uso personale". “I controlli sanitari e fiscali su chi produce - commenta Lorenzo Fontana - sono fondamentali e necessari, come già previsto dalla direttiva europea TPD/2, ma sembra che, nel caso di specie, si sia ecceduto nel porre vincoli e nell’imporre costi, che si ripercuotono inevitabilmente sui consumatori. Non a caso la quasi totalità dei Paesi europei ha fatto scelte assai meno vincolanti".