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“Abrogare Vicari, istituire tavolo di confronto governo-associazioni”

È una delle giornate più importanti per il vaping. Scadono alle ore 16 i termini per la presentazione degli emendamenti da discutere e votare in legge di Stabilità. L'onorevole Adriana Galgano (Civici Innovatori-Energie per l'Italia) da tempo è sostenitrice della causa del riduzione del danno e lo dimostra ancora una volta presentando una ipotesi di ristrutturazione del settore. Che, però, parte dall'abrogazione dell'articolo 19 Quinquies del decreto fiscale, già noto come "emendamento Vicari". L'onorevole perugina chiede l'abrogazione in toto dell'articolo in questione a cui dovrebbe conseguire l'apertura di un tavolo istituzionale che posso coinvolgere il governo, le associazioni e gli esperti del settore. Solo a quel punto potranno essere scritte regole condivise e certe sul comparto del fumo elettronico. L'emendamento è firmato anche dai colleghi di partito Domenico Menorello, Ivan Catalano e Mara Mucci. "Oncologi di fama mondiale, come il compianto Veronesi e Tirelli - spiega Adriana Galgano - hanno più volte dichiarato di considerare le sigarette elettroniche un importante strumento di prevenzione e tutela dei danni da tabagismo. In Italia, infatti, l'80% dei 70mila decessi annui da fumo sarebbe dovuto non alla nicotina ma ad inalazione di catrame, particelle e gas tossici che non sono presenti nelle sigarette elettroniche. Secondo il rapporto condotto nel Regno Unito per conto di Public Health England, l’autorità sanitaria inglese, le sigarette elettroniche sono per il 95% meno dannose rispetto a quelle convenzionali e c'è comunque ampio consenso all’interno della comunità scientifica sul fatto che il vapore elettronico sia significativamente meno dannoso del fumo di tabacco. Pertanto le sigarette elettroniche potrebbero svolgere un ruolo importante nel raggiungere uno degli obiettivi delle Nazioni Unite per il 2025: ridurre del 30% il numero di fumatori e le morti per cancro e tumori". "L’utilizzo della sigaretta elettronica - continua l'onorevole Adriana Galgano - rappresenta un primo passo per l’abbandono dell’abitudine del fumo. L’emendamento abroga le disposizioni sulle sigarette elettroniche introdotte recentemente nel decreto fiscale, perchè si ritiene che qualsiasi iniziativa legislativa riguardante la salute e la diminuzione dei costi sanitari derivanti dai danni dal fumo sia da prendere attraverso la costituzione di un apposito tavolo tra ministeri interessati gli operatori e gli esperti del settore".

Sigarette elettroniche, Fit esulta e avverte: “Ora tolleranza zero”

L'approvazione del Decreto fiscale è una "ottima notizia che significa la sostanziale esclusiva della sigaretta elettronica per le tabaccherie". Parole di Giovanni Risso (in foto Ansa), presidente della Federazione dei Tabaccai (Fit), riportate nell'editoriale dell'ultimo numero de La Voce del Tabaccaio. Il giornale trascrive integralmente anche l'intervento che Risso ha tenuto in occasione di un convegno di approfondimento e confronto sull'attività della Federazione svoltosi a Roma nei giorni scorsi. Risso non nasconde la sua soddisfazione per l'attuale situazione normativa che mette la filiera della sigaretta elettronica sotto il totale controllo di Monopolio e tabaccai. E lo fa in maniera anche plateale, evidenziando che d'ora in poi passerà la linea delle "tolleranza zero" nei confronti di chi non rispetta le regole. Siano essi negozianti, produttori o distributori. Leggendo le parole di Risso si deduce che i tabaccai stiano esultando su tutta la linea: controlli serrati, divieto di nuove aperture e chiusura online, filiera controllata da Monopoli ed esclusiva dei tabaccai, parole di elogio nei confronti della senatrice Vicari. Certamente Risso ha scritto l'intervento prima che si riaprisse la discussione sulla normativa di settore, cosa che è avvenuta grazie alla manifestazione nazionale del 29 novembre e all'impegno di deputati e associazioni. Riportiamo lo stralcio dell'intervento di Risso relativo al passaggio sulla sigaretta elettronica. Nonostante quanto sostenuto e nonostante le parole di giubilo, il traguardo non è ancora ancora stato raggiunto. Questa settimana ci sarà la volata finale, non sappiamo come andrà a finire ma certamente sarà una vittoria al photofinish. Alzare le braccia al cielo ancor prima di aver vinto la corsa non è segno di rispetto dell'avversario. "Oltre al mercato tradizionale del tabacco ci sono altri mercati di nostro interesse oggetto recentemente di profonde trasformazioni. Pensiamo a quello delle sigarette elettroniche. Dopo un periodo di totale deregolamentazione, il legislatore italiano ha voluto disciplinarne la vendita per esigenze di tutela della salute. Proviamo a mettere ordine. I tempi erano più che maturi. E così in seno al Decreto Fiscale è stato approvato un emendamento che pone fine alla disciplina che consentiva la vendita delle sigarette elettroniche in tabaccheria solo in via transitoria. Ebbene sono state gettate le basi di una regolamentazione organica e le tabaccherie da comprimarie sono divenute protagoniste in quanto sostanzialmente esclusiviste. Verranno salvati solo gli esercizi specializzati, circa 2600 pionieri che ci hanno creduto quando altri non ci credevano e che nel settore hanno investito. Si tratta di equo e giusto riconoscimento del loro lavoro. Consentitemi di ringraziare innanzitutto chi ha avuto il coraggio di andare controcorrente sia tra i nostri partner, sia in Parlamento. Un applauso in particolare alla senatrice Vicari firmataria dell’emendamento che ha difeso a spada tratta. Un plauso anche ai funzionari del MEF e della Salute che in noi hanno riconosciuto il baluardo a difesa del gettito erariale e della salute pubblica. Ora cerchiamo tutti di esserne all’altezza. Anche perché i controlli arriveranno e, state certi, vi sarà tolleranza zero. Nessuno sconto a chi venderà ai minori, nessuno sconto a chi venderà prodotti non conformi alla TPD, nessuno sconto a chi porrà in vendita prodotti elusivi delle imposte di consumo. E a tal proposito due parole anche sulla questione tassazione. La Corte Costituzionale ha infine chiarito che la quantificazione dell’imposta è corretta e va applicata a tutti i liquidi, con o senza nicotina. Basta quindi alle fantasiose interpretazioni fiscali e a tasse “leggere”. La cura nel trattare le sigarette elettroniche dovrà essere pari a quella che riserviamo al tabacco. Del resto i prodotti di nuova generazione che siano a base di tabacco o di liquidi sono il nostro futuro. Dobbiamo costruirlo e difenderlo. Come sempre, una volta chiusa la partita a livello regolamentare, la palla passerà a chi sta dietro il bancone che dovrà garantire il massimo impegno per ritagliarsi nel mercato un ruolo da protagonista. Sarà necessario da parte nostra credere nel progetto, conoscere i prodotti, imparare a fornire ogni possibile spiegazione ai clienti. Insomma, dovremo cambiare marcia ancora una volta. Sarà questa l’ennesima sfida che il mercato ci proporrà e sono certo che sapremo coglierla al meglio. Io vi garantisco il massimo impegno per creare le migliori condizioni, mi aspetto che la categoria al momento giusto sappia cogliere l’opportunità".

Sigarette elettroniche, ipotesi di riforma al vaglio di governo e parlamento

È la settimana decisiva per l'intero comparto del vaping. Giovedì 7 alle ore 16 scadono i termini per presentare gli emendamenti al disegno di legge numero 4768, Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018. L'ultima possibilità, cioé, per intervenire e modificare gli articoli 5 bis e 19 quinquies del decreto fiscale, quelli introdotti attraverso l'emendamento a firma della senatrice alfaniana Simona Vicari. Se quanto annunciato in occasione della manifestazione nazionale e anticipato da questo giornale verrà mantenuto, verosimilmente i deputati Alessia Rotta, Sebastiano Barbanti e Sergio Boccadutri saranno i promotori della proposta emendativa di riforma del settore. Lunedì 11 si saprà invece se gli emendamenti saranno dichiarati ammissibili. In quel caso dovranno essere sottoposti a votazione. Se verrà dato esito favorevole all'intero iter, che presumibilmente si avrà alla fine della prossima settimana, il cosiddetto emendamento Vicari avrà terminato la sua efficacia e dovrà parlarsi di Riforma Rotta-Barbanti-Boccadutri. Tenendo saldi punti dell'ordine del giorno approvato la settimana scorsa e secondo quanto appreso da fonti istituzionali, il settore del vaping sarà ridisegnato secondo una precisa ipotesi di ristrutturazione concordata tra le parti. La politica è l'arte del compromesso e nelle prossime ore i parlamentari coinvolti dovranno dare dimostrazione di saperla realizzare. L'ipotesi che sta circolando con maggior forza tende sia a riscrivere le norme inserite da Vicari, sia a intervenire sulla tassazione. L'emendamento Vicari verrebbe cancellato da una serie di nuove disposizioni, tendendo però come punto fermo l'assoggettamento della vendita dei liquidi con e senza nicotina al monopolio. Si sta cercando di fermare il vincolo della distribuzione sotto monopolio, tentativo che dovrebbe essere avallato da Aams perché per controllare la filiera sarebbe sufficiente mantenere l'obbligo di acquisto da deposito fiscale come già avviene oggi. Discorso a parte merita il confronto sugli shop online. La situazione attuale vede la scomparsa di tutti gli online quindi, agli occhi del legislatore, qualsiasi qualsiasi forma di salvataggio sarebbe un segnale di distensione nei confronti del settore. Seguendo la ratio della normativa, si potrebbe prospettare uno scenario in cui agli online verrà data la possibilità di continuare ad esercitare, vendendo i prodotti non soggetti a licenza autorizzativa, escludendo cioè i liquidi con e senza nicotina. Discorso a parte meritano le basi neutre, la glicerina, il glicole e gli aromi. Al momento non dovrebbero rientrare tra i prodotti assoggettati a monopolio; lo dimostra la libera vendita concessa anche ad altre reti vendita estranee al settore del vaping: alimentari, farmaceutiche ed erboristiche. La sentenza della Corte costituzionale, sopraggiunta poco dopo l'approvazione dell'emendamento Vicari, costringerà il Parlamento ad esprimersi anche sulla tassazione. Due le ipotesi che stanno circolando. Una prevede di tassare la nicotina a monte della filiera, spalmando poi l'importo sui singoli flaconi a seconda del quantitativo contenuto. Ad esempio, con una imposta di 20mila euro al chilogrammo, un flacone da 10 millilitri a 10 mg sarebbe sottoposto a tassa di 2 euro. La seconda ipotesi, invece, prevede una flat tax su tutti i liquidi per sigarette elettroniche, con e senza nicotina. Sarebbe ancora in fase di definizione il valore impositivo ma, vista l'esperienza precedente, il governo sarebbe intenzionato a stabilirlo ad una cifra compresa tra 1,8 euro e 2,8 euro a flacone da 10 ml. Rimarrebbe aperta la definizione del debito pregresso delle aziende produttrici: probabilmente riusciranno ad ottenere una rinegoziazione da concordare con l'agenzia nazionale di riscossione.

Sigaretta elettronica, il Governo manca di lungimiranza e competenza

Una aberrazione economica. Una distorsione del mercato. Una perdita secca di plusvalore. Sono molte le locuzioni utilizzate nei manuali di economia politica per descrivere quello che sta tentando di fare il governo italiano nei confronti del settore del fumo elettronico. Proporre un'imposta di consumo di almeno quattro volte superiore al reale valore del bene immesso in commercio equivale ad azzerare qualunque possibilità di sviluppo. E, al contempo, di costringere le aziende coinvolte a dichiarare fallimento. Un mercato composto da un centinaio di piccole e medie aziende, da circa 2500 negozianti e con un giro d'affari annuo che si attesta sui 600 milioni di euro, non sarebbe in grado di sopportare l'asfissiante pressione fiscale insistentemente voluta dallo Stato. Al netto della scelta politica di tassare o meno la nicotina - argomento su cui si potrebbe anche discutere ma che per il momento non affrontiamo - la devianza normativa è da ricercare nella volontà di tassare tutti i liquidi per sigaretta elettronica, ingredienti di base compresi. Si tratta di ingredienti comunemente reperibili sul mercato: glicole, glicerina (o glicerolo), aromi. I primi due sono acquistabili in farmacia, in erboristeria, ma anche nei numerosi shop online. Oltre a servire come veicolo di principi attivi farmaceutici e sanitari, servono anche per riprodurre la nebbia (ad esempio nei set cinematografici) oppure il fumo (ad esempio durante i concerti musicali). Gli aromi, invece, sono facilmente acquistabili in qualunque supermercato abbia un reparto alimentare. Secondo la normativa italiana, queste componenti liquide, se vendute all'interno di un negozio per sigarette elettroniche o prodotte da aziende di liquidi di ricarica, devono essere sottoposte ad imposta di consumo. Più se ne usa, dunque, più alto è il balzello che entra nelle casse dello Stato. Attualmente stiamo parlando di circa 4,7 euro ogni 10 millilitri, ovvero 470 euro ogni litro. Un consumatore medio utilizza circa 10 mililitri al giorno: per il bilancio statale significa poter contare su un introito garantito di 4,7 euro Iva compresa su un prodotto che costerebbe all'ingrosso circa 1,6 euro. Gli analisti statali, però, non hanno fatto i conti con le opportunità del mercato. Aiutandoci con i grafici del professore di economia politica Raffaele Paci, spieghiamo  perché si può parlare di devianza economica: il glicole e la glicerina (o glicerolo), se acquistati ad esempio in farmacia, costano al cliente finale non più di 15 euro al litro. Sulla stessa confezione, se venduta da un'azienda del vaping o da un negozio specializzato, peserebbe invece un'accisa di 470 euro. Questa anomalia fiscale estromette di fatto dal mercato il canale di vendita specializzato. I consumatori saranno spinti dunque a comprare quello che già oggi utilizzano attraverso altri canali, internet e farmacie quelli più sicuri. Ma si potrebbe anche innescare una distorta economia parallela fatta di compravendita in nero e clandestina. Solitamente l'introduzione di una tassa fa aumentare il prezzo pagato dai consumatori e diminuire quello ricevuto dai venditori e, conseguentemente, la quantità del bene scambiato si riduce. Ma se la tassa colpisce non il prodotto in sè ma la rete vendita attraverso cui è immesso sul mercato, avviene una distorsione economica che, se non si trattasse di una scelta politica, si potrebbe definire concorrenza sleale. Con la tassazione dei prodotti del vaping, inoltre, il governo italiano ribalta in un sol colpo pensiero scientifico e dottrina sociale. Il cittadino ha bisogno di essere accompagnato e tutelato anche nella ricerca del benessere. Deve, insomma, avere la possibilità di preservarsi avendo vantaggi e, al contrario, pagando le conseguenze in caso di condotte errate. L'Italia sta capovolgendo questo punto di vista: il cittadino dipendente da nicotina, anziché essere stimolato a ridurre il rischio, avrà l'incentivo a continuare a fumare tabacco poiché, anche economicamente, costerà molto di meno. Il Governo italiano, anziché effettuare incisive politiche di prevenzione e di riduzione dei danni, ha scelto la strada forse più breve ma drammaticamente più scivolosa: tassare un prodotto che nel resto del mondo è considerato l'alternativa più idonea per abbandonare il fumo. La classe politica italiana, così facendo, sta dimostrando di non avere nè la lungimiranza nè la capacità di legiferare in materia di salvaguardia della salute pubblica. L'idea che tassando i liquidi senza nicotina si avranno maggiori introiti è smentita dalla storia recente di qualsiasi forma di protezionismo. Il consumatore troverà sempre una scappatoia, magari neppure lecita, per continuare ad avere soddisfazione. Con il risultato che le casse dello Stato piangeranno ancora più miseria, la spesa sanitaria si moltiplicherà, le vendite sottobanco continueranno. Migliaia di lavoratori avranno però perso il posto di lavoro e andranno anche loro a carico della spesa sociale.

Il vaping va avanti: da sabato 2 a lunedì 4 c’è IVE, fiera B2B

Il vaping deve andare avanti. Nonostante l'obbrobrio normativo che potrebbe riversarsi addosso, il settore si ritrova dalle 14 di domani, sabato 2 dicembre, sino alle 14 di lunedì 4 dicembre allo Spazio Mil di Sesto San Giovanni per dare vita alla fiera B2B. The Italian Vape Exhibition è raggiungibile da Milano con la Metropolitana Linea 1 fermate Marelli e Rondò, e Linea 5 fermata Bignami. In autobus con la metrotranvia linea 31 (fermata Parco Nord/viale Fulvio Testi), con la linea 727, fermate in viale Sarca e in via Milanese. Le aziende espositrici saranno: Paff Mod, SE Box, Vitruviano's Juice, 32 Vape, CyberFlavour, Real Farma, Da Vinci Gentleman, Tornado Juice, Gloval Vape, Sanapro, Vapor Bagarre, Disturbia Mod, Amico Svapo, Smooke France, Lop, Dea Flavor, Cigarette Express, Luxury Smoke, Bandz, T-Svapo, BlendFeel. L'ingresso è gratuito previa verifica da parte dello staff organizzativo della visura camerale dell'attività. Alle ore 12 di domenica 3 dicembre è previsto un incontro-dibattito tra le associazioni di settore moderato da Paolo Giglio, organizzatore dell'evento.

Manifestazione sigarette elettroniche: programma e scaletta interventi

È tutto pronto per la manifestazione nazionale degli operatori del settore Fumo elettronico. Domani, a partire dalle ore 9, avrà ufficialmente inizio la mattinata di protesta contro le decisioni della maggioranza parlamentare di governo che stanno sconvolgendo l'intera filiera, mettendo a rischio decine di migliaia di lavoratori e centinaia di piccole e medie aziende. Con toni pacati ma decisi, i manifestanti spiegheranno al Palazzo le ragioni della mobilitazione. Il triplice colpo inferto da Corte costituzionale, Aams e maggioranza parlamentare – troppo coordinate per essere coincidenze – rischia di far chiudere e svanire centinaia di migliaia di euro di investimenti e far sobbarcare alla previdenza sociale le spese di scelte politiche tanto scellerate. Dopo il saluto degli organizzatori, interverranno le quattro sigle associative che hanno aderito alla manifestazione. Prenderanno la parola i rappresentanti delle associazioni di settore che hanno aderito alla manifestazione: Anide, UniEcig, Coiv, Eim. Al termine degli interventi associativi, la parola passerà ai diretti interessati, la voce della piazza, coloro che stanno rischiando sulla loro pelle di veder svanire anni di sacrifici e investimenti. Aziende, imprenditori, lavoratori, consumatori si alterneranno al megafono per testimoniare le loro esperienze. In questa fascia oraria saranno presenti anche gli esponenti politici che sino ad oggi hanno aiutato in qualche modo il settore. Oltre ai vertici della presidenza del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito, annunciata anche la partecipazione di Matteo Salvini (Lega) e Adriana Galgano (Civici Innovatori) e tutti gli altri onorevoli firmatari di emendamenti salva-ecig. Nel frattempo i rappresentanti delle associazioni presenti in piazza (a cui si aggiungerà Anafe) entreranno a Palazzo Valdina della Camera dei Deputati per partecipare ad una tavola rotonda organizzata dalla Liaf. Coordinerà i lavori il costituzionalista Giancarlo Ferro, parteciperanno al dibattito anche Paolo Tancredi (deputato Ap), Sebastiano Barbanti (deputato Pd), il dottor Lamberto Manzoli (comitato scientifico Ecig), Barbara Toxiri (Federazione tabaccai) e le quattro multinazionali del tabacco. Alle 12,45 è previsto l'intervento conclusivo che tirerà le somme della giornata. In piazza ci sarà la troupe di Radio Radicale che trasmetterà in diretta nazionale la manifestazione e raccoglierà le testimonianze dei partecipanti.