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Arrestato coltivatore marijuana per vaporizzazione di alta qualità

Era riuscito a selezionare una particolarissima varietà di marijuana biologica di alta qualità e la immeteva nel mercato della vaporizzazione. Un uomo spagnolo di 55 anni residente ad Ancona è stato tratto in arresto dagli agenti della Polizia di Stato dopo aver trovate le "super piante" in un casolare a Morro d'Alba, nel cuneese. Parlando con gli agenti l'uomo avrebbe affermato che voleva selezionare una particolare varierà di marijuana da immettere sul mercato in maniera da poterla fumare senza l'aggiunta di tabacco. E, a giudicare dall'altezza delle piante, circa 3 metri, parrebbe che la selezione fosse perfettamente riuscita. Una quantità di marijuana, appositamente lavorata, veniva anche utilizzata per essere venduta come additivo per i liquidi di ricarica delle sigarette elettroniche: all'interno del casolare trovati anche flaconi di liquido.

Marina Vape, Bove: “Liquidi a norma solo con etichetta in italiano”

"L'accordo è stato formalizzato: Marina Vape mi ha nominato master distributor esclusivo  dei suoi prodotti per l'Europa". Le parole di Arcangelo Bove vogliono sottolineare che i liquidi recanti il marchio Marina Vape possono essere rivenduti soltanto se acquistati presso il suo centro di distribuzione ma, soprattutto, se a norma con l'etichettatura in italiano. "I liquidi da me distribuiti sono infatti  riconoscibili dal fatto che hanno l'etichetta a norma di legge. Per la precisione, è in italiano e presenta tutte le diciture obbligatorie, tra cui anche il nome dell'importatore e del distributore". Il messaggio di Arcangelo Bove intende tutelare i negozianti che hanno in magazzino i liquidi Marina Vape non a norma, ovvero quelli senza etichetta in italiano. "Sono passibili di sanzione perchè non rispettano le legge - spiega ancora Bove. Noi daremo tempo sino a metà ottobre per smaltire eventuali scorte irregolari però poi saremo costretti, nostro malgrado, ad adire alle vie legali se avremo notizia di liquidi a marchio Marina Vape immessi sul mercato attraverso canali non ufficiali".

“Il futuro del vaping sta succedendo adesso”

Qualcosa sta succedendo. Quando le multinazionali del tabacco si muovono significa che hanno visto la possibilità di un nuovo business. Oppure, anticipando i tempi, che vogliono ri-strutturarsi per affrontare una nuova sfida. Se il vaping sino a un paio di anni fa era visto come - scusate il gioco di parole - fumo negli occhi, ora c'è stato un cambio di direzione e di marcia. Come all'inizio del secolo corso la sterzata fu dettata dal passaggio alle sigarette industriali con filtro, la seconda decade degli anni Duemila vedrà l'affermazione del vaping. Una rivoluzione partita dal basso con cui la comunità scientifica, politica e le governance delle multinazionali hanno dovuto fare i conti. Se Philip Morris da qualche tempo adotta lo slogan "Per un mondo senza fumo", ancora più incisivo pare il refrain utilizzato da Japan Tobacco: "Il futuro del vaping sta succedendo adesso". In particolare, le multinazionali paiono aver capito che la leva da azionare nei confronti del legislatore e le autorità sanitarie è quella della riduzione del rischio. Sostenere che il vaping non sia nocivo per la salute non porta da nessuna parte, ci sarà sempre qualche ricerca in grado di smentire questa affermazione. Al contrario, occorre puntare sull'esponenziale minore tossicità rispetto il tabacco e il fumo. Di conseguenza, la locuzione "strumenti di riduzione del danno e del rischio" sarà inattaccabile. "L'innovazione - dice Ian Jones, vice presidente del dipartimento Riduzione del Rischio di Jti - non deve essere soffocata. Le autorità di regolamentazione, gli organismi della sanità pubblica e la comunità scientifica devono lavorare insieme per creare i migliori quadri normativi possibili per consentire a questi prodotti di raggiungere il loro pieno potenziale". E continua: "Sebbene i rischi non possano essere completamente eliminati, riteniamo che siamo sulla strada giusta. Nel complesso riteniamo che sia nell'interesse comune delle autorità pubbliche e dei produttori di tabacco produrre strumenti a rischio ridotto che soddisfino le aspettative dei consumatori. Recenti rapporti indipendenti del Regno Unito sulla sicurezza delle sigarette elettroniche sono incoraggianti".

Ovale, Puff e Smooke: i tre rami dell’Italia in franchising

Le catene in franchising della sigaretta elettronica si sono ormai stabilizzate. Negli ultimi anni sono tre i marchi che hanno resistito allo scoppio della bolla del 2013: Puff, Smooke e Ovale. Ma, tra loro, chi è più diffuso? E dove? Sono le domande a cui hanno dato risposta gli analisti di EcigIntelligence, la società inglese specializzata in indagini di mercato. I dati di presenza sul territorio però sono tutti molto ravvicinati: seppur l'indice di diffusione di Ovale superi di pochi punti percentuali Puff (39,25% contro 37%), la rilevazione è stata effettuata nel 2016 quindi non tiene conto delle circa 40 nuove aperture di Puff avvenute nel 2017. E' interessante notare come le tre catene siano diffuse in maniera differente lungo tutta la penisola. Mentre Ovale è ben presente al Sud (59 per cento dei negozi); Smooke domina nel nord ovest (53 per cento) mentre Puff fa terra bruciata nel nord est (79 per cento). Il cliente delle catena in franchising viene descritto come un vaper che sin da subito sceglie un marchio ben posizionato sul mercato e si fidelizza con l'andare del tempo. Spesso il cliente giustifica il prezzo dei prodotti - leggermente più alto rispetto la media di mercato - con le garanzie di sicurezza e di solidità offerte dal brand affermato.

Nasce VapEat, il locale che appaga (e stupisce) tutti i sensi

Non è un solo negozio di sigarette elettroniche e neanche una semplice birreria o un locale tradizionale per cene o aperitivi. VapEat vuole essere un punto di aggregazione e di degustazione, di ritrovo e di convivialità. Un locale dove la parola d'ordine vuole essere "degustazione". Non solo aromi e liquidi, ma anche vino, birra, cocktail. E ancora: primi piatti, secondi piatti e dessert. Insomma, un locale multiforme che di giorno sarà essenzialmente rivolto ai vaper ma dal pomeriggio sino a notte inoltrata diventerà un ristorante a tutti gli effetti, dove il palato sarà soddisfatto da accoppiamenti cibo-liquidi. Liquidi in tutte le forme, sia da bere che da vaporizzare. VapEat si trova a Ciampino, in via IV Novembre all'angolo della centralissima piazza della Pace e alzerà le saracinesche nel pomeriggio di sabato 30 settembre. L'idea è venuta a un gruppo di persone molto note nel settore del vaping che ora hanno deciso di affrontare una nuova sfida, aprendo nuovi spiragli e opportunità nell'ambito della diffusione e della cultura dei vaporizzatori personali: Massimiliano Federici, Massimo Leone, Marco Federici e Vincenzo Lauro. "Entrando nel primo VapEat experience al mondo bisognerà attivare tutti i sensi - spiega Massimiliano Federici - Si affronterà una esperienza degustativa unica dove tutti i sensi verranno coinvolti grazie al connubio tra il cibo e gli aromi. E saranno proprio i sensi ad essere coinvolti e mescolati, talvolta anche ingannati, al solo scopo di arricchire il cliente di un ricordo indelebile da raccontare e da rivivere". Nel pomeriggio il protagonista sarà il bartender Paolo, mentre la sera toccherà allo chef Marco Paganucci stupire i commensali. Dai bicchieri al ghiaccio, dall'aperitivo al sorbetto, tutto è stato pensato per abbinare il gusto del cibo con il liquido da vaporizzare più adatto. "VapEat - conclude Federici - farà percorrere sapientemente tutti i sensi, affinché si possa ridefinire il concetto di gusto ed uscire dal locale con una indimenticabile esperienza e la certezza di voler ritornare".

Rivista bimestrale, è online il Pdf del quarto numero

E' disponibile anche online il quarto numero della rivista bimenstrale cartacea Sigmagazine, rivolta e distribuita agli addetti e operatori del settore. Pubblichiamo di seguito l'editoriale firmato dal nostro direttore. La rivista è scaricabile attraverso l'apposita sezione del sito, previa registrazione con validazione delle credenziali. La password ottenuta è valida anche per i numeri d'archivio. Addio estate, benvenuta primavera. No, non è un errore. Per il fumo elettronico il mese di ottobre rappresenta un nuovo inizio, una primavera appunto. La Corte costituzionale potrebbe (dovrebbe, ma siamo scaramantici) chiudere una volta per tutte l’annosa questione sulla tassazione. Il 24 ottobre la Consulta dovrà stabilire se e come la normativa fiscale è in linea con i dettati costituzionali. Se dovesse ribadire il giudizio di due anni fa, la sentenza sarebbe pressoché già scritta: lo Stato può mettere le mani nelle tasche dei produttori e dei rivenditori soltanto per cercare la nicotina. E basta. Nonostante abbia già espresso questo principio, la Consulta questa volta dovrà provvedere a scrivere con chiarezza cosa e quanto è soggetto a prelievo fiscale. Le posizioni in campo, come è noto, sono due: chi sostiene una flat tax sui flaconi a prescindere dalla percentuale di nicotina e chi - la maggioranza - vorrebbe una tassazione proporzionata al contenuto di nicotina. Magari pagata per intero alla fonte, ovvero in fase di approvvigionamento e non di immissione in commercio.
 Ma il mese di ottobre sarà anche il momento in cui l’Intergruppo parlamentare sulla sigaretta elettronica tornerà a riunirsi e a intervenire nel dibattito, promuovendo un convegno pubblico. In questo numero diamo spazio al presidente, l’onorevole Ignazio Abrignani, che annuncia un cambio di rotta ma soprattutto di strategia nelle attività dei parlamentari vicini alla causa degli strumenti di riduzione del danno.
 Il focus di questo quarto numero è centrato sull’utilizzo dei nuovi strumenti di comunicazione. Social, forum e blog sono il campo d’azione privilegiato degli appassionati del vaping. Ma non sempre quest’azione si svolge seguendo le regole e le norme di comportamento della vita sociale, quella vera. Scorrendo le pagine si potranno trovare analisi e informazioni su come affrontare la “quotidiana vita social” senza incorrere in accese polemiche o, peggio ancora, infrangere le leggi vigenti.
Anche il primo fine settimana di novembre segnerà una prima volta. A Roma si terrà la fiera dedicata soltanto agli operatori di settore. Un evento mai tenutosi prima sul territorio nazionale. Sarà un esame di maturità per verificare quale interesse e quanti interessi ruotano attorno alla sigaretta elettronica a prescindere dalla curiosità di consumatori ed appassionati. Chiudiamo rendendo onore ad un ricercatore italiano che, pur nella penuria di finanziamenti pubblici, ha creativamente raccolto i fondi necessari ad avviare e condurre la prima ricerca a lunga scadenza sulla sigaretta elettronica. Sette anni di analisi e indagini sostenute anche grazie al crowdfunding, la raccolta fondi promossa sul web e diffusa col passaparola. Lamberto Manzoli rappresenta la ricerca italiana che ci piace. Quella che non si piange addosso, quella che trova soluzioni senza polemiche, quella che serve a tutti ma non è al servizio di nessuno.

VapitalyPRO, oltre 70 espositori e 400 minuti di workshop tematici

Non soltanto una fiera destinata agli incontri professionali e ai contratti, ma soprattutto un evento che vuol fare formazione agli operatori del settore del vaping. Nei giorni di sabato 4 e domenica 5 novembre l'hotel Ergife di Roma sarà dunque teatro del primo evento organizzato sul territorio nazionale rivolto esclusivamente ai negozianti, distributori e produttori della filiera del vaping. I sette seminari di approfondimento toccheranno tutti gli aspetti organizzativi, normativi e legali che un operatore del vaping - e chiunque abbia intenzione di avvicinarsi allattività commerciale - deve conoscere: dalle norme di sicurezza, alle regole per la publicità; dalla gestione del cliente, alla gestione del magazzino. "Abbiamo pensato a un evento come VapitalyPro - spiega Mosè Giacomello, presidente Vapitaly - perché crediamo che la formazione sia uno strumento essenziale sia per chi vuole avviare un’attività sia per chi è già titolare di un vape shop e vuole aggiornarsi. VapitalyPro è per scelta due giorni di formazione e network tra professionisti, un evento dove non sono previsti la vendita di prodotti o spettacoli, a tutto vantaggio del business". Come si legge dal sito ufficiale della manifestazione, i temi all'ordine del giorno saranno: La gestione del cliente (dal ‘nuovo cliente’ al ‘cliente motivato’. Un workshop mirato per rispondere alla domanda: come è meglio relazionarsi con le diverse tipologie di consumatore e proporre un’offerta efficace per la vendita?); Il negozio fisico specchio di trend e brand (dall’insegna al layout interno, dai colori ai materiali passando per la disposizione dei prodotti fino al format narrativo. Focus dell’incontro saranno la ‘creazione’ di un vape shop fisico e le linee guida per un punto vendita di successo); Requisiti normativi e responsabilità ‘per la sicurezza’ per gli operatori del Vaping (dalla identificazione dei rischi per la sicurezza nell’attività di commercio e vendita di prodotti del Vaping agli adempimenti ed obblighi da assolvere ai sensi del nuovo T.U. D.lgs. 81/2008); E-commerce e vendita online (il mondo della vendita sul web in contrapposizione con la vendita in store o complemento strategico? Come gestire entrambe le modalità di vendita e quali vantaggi porta ai propri clienti?); Comunicazione ed Informazione (dal nome sull’insegna al post su Facebook, tutto comunica l’immagine del nostro punto vendita. Negozio di qualità o bazar low cost? Quale identità vogliamo dare al nostro vape shop e come comunicarla al meglio? E, soprattutto, cosa non fare!); Sicurezza e Normativa del settore: beni, garanzie e responsabilità (CLP, CE, TPD/2, sono solo alcune delle norme specifiche che coinvolgono il mondo del vaping. Un approfondimento sulle direttive e di come queste impattano sul punto vendita, le normative fiscali specifiche del settore oltre al ruolo dei Depositi Fiscali e gli obblighi e adempimenti dei dettaglianti sulla tematica); Pubblicità: limiti e opportunità tra promozione tradizionale e promozione web (attrarre il cliente, farlo uscire con un prodotto e farlo tornare. Sono questi gli obiettivi principali del punto vendita. Come dare ‘importanza’ a locali e prodotti attraverso l’immagine? Un focus sulle strategie per la pubblicità tradizionale e web). L'ingresso valido per le due giornate costa 60 euro e include la partecipazione ai sette seminari. L'organizzazione è a cura di Vapitaly in collaborazione con Utopia-Affari legali e societari. L'hotel Ergife è convenzionato con l'organizzazione e propone pernottamenti a prezzo agevolato.