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Sesto San Giovanni “ChiAma lo svapo” a raccolta

Si prospetta un finale di anno all'insegna delle fiere, delle mostre mercato e degli eventi legati al vaping. Dopo quelle già annunciate di Bassano del Grappa (a fine settembre, aperta a tutti) e Roma (a inizio novembre, destinata agli operatori di settore) e in attesa dell'annuncio ufficiale di quella di Napoli (gennaio o febbraio, aperta a tutti), la lista va ad infoltirsi con un evento ospitato a Sesto San Giovanni, città nell'hinterland milanese. Dal pomeriggio di sabato 2 dicembre sino a tutta la mattinata di lunedì 4, i locali espositivi di Spazio MiL ospiteranno The Italian Vape Exhibition - ChiAma lo Svapo, una "campionaria" (così definita dagli organizzatori, ndr) di aziende produttrici e distributori che avrà come protagonista la sigaretta elettronica e i liquidi di ricarica. L'organizzazione è a cura di Paolo Giglio in collaborazione con l'associazione dei rivenditori di ecig Anide. Rispetto a quelle sperimentate sino ad oggi, la formula è particolare: gli espositori saranno selezionati dagli organizzatori e gli stand presenti non potranno essere più di trentadue. All'interno dell'area espositiva si potrà "vendere soltanto come B2B - spiega Paolo Giglio - anche perché l’ingresso è riservato ad operatori “certificati” che si accrediteranno preventivamente". "Riteniamo - continua Giglio - che i vantaggi di partecipare a una fiera B2B sono molti e questo vale anche per il settore dello svapo. Essi sono principalmente: avere la possibilità di incontrare controparti di business interessate ai propri servizi e prodotti e stabilire con loro relazioni durature e fruttuose; entrare in contatto con mercati poco e per niente conosciuti che mostrano grandissime potenzialità per la crescita del proprio business; vedere da vicino quali sono i comportamenti e le abitudini della platea. Questo può consentire all’azienda di muoversi in campo nazionale ed internazionale con più consapevolezza e cognizione di causa e di migliorare la propria brand identity, attraverso il contatto diretto con l’interlocutore". © Riproduzione riservata Best Edizioni

Sigarette elettroniche, l’azienda britannica Vapouriz approda in Italia

L’Italia è sempre più frontiera del vaping. Secondo mercato europeo, dietro soltanto alla Gran Bretagna, sono molte le aziende che tentano l’approdo negli shop specializzati tricolori. L’ultima in ordine di tempo è Vapouriz, azienda inglese leader in Patria nella produzione e nella distribuzione di hardware e liquidi per sigaretta elettronica, neo concessionaria di una catena in franchising. A settembre Vapouriz lancerà in Italia una nuova gamma di liquidi per sigarette elettroniche: Double Drip “coil sauce”, liquidi ad alto contenuto di glicerina ideati per grandi nuvole senza però dimenticare la persistenza del sapore e dell’aroma.
 Il fondatore di Vapouriz è Brett Horth, fumatore ventennale, che nel giro di quattro mesi è passato da un uso assiduo alla completa cessazione del fumo di tabacco. E avendo provato personalmente questa nuova alternativa al fumo ne ha subito riconosciuto il potenziale. Così nel giugno 2011, Horth, rompe gli indugi e fonda il Gruppo Vapouriz di cui adesso è amministratore delegato. Nell’ottobre del 2011 Vapouriz assume il primo dipendente; oggi Vapouriz ne impiega oltre 70. L’azienda è suddivisa in tre divisioni. La Vapouriz produce hardware per sigarette elettroniche e accessori, azienda accreditata ISO 9001/14001. Vapor Labs Ltd - Divisione di produzione di liquidi di Vapouriz produce non solo e-liquid per le marche di Vapouriz, ma anche OEM / White Label e-liquidi per altre marche anche in ISO “classe 7 cleanrooms”. Vaperstore Retail Limited, negozi di vendita al dettaglio. Attualmente sono cinque di proprietà aziendale, tre in franchisee con molti già pianificati per il 2017. Impegnati a fornire apparecchiature per sigarette elettroniche di prima qualità, accessori e liquidi prodotti in GB, Vapouriz è tra le aziende indipendenti che può competere alla pari con i marchi di proprietà dei ben noti colossi del tabacco. In Gran Bretagna, oltretutto, se la deve vedere con la pachidermica British American Tobacco, vera e propria dea ex machina di tutto ciò che accade e vien deciso a livello normativo e legislativo. Nonostante questo, nel sud-ovest del Regno Unito, Vapouriz è il marchio leader con oltre il 50 per cento della quota di mercato. Vapor Labs ha il controllo della produzione di ogni e-liquido attribuito al marchio Vapouriz. Includono i sotto-marchi Pocket Fuel, Double Drip e Pure Evil, nonché la loro vasta gamma OEM. Con una capacità di produrre oltre due milioni di flaconi di liquidi ogni mese, Vapor Labs ospita diverse “cleen rooms” di classe ISO 7. I laboratori hanno inoltre conseguito lo standard ISO 9001 e ISO 14001 nel 2016, dimostrando una volontà di eccellenza, amore e dedizione alla creazione e alla distribuzione di gustosi liquidi di livello Premium. I liquidi Vaporiz contengono nicotina di diverse gradazioni, glicole propilenico, e glicerolo vegetale come definito dal Protocollo Standard della farmacopea UE, e tutti prodotti all'interno dell'Unione Europea, con garanzia del marchio UE. Il liquido contiene solo aromi alimentari termicamente stabili e che non disperdono quando viene vaporizzato.

Belgio, 40mila euro di multa per pagina Facebook sulla sigaretta elettronica

Quarantamila euro di sanzione per aver diffuso sui social network messaggi a sostegno della sigaretta elettronica. Dopo un anno e mezzo di pubblicazioni e condivisioni, gli amministratori di E-life.be - pagina Facebook legata ad uno shop - si sono visti recapitare una raccomandata direttamente dal servizio federale di sanità pubblica del Belgio contenente la sgradita (e cara) sorpresa.  Quanto fatto da E-life.be andrebbe in contrasto con il Regio decreto del 19 maggio 2017 con cui si vieta la diffusione di notizie e la pubblicizzazione di informazioni legate al tabacco e alle sigarette elettroniche. L'unione belga dei vapers, l'associazione che tutela gli interessi e sostiene la causa del vaping, ha detto di voler assistere legalmente E-life.be anche in sede processuale ed è stato annunciato ricorso. Intanto, l'iter sanzionatorio va avanti. Per raccogliere finanziamenti a favore del ricorso e garantire della libera informazione, L'Unione dei vapers ha lanciato una campagna di finanziamento: è possibile acquistare una maglietta al costo di 15 euro. Il ricavato sarà utilizzato per fare ricorso al Regio decreto.

Belen svapa in aereo e il comandante effettua atterraggio d’emergenza

"Le sigarette elettroniche non puzzano, è vapore acqueo, si sa". Sono le prime parole di Belen Rodriguez, la soubrette che nei giorni scorsi è stata protagonista di uno spiacevole episodio a bordo di un aereo privato con l'accusa aver fumato durante il volo. Il comandante ha effettuato un atterraggio d'emergenza a Lamezia Terme. Mentre erano in volo "si sono accese le spie di emergenza e il pilota non ha più voluto parlarci: ha messo il segnale di non disturbare. Il mio fidanzato (il motociclista Andrea Iannone, ndr) ha provato a comunicare con lui, bussava alla porta, gli ripeteva please, ma niente. Sentivamo che l’aereo stava scendendo ma non capivamo dove fosse diretto. Non ce lo diceva. Così ho iniziato a mandare dei messaggi a mia mamma e ad alcune amiche con gli screenshot della nostra posizione: quando l’aereo non vola alto il telefono prende. Questo perché ho anche pensato più di una volta che mi stesse rapendo, che quel volo si fosse trasformato in un rapimento". Ad attenderli in pista c'erano quattro pattuglie della polizia. Gli agenti non hanno potuto far altro che deferirli per "attentato alla sicurezza dei trasporti". Nonostante la perquisizione, nè Belen nè Iannone avevano sigarette se non quella elettronica effettivamente utilizzata. Il comandante ha giustificato l'atterraggio dicendo di aver sentito odore di bruciato a bordo. Ma Belen si dimostra sicura: "Non è fumo, è solo vapore acqueo. Ha dovuto dire che sentiva puzza di bruciato per giustificare la sua decisione, ma le sigarette elettroniche non puzzano, è vapore acqueo. La sua è stata una messa in scena per cercare di spiegare il suo comportamento".

Albergo evacuato per timore attentato ma era vapore di sigaretta elettronica

La psicosi attentati terroristici dilaga ormai in ogni angolo del globo. Basta un minimo campanello d'allarme per scatenare il panico generale. La scorsa notte è stato evacuato l'albergo Mercure Exeter Rougemont a Devon, in Cornovaglia, dopo che si è azionato l'allarme antincendio, costringendo gli ospiti ad allontanarsi dalla struttura e i vigili del fuoco ad intervenire isolando anche l'area adiacente. Nessun segno di sabotaggio, men che meno di fiamme: l'allarme è scattato a causa del vapore di una sigaretta elettronica utilizzata da un turista ospite della struttura alberghiera. Nessuna conseguenza per l'incauto vaper se non una strigliata da parte di tutti i presenti. L'episodio è utile per ricordare di fare attenzione ogni qualvolta si svapa all'interno di luoghi chiusi fruibili dal pubblico (non solo alberghi, ma anche treni, ristoranti, uffici). I sensori degli impianti anticendio sono molto sensibili anche ai vapori. E' sempre bene chiedere ai responsabili della struttura in prima battuta se sia possibile utilizzare la sigaretta elettronica e, quindi, se i sensori sostengono il vaping. Una precauzione è non svapare direttamente sotto l'impianto. Ovviamente in caso di tiri da polmone prolungati e devices utilizzati con basse resistenze anche questi accorgimenti potrebbero risultare insufficienti.