Testata giornalistica destinata agli operatori del settore delle sigarette elettroniche - Registrazione Tribunale di Roma: 234/2015; Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017 - Best Edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - Partita Iva 14153851002

Sigarette elettroniche, Partito Democratico chiede chiusura shop italiani online

Dalla lista degli oltre 7mila emendamenti al vaglio della Commissione Finanze, ne emerge uno che, se ammesso ed approvato, potrà stravolgere l'intero mercato del vaping. A firma degli onorevoli Giovanni Sanga, Simonetta Rubinato e Federico Ginato, tutti di matrice Pd, l'emendamento proposto al vaglio della V Commissione chiede la chiusura di tutti i siti web che vendono liquidi contenenti nicotina per sigarette elettroniche. La proposta non fa distinzione tra siti esteri ed italiani ma intende colpire l'intero mercato online e regolamentare la vendita dei liquidi sottoposti a  Tpd. "L'Agenzia delle dogane e dei monopoli procede alla inibizione dei siti web contenenti:    a) offerta di prodotti da inalazione senza combustione costituiti da sostanze liquide contenenti nicotina in difetto di autorizzazione;    b) pubblicità, diretta od indiretta, dei prodotti di cui alla lettera a) e di cui al comma 50;    c) software relativi a procedure tecniche atte ad eludere l'inibizione dei siti irregolari disposta dall'Agenzia medesima". Se passasse questo emendamento dal panorama online italiano scomparirebbero decine e decine di shop, anche quelli riconducibili a negozianti o distributori poiché non potrebbero più dare evidenza ai loro liquidi e ai loro prodotti attraverso gli shop online, o con i banner, e neppure vendere i liquidi se contenenti nicotina. Questi ultimi potranno essere venduti soltanto previa cetezza di ottemperare alle normative prescritte dalla Tpd, ovvero l'avvenuta notifica nei sei mesi precedenti l'immizzione in commercio e la mancanza di molecole non consentite o considerate pericolose. I siti dei grossisti destinati ai negozianti, invece, dovrebbero essere schermati o accessibili soltanto attraverso una registrazione che non consentirà loro però di essere visibili all'esterno dai consumatori. E' certamente una boutade per fare rumore, un emendamento scritto male che difficilmente passerà la prima fase di ammissibilità e comunque non vedrà la trascrizione nella legge di bilancio. Ma anche questo è un piccolo tassello che va ad inserirsi nel più complesso quadro degli enormi interessi trasversali toccati dal settore del vaping.

Emendamento anti ecig, Giorgetti: “Roba vecchia ripresentata non da me”

L'iter parlamentare ha dinamiche molto particolari. A volte le esigenze di partito superano le logica e la prassi comunemente riconosciute. Succede così che per mettere il bastone tra le ruote all'esecutivo, l'opposizione decida di inondare di emendamenti la commissione, rallentando dunque ogni possibile ragionamento ponderato. In questi giorni il Ministero delle Finanze sta procedendo con la scrittura della cosiddetta manovrina correttiva dei conti dello Stato. Ogni gruppo parlamentare ha mosso il proprio ufficio legislativo per presentare quanti più emendamenti possibile. Tecnica vuole che vengano, ciclicamente, inseriti tutti quelli che negli anni non sono stati accettati, proprio perché l'intenzione è fare massa. E' durata solo poche ore la presenza di un emendamento di Forza Italia che chiedeva la regolamentazione delle vendita dei liquidi con nicotina, nella fattispecie si chiedeva la possibilità di vendita esclusiva ai tabaccai. L'emendamento era a prima firma di Alberto Giorgetti, l'ex sottosegretario alle Finanze del governo Berlusconi. Onde evitare qualsiasi tipo di polemica strumentale, Alberto Giorgetti - al telefono con Sigmagazine - ha tenuto a precisare  che "si tratta di un vecchio emendamento che non avevo neanche visto. Lungi da me presentare una cosa del genere. Dopo le esperienze passate non voglio più occuparmi di sigarette elettroniche, tanto meno in un momento storico appeso ad una sentenza della Corte costituzionale che deve ancora pronunciarsi. Il settore ha certamente bisogno di una regolamentazione ad hoc ma questa potrà avvenire soltanto quando la Consulta avrà finalmente espresso il proprio giudizio". Ma chi è stato allora a inserire l'emendamento nel grande calderone? "Non lo so. Posso però dire con certezza, visto che questo invece l'ho fatto io, che appena ne ho avuto notizia ho subito provveduto a dare comunicazione alla Commissione che l'emendamento andava ritirato". I non detti sono tanti in questa storia: probabilmente l'emendamento è stato inserito da un funzionario che voleva semplicemente "fare massa e quantità". Se così non fosse, significherebbe che qualcun altro ha appositamente rispolverato un vecchio emendamento soltanto per creare un polverone, magari utilizzandolo in maniera strumentale. "L'unica cosa che invece posso confermare - conclude Giorgetti - è che ho chiesto una riconsiderazione della norma sugli shop online. Ma non quelli italiani come riportato nell'emendamento ma soltanto verso quelli esteri. Ma anche in questo caso è bene attendere la sentenza della Consulta prima di dare vita a qualsiasi ipotesi di riforma".

“Abbiamo scelto L’Aquila per contribuire alla sua rinascita”

Una città che risorge anche grazie all'impegno e agli investimenti dei cittadini. Nonostante siano passati otto anni dal drammatico terremoto che ha devastato L'Aquila, la ricostruzione è andata a rilento. Soltanto la capacità e l'impegno civile dei suoi abitanti ha permesso che potesse risollevarsi e ricominciare a vivere. Tra i protagonisti della risurrezione sono da annoverare anche due giovani, due appassionati del vaping che da consumatori sono diventati rivenditori e oggi, con orgoglio, annunciano l'apertura del secondo punto vendita proprio nella città de L'Aquila. Andrea Biasello e Sara Saponaro (in foto con Antonella De Bellis) dopo aver aperto Segnali di Fumo ad Avezzano, domenica 14 maggio inaugureranno Segnali di Fumo V2 a L'Aquila. Novanta metri quadrati open space a disposizione di chiunque voglia entrare a contatto con il mondo del vaping, dai neofiti agli hard vaper. L'inauguraizone arà anche simbolica. Non vorrà soltanto celebrare la nascita di un negozio ma la rinascita di una città, di una comunità. "Alla nostra età - spiega Andrea Biasello - e soprattutto in questa società, non è semplice decidere di aprire un'attività, abbandonare il così tanto ambito "posto fisso" per fare un salto nel vuoto. Ma a volte le decisioni vanno prese di pancia, bisogna buttarsi e mettersi in gioco per cercare di costruirsi un futuro migliore. Oggi, a distanza di un anno, festeggiamo la nostra piccola vittoria aprendo il secondo punto vendita dopo quello di Avezzano. Un risultato che ci riempie di gioia e ci ripaga di tutti i sacrifici che abbiamo scelto di fare quando abbiamo deciso di intraprendere questo cammino. Per noi è stata una rinascita e proprio per questo abbiamo scelto L'Aquila come città per aprire Segnali di Fumo V2". Un segnale diretto non soltanto ai tanti giovani rassegnati ma anche a chi non ha più speranza nel futuro. "Questa città non si è lasciata abbattere dalle mille sfide che ha dovuto affrontare negli ultimi anni. Una città che rinasce e si reinventa giorno dopo giorno e non perde mai l'occasione per migliorasi. E questo è anche il nostro obiettivo:  crescere e migliorare giorno dopo giorno, con tutte le forze che abbiamo e con tutto l'affetto e la stima che ci trasmettono i nostri clienti".

RedLab, una nuova idea di azienda del vaping

Una nuova idea di azienda del vaping. Si chiama Red Lab e nasce da un'idea di Vincenzo e Mattia Sparacino e Marco Cirincione, già conosciuti nell'ambiente per essere le colonne portanti di Ribilio, società di importazione e distribuzione all'ingrosso. Pur avendo gli stessi protagonisti, Red Lab è un progetto totalmente indipendente da Ribilio. "Dopo anni di esperienza in distribuzione – spiega Marco Cirincione - e avendo intessuto rapporti con tanti produttori sia nazionali che internazionali, Red Lab nasce dall’esigenza di dare un servizio anche di consulenza sia per il mercato Europeo come base di produzione e co-packing, sia per le regolamentazioni più specifiche come la Tpd". Red Lab rappresenta un’azienda di produzione vera e propria, in grado di fornire consulenza a 360 gradi per qualsiasi richiesta progettuale, dal semplice co-pack di prodotti fino allo sviluppo custom di miscele aromatiche su precise specifiche del cliente, con l’obiettivo di mantenere sempre un alto livello qualitativo. "Questo – continua Cirincione - è garantito da una nostra forte padronanza delle materie prime a livello molecolare e da un rigoroso controllo di qualità pre e post produzione, rispettando scrupolosamente i requisiti delle attuali normative vigenti". Tutte le materie prime sono made in Italy, appositamente studiate e create in laboratorio, proprio perché Red Lab vuole dare una nota di unicità ad ogni richiesta e necessità. "Non vogliamo però essere solo produttori  - rimarca Marco Cirincione - ma un’azienda in grado di fornire un servizio di qualità che arriva fino alla compliance del prodotto finito. Per questo motivo stiamo definendo un contratto di fornitura con Trusticert, una delle realtà di consulenza più note a livello europeo, per l'attività di notifica e gestione della conformità dei prodotti da vaping". Con un mercato in costante crescita, e un regolatorio sempre più selettivo, offrire prodotti di qualità e conformi sarà la maggiore sfida nei prossimi anni del vaping europeo. "Trusticert - spiega Emanuele Ferri - è lieta di offrire a RedLab e ai suoi clienti i propri servizi di notifica e studio della conformità, precisando che la collaborazione verrà svolta nel rispetto delle proprie radici di entità neutra imparziale e a contatto con le principali istituzioni regolatorie europee". Red Lab sarà presentata ufficialmente a Verona in occasione del Vapitaly (stand B34).