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Riccardo Polosa candidato all’Oscar europeo della ricerca 2017. Sosteniamolo!

E' Riccardo Polosa il nostro candidato al Premio europeo sulle personalità che più hanno sostenuto le campagne antifumo e a sostegno del vaping. Come ogni anno il network europeo delle associazioni del vaping (Innco) premia le tre figure che si sono contraddistinte per l'impegno nella promozione della cultura e della scienza applicata al vaping. Il candidato proposto da Sigmagazine nella categoria "Professionisti" è Riccardo Polosa, medico, professore presso l'Università di Catania, da anni impegnato in prima persona nella ricerca scientifica correlata alla sigaretta elettronica. Sua la ricerca diventata ormai un punto fermo della letteratura scientifica del vaping: la sigaretta elettronica è al 95 per cento meno dannosa del fumo; più volte ha smentito ricerche tendenziose; spesso interviene - unica voce istituzionale fuori dal coro - per difendere i diritti dei vaper. Una personalià come Riccardo Polosa è ricercata in tutto il mondo e, non a caso, invitata presso tutti i maggiori simposi scientifici internazionali. Purtroppo l'Italia non lo ha ancora valorizzato come merita, anche in relazione agli interessi statali troppo spesso ancorati a quelli della filiera del tabacco. Per sostenere la candidatura di Riccardo Polosa è sufficiente compilare l'apposito formulario sulla pagina internet di Innco. E' in inglese ma di facile comprensione. Nel primo modulo occorre inserire il nome e il cognome di Riccardo Polosa e l'ente che rappresenta (Liaf) selezionando la categoria numero 2 (Professional advocate) e spiegare brevemente perché lo si sostiene ("E' la personalità della medicina che maggiormente sostiene e diffonde la cultura del vaping con fondamento scientifico" è stata la nostra motivazione), inserire la mail della Liaf ( info@liaf-onlus.org ) e quindi compilare il secondo modulo con i propri dati di contatto. Le candidature potranno essere supportate sino al 31 marzo, quindi verrà proclamato il vincitore. Questo è il form da compilare per sostenerlo. Veder premiato un italiano potrebbe valere molto, anche se non soprattutto agli occhi delle autorità nostrane.

Ribilio si muove sul mercato: acquisizione di Tnt-Vape

Ribilio, l'azienda croata leader nella distribuzione e importazione di liquidi per sigaretta elettronica e accessori del vaping, ha concluso un importante accordo di acquisizione aziendale. Dallo scorso 22 febbraio detiene la maggioranza delle quote di Tnt-Vape, azienda produttrice di liquidi e aromi per sigaretta elettronica, la restante parte è rimasta nelle mani di Nicola Todesco e Filippo Carpanese, titolari e fondatori del marchio Tnt-Vape. In questo modo Ribilio si presenta sul mercato anche in qualità di produttore, riuscendo quindi a coprire l'intero processo della filiera. Dalle parole di Vincenzo Sparacino è evidente la soddisfazione per l'intesa raggiunta: "Era il brand che ci interessava maggiormente, in quanto il Booms è il tabaccoso più richiesto in Italia, non potevamo che partire con Tnt-Vape, e non escludiamo altre acquisizioni". Nicola Todesco e Filippo Carpanese, titolari TNT-VAPE, non nascondono la propria emozione: "Siamo entusiasti e motivati per questa straordinaria opportunità, crediamo in questo nuovo team, il cui obiettivo è consolidare ancor di piu la posizione sul mercato della nostra azienda, con prodotti innovativi che stiamo sviluppando da mesi e un’imponente forza commerciale". La direzione commerciale e lo sviluppo estero sono affidati a Marco Cirincione. “Entrare a far parte di Tnt-Vape - commenta - è per me un grosso traguardo da affrontare con la massima motivazione, nonchè l’inizio di un nuovo progetto con persone eccezionali come Nicola e Filippo”.

A Pistoia nasce MegaSvapo, “mega” di nome e di fatto

Bolla o boom? Ancora è presto sapersi ma a giudicare dalle incessanti nuove aperture sembrerebbe che ormai il va ping abbia trovato una sua ben riconosciuta dimensione. Mentre nel 2014 molti negozi hanno aperto e chiuso nel volgere di un battito d'ali, dalla metà dell'anno scorso sino a tutt'oggi si stanno registrando altrettante numerose nuove aperture, spesso anche seconde o terze proprietà di un unico titolare, con presupposti però sostanzialmente differenti. Chi affronta per la prima volta l'avventura commerciale, non è un improvvisato o un investitore in cerca di facili o rapidi guadagni, ma già operatori del settore che vogliono diversificare il loro business. Profili molto diversi, dunque, da quelli che tre anni fa avrebbero voluto avvicinarsi al settore. Oggi si va sempre di più verso la specializzazione, l'approfondimento e la ricerca del prodotto particolare e di qualità. Senza dimenticare l'accompagnamento del vaper verso una costante crescita e consapevolezza negli strumenti di riduzione del danno. Sara Cipollaro e Zaira Scicchitano sono due giovani che hanno voluto mettere a disposizione la loro passione e intraprendenza inaugurando MegaSvapo. "A Pistoia non c'era nulla che potesse offrire ai consumatori un'offerta e un servizio di qualità. La risposta infatti si è vista: tra sabato e domenica abbiamo avuto circa 1500 partecipanti". Quindici vetrine e 150 metri quadrati di locale il punto di forza. "Abbiamo dedicato un'area confortevole per i clienti, mettendo anche a disposizione una zona in cui ognuno può in totale libertà, rigenerare, configurare box, assaggiare oltre duecento liquidi e fare tutto ciò che riguarda il mondo del vaping". MegaSvapo si trova in via degli Orafi, Galleria Vittorio Emanuele a Pistoia.

Vaping, fenomeno inarrestabile. E Big Tabacco ne prende atto.

Come si capisce se un business è promettente e duraturo oppure è soltanto una bolla destinata a scoppiare? La risposta è più banale di quello che possa sembrare: dall'interesse nel settore dimostrato dalle multinazionali e dagli investimenti che mettono sul piatto. Il vaping è un fenomeno che si è sviluppato dal basso: non per volontà istituzionale, non per volere sanitario e neppure figlio di milionari investimenti pubblicitari. Ad avere la meglio è stato il passaparola tra i consumatori. Negozianti e produttori intraprendenti hanno colto l'occasione scommettendo sulle reali possibilità del settore. Nel 2013, infatti, le pressioni istituzionali e multinazionali andavano controcorrente il comune pensiero dei vaper: la sigaretta elettronica, secondo loro, non avrebbe avuto futuro. O, se lo avesse avuto, sarebbe stato per un arco di tempo relativamente breve. Non sono bastate leggi oppressive, tasse spropositate, campagne mediatiche contrarie per fermare la crescita del vaping. Passaparola tra consumatori, dicevamo, e forti investimenti economici da parte di molte aziende hanno resistito, salvando il settore da una morte prematura. Ed oggi i risultati si cominciano a vedere. I negozi aprono seconde e terze filiali; le aziende produttrici strutturano la forza lavoro; i grossisti e i fornitori selezionano i prodotti da immettere sul mercato. E che il vaping ormai sia consolidato lo dimostrano anche le azioni delle multinazionali, Bat e Philip Morris su tutte. British American Tobacco, in particolare, sta gradatamente proponendo devices sempre meno entry level. Cominciando da una e-pen di prima generazione, è giunta ora alla box varivolt. certamente è tre passi indietro rispetto a quello che propone il mercato del vaping, ma è pur sempre una multinazionale che ragiona, pianifica e soprattutto si muove, su archi temporali pluriennali. Kingsley Wheaton, responsabile Nuovi prodotti Bat, ha dichiarato che entro la fine dell'anno punta ad essere presente in venti Paesi del mondo, raddoppiando dunque il numero attuale. Philip Morris lo scorso mese di novembre aveva dichiarato che entro cinque anni avrebbe smesso la produzione di sigarette per concentrarsi esclusivamente sui vaporizzatori e sul tabacco riscaldato. Un prodotto, quest'ultimo, che non ha nulla a che vedere con la sigaretta elettronica, ma rimane pur sempre uno strumento di riduzione dei danni da tabacco. Producendo fumo, però, è corretto che stia all'interno della normativa sui tabacchi, con tutte le limitazioni e tassazioni del caso. Al contrario del vapore che, invece, non è fumo ma avrebbe necessità di una normativa ad hoc. Mentre Bat produce il proprio riscaldatore, Philip Morris non ha ancora proposta una sua versione di sigaretta elettronica. I laboratori di Neuchatel hanno pronto un prototipo già da anni ma al momento è uno strumento che rimane nei loro cassetti.

Sigmagazine dal web alla carta: nasce la rivista bimestrale

Sigmagazine fa il grande salto. Dopo due anni di pubblicazioni quotidiane on line, da domani sarà in distribuzione la rivista cartacea. Cadenza bimestrale, sessantaquattro pagine a colori, un inserto centrale di otto pagine dedicato ogni volta ad un'azienda diversa. I contenuti giornalistici di approfondimento sono originali, redatti appositamente per il bimestrale da collaboratori autorevoli: giornalisti professionisti, docenti universitari, professionisti della salute. La rivista Sigmagazine è gratuita e distribuita agli operatori di settore (negozianti, produttori, grossisti). Due le interviste portanti del primo numero. L'onorevole Adriana Galgano inquadra il settore del vaping anche in funzione all'innovazione industriale ed alla possibilità di accesso al credito e ai finanziamenti in ricerca e sviluppo. La dottoressa Roberta Pacifici, direttore dell'Osservatorio fumo, alcol e droga dell'Istituto superiore di sanità, a colloquio con Barbara Mennitti, affronta invece la questione sanitaria, esprimendo per la prima volta interessanti valutazioni sulla sigaretta elettronica come strumento di riduzione del danno. La finestra sul mondo verrà aperta da Pierluigi Mennitti e Federico Brusadelli su Germania e Cina, colossi economici in grado di influenzare le rispettive aree geografiche. Numerose anche le rubriche fisse. Le questioni e le problematiche legali del settore sono affrontate dall'avvocato Enrico Maggiora; il professor Riccardo Polosa gestirà l'approfondimento scientifico; la psicologa Marzia Del Monte guarderà il vaping dal punto di vista psicologico; Giovanni Favino e Elisa Nicolis accompagneranno i lettori in particolari percorsi lessicali e degustativi. Questo e molto altro troverete sfogliando Sigmagazine. Il nostro obiettivo è essere una piattaforma di dibattito e di confronto a disposizione degli operatori di settore, una vetrina che può essere messa a disposizione di tutti e anche un'arma di comunicazione da utilizzare contro i detrattori. Un giornale di carta, da sfogliare, leggere e conservare. Non un catalogo di prodotti e recensioni ma uno strumento rivolto a tutti gli operatori del settore come ausilio e supporto nell'informazione quotidiana. Non esiste settore economico e produttivo che non abbia il proprio giornale specializzato, piattaforma di dialogo, di incontro e di confronto. Ora anche il vaping può dire di essere cresciuto e aver superato l'età capricciosa dell'adolescenza.

Svapolibero raddoppia: nuovo punto vendita anche a Torino

Daniele Pertosa e Veronica Ruffino raddoppiano. Dopo lo storico negozio di Carmagnola aprono un secondo punto vendita a Torino, in via Guido Reni 229 angolo via Riva del Garda. L'apertura avverrà nella giornata di domani, sabato 25 febbraio, mentre la grande festa d'inaugurazione con apertura straordinaria e presenza dello staff al completo è prevista per la giornata successiva, domenica 26. A partire dalle ore 16 le serrande saranno eccezionalmente aperte. Oltre Pertosa, Ruffino e tutti i collaboratori, saranno presenti produttori e modder, molti dei quali presenteranno in anteprima alcune loro creazioni. Il negozio vanta dimensioni importanti e le sette vetrine su strada donano un colpo d'occhio di tutto rispetto. "E' un'esigenza - spiega Daniele Pertosa - che abbiamo sentito soprattutto dando ascolto alla clientela. E' dal 2012, anno d'apertura, che abbiamo clienti che arrivano direttamente da Torino. Abbiamo deciso quindi di fare un passo importante ma ben ponderato: raddoppiare i negozi per accontentare anche quella grande fetta di consumatori che richiedeva a gran voce l'apertura punti vendita nel capoluogo". Con la nuova apertura, il personale impiegato raggiunge numeri importanti. "In effetti a pieno organico siamo in otto. Non dimentichiamo che oltre il negozio c'è da gestire anche tutta la parte web. Non nascondo che il prossimo obiettivo sarà ampliare le risorse umane. Dovremo ulteriormente ampliarci ma facendo un passo alla volta. Ora è il momento della nuova aperturà, poi si vedrà". Come giudichi l'anno appena cominciato? "Nonostante la prospettiva di limitazioni e regole dure introdotte dalla Tpd, credo che ormai i vapers abbiano raggiunto un livello di maturità eccezionale. Personalmente dal 2012 ad oggi abbiamo solo visto una crescita costante. Il trend è ottimo e vogliamo continuare a mantenerlo. Certamente maggio è un'incognita ma ormai lo svapo è talmente radicato che è quasi impossibile tornare indietro".

Bocciata class action fumatori contro British American Tobacco

I fumatori conoscono i pericoli a cui vanno incontro e non possono rivalersi sulle aziende produttrici di tabacco. Lo ha scritto nero su bianco la Corte di Cassazione (sentenza 2610 del 1/2/2017), mettendo fine ad un procedimento giudiziario che andava avanti da oltre sette anni. Il provvedimento colpisce la class action proposta dal Codacons nei confronti di British american tobacco Italia (Bat). Il lungo iter burocratico e giudiziario ha visto la sua conclusione lo scorso 1 febbraio quando la Corte di Cassazione ha posto definitivamente la parola fine al processo e pubblicato le motivazioni. A determinare la decisione anche le differenti situazioni personali in cui si trovavano i tre fumatori rappresentati dal Codacons: non essendo accomunati da un unico motivo non si può parlare di class action ma dovrebbero essere predisposti tre procedimenti autonomi. Di particolare importanza quanto sostengono i giudici contro i tre ricorrenti: "Se il fumatore sceglie liberamente di fumare - ha spiegato spiega la Corte - nella consapevolezza dei pericoli che corre, ivi compreso quello dell'assuefazione e della dipendenza, non può dolersi dei danni che per tale via riceve, giacchè, in definitiva, sceglie volontariamente di procurarseli". Le Sezioni Unite hanno altresì stabilito che, "ove l’azione di classe di cui all’art. 140-bis del d.lgs. n. 206 del 2005 sia finalizzata ad ottenere la tutela risarcitoria di un pregiudizio subito dai singoli appartenenti alla classe e non anche di un interesse collettivo, l’ordinanza di inammissibilità adottata dalla corte di appello, in sede di reclamo, non è impugnabile con il ricorso ex art. 111, comma 7, Cost., essendo il medesimo diritto tutelabile attraverso l’azione individuale volta ad ottenere il risarcimento del danno, e che tale dichiarazione di inammissibilità preclude la riproposizione dell’azione da parte dei medesimi soggetti, ma non ad opera di chi non abbia aderito all’azione oggetto di quella declaratoria".