Questa settimana sono le notizie dagli Stati Uniti a tenere banco. Ecco come abbiamo raccontato l'infondato allarmismo mediatico. Ma fari puntati anche su Norvegia, Inghilterra, Svizzera, Germania, Canada.

Settimana all'insegna delle fake news e dell'allarme generalizzato contro la presunta pericolosità della sigaretta elettronica. Puntualmente smentito dopo qualche giorno in seguito a verifiche e approfondimenti.

In Germania lo Spiegel scoperchia inquietanti legami fra industrie farmaceutiche e lobby antifumo, mentre si moltiplicano le critiche alle autorità Usa per gli allarmi su sigarette elettroniche e malattie polmonari. Su Lancet un duro attacco alle posizioni dell'Oms sul vaping.

Negli Stati Uniti, l'autorevole Robert J Shapiro pubblica un'approfondita analisi sulla sigaretta elettronica che le rende giustizia. L'Albania, intanto, per sperare di entrare in Europa, deve adeguare la legge antifumo.

Consueto appuntamento con la rassegna stampa settimanale delle maggiori notizie del vaping internazionale.

Spiragli di ottimismo dall'Asia. A Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, si terrà il primo World Vape Show, in India l'Alta Corte di Bombay ribadisce che l'e-cig non è un farmaco, mentre in Thailandia la nuova legge sul tabacco potrebbe aprire ai prodotti a rischio ridotto.

Questa settimana sono le reazioni contrarie al Report dell'Oms sul fumo a tenere accesa la discussione. Intanto le multinazionali licenziano lavoratori per la crisi del tabacco.

In Gran Bretagna la sigaretta elettronica entra nel Libro Verde del governo in vista dell'obiettivo Smoke-free 2030, mentre negli Usa non si placa la polemica su studi falsati e diffusione giovanile. In Messico si registra il successo del primo festival del vaping ma in Cina il governo si prepara a inasprire la normativa.