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L'articolo che riguarda la filiera della sigaretta elettronica non è sostanzialmente toccato dalle modifiche al testo proposte dai gruppi parlamentari.

Presentati due analoghi emendamenti per far rientrare l'imposta di consumo sui liquidi da inalazione ai livelli del 2020 almeno sino a dicembre.

Pd e Cinquestelle possono appoggiarsi su un risicato vantaggio di partenza. Ma con l'incognita Gruppo Misto, senatori a vita e presidenza Bagnai.

A tu per tu con il vicepremier per ripercorrere le tappe politiche che hanno portato all'abbassamento dell'imposta di consumo sui prodotti liquidi da inalazione.

Matteo Renzi ha diffuso sui social un appunto con cui accusa la Lega di aver fatto un favore alle aziende del vaping in seguito ad un contributo elettorale. Dimenticando di dire che da premier anche lui accettò finanziamenti da parte delle multinazionali del tabacco alla vigilia della riscrittura delle accise.

In Senato è iniziato l'esame del decreto fiscale contenente le norme che andranno a riformare il mercato del vaping: abbassamento tassa, ripristino dell'online, codice Ateco.

A seguito della relazione del sottosegretario Bitonci, solo due senatori sono intervenuti. De Bertoldi ha chiesto chiarimenti sui riscaldatori, D'Alfonso ha illustrato le proposte del Pd.

Gli emendamenti che arrivano dalla sinistra parlamentare sono volti a non consentire alle aziende di rimodulare il debito pregresso con il fisco.

Partito Democratico e Forza Italia hanno presentato un controricorso al presidente della Camera contro la riammissione degli emendamenti no-tax e web libero per le sigarette elettroniche.

Riscritto l'emedamento che vede anche le firme di Boccadutri, Malpezzi, Morani, Barbanti e Paola Bragantini. Cancellata la parte che toglieva i negozi dal monopolio, ovvero il cosiddetto "emendamento Vicari".