philip morris

Negli ultimi mesi non si è parlato di sport ma di sponsorizzazioni delle scuderie. Ma quanto c'è di vero e quanto invece è pura strategia di marketing?

La società bolognese GD ha inoltrato 54 richieste. È specializzata in macchinari per la produzione di prodotti a rischio ridotto.

Come la Ferrari, anche la scuderia inglese ha scelto una multinazionale del tabacco per brandizzare tuta e vettura.

Le autorità australiane starebbero indagando sulla liceità della sponsorizzazione che compare sulle livree della Rossa in vista del GP di Melbourne.

In Usa e Canada autorità sanitarie in allarme per il vaping fra i giovanissimi, mentre in Gran Bretagna alcuni ospedali permettono lo svapo all'interno delle loro strutture. Intanto il 2018 si è confermato come un anno di crollo per Big Tobacco, tanto che Altria, dopo aver acquistato quote di Juul, mirererebbe al mercato della cannabis.

Le bionde prodotte in Svizzera ma destinate al mercato africano hanno valori di nicotina, monossido di carbonio e catrame superiori a quelli europei.

Sanzione dell'Antitrust con mezzo milione di euro per "messaggi pubblicitari non trasparenti" del riscaldatore. Trenta giorni di tempo per saldare.

La decisione è del patron Kevin Burns anche per mettere a tacere il malcontento serpeggiante a seguito dell'ingresso di Philip Morris Usa nel board aziendale.

Consueta carrellata delle principali notizie internazionali della settimana. La Francia conquista il terzo posto nel mercato europeo alle spalle di Gran Bretagna e Germania. A Tahiti, intanto, si pensa a itinerari turistici e sistemazioni alberghiere riservate a non fumatori.

Intesa tra la multinazionale del tabacco e la casa di Maranello: il prossimo anno il team di Formula 1 si chiamerà Scuderia Ferrari Mission Winnow.