Testata giornalistica destinata agli operatori del settore delle sigarette elettroniche - Registrazione Tribunale di Roma: 234/2015; Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017 - Best Edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - Partita Iva 14153851002

Roberto Panuzzo, quando una mesh ti cambia la vita

Fino a tre anni fa non sapeva nulla del mondo dello svapo. Oggi è tra i più brillanti modder italiani. La storia di Roberto Panuzzo, 33 anni da Verona, è da esempio per tutti coloro che hanno perso le speranze, per tutti coloro che non credono più nell’Italia e nella possibilità di trovare spazio facendo leva semplicemente sulle proprie forze. Era un consulente d’azienda, anche di quelli noiosi. Per intenderci, si occupava di normativa riguardante la sicurezza sul lavoro. Passava le giornate tra un cliente e un altro in giacca e cravatta. Sotto il sole così come con la neve. Ogni giorno sempre la stessa routine: trovare i clienti, risolvere il problema, rincorrerli per vedersi onorata la fattura. Fino a quando sua moglie Cosetta si rende conto che una nuova tendenza sta prendendo sempre più piede: lo svapo. Propone così più volte al marito di aprire un negozio dedicato alla sigaretta elettronica, un’attività ancora poco conosciuta ma che secondo lei potrebbe avere ampi margini di crescita. La prima volta Roberto scuote la testa senza neppure darle ascolto; la seconda volta la guarda perplesso; la terza volta annuisce timidamente; la quarta volta è quella decisiva. Da lì a tre settimane avrebbe alzato la saracinesca di quello che oggi è tra i punti di riferimento del settore: Fumata Bianca Verona. E in altri due anni sarebbe diventato da un semplice rivenditore di Ce4 ed Ego a uno dei modders più affermati in Italia.

Cosa ti ha spinto ad alzare l’asticella, ad affiancare cioè l’attività di rivenditore con quella di designer produttore?

Schermata 05-2457161 alle 14.25.50La passione che cresce giorno per giorno. Mi sono reso conto che i clienti quando entrano cercano qualcosa di più di un semplice commesso. Cercano un consulente che li sappia indirizzare nella giusta scelta. È una fase importante, perché spesso è proprio da questa prima esperienza che un fumatore decide di abbandonare la sigaretta e passare definitivamente allo svapo. I passi sono stati naturali: migliorare l’offerta, proporre atom sempre migliori e performanti. Poi un passo ulteriore: insieme a Gianluca Tenzon (in foto con Panuzzo, ndr) è arrivata la decisione di produrre una linea tutta nostra. Volevamo creare qualcosa di nuovo, diverso e performante, qualcosa che non avesse eguali per densità e, passatemi il termine, umidità del vapore. È nato così il marchio Madmonkeymods. In pratica abbiamo messo in piedi una sorta di officina artigianale professionale.

È di questi giorni la notizia che Puff vi ha contattati per una partnership.

11018321_1588277064772917_7139580613772872987_nSì, ci hanno contattato per dirci di aver ideato una linea di quattro e-liquid testati esclusivamente per il nostro Shuttle. Si chiamano Long Run e sono stati prodotti appositamente per essere svapati sui nostri atom a mesh. È stata una notizia che ci ha fatto molto piacere perché significa che siamo riusciti a creare qualcosa di diverso. In precedenza già Vaporart utilizzava i nostri device per testare i suoi liquidi durante le fiere, ma Puff è andata oltre. È una grande soddisfazione.

Come sono cambiati i gusti degli svapatori negli ultimi tre anni?

Prima cercavano soltanto tabaccosi. Probabilmente era la maniera più semplice per uscire dal tunnel delle sigarette tradizionali. Ora cercano più che altro aromi miscelati, creme o cocktail speziati.

La scorsa settimana la Consulta ha dichiarato anticostituzionale la tassa 2014. Il 2015 invece è caratterizzato dall’imposta fissa di 4,5 euro ogni 10 ml. Cosa ne pensi?

La sentenza era attesa e sono felice che la Consulta abbia preso questa decisione. È un passo importante, anche se non so che ripercussioni possa avere sulla tassa attuale. Io non sono a priori contrario alle tasse, però devono essere perlomeno eque. Credo che 4,5 euro sia una cifra spropositata. Ma l’errore è già all’origine, è nell’equivalenza tra ecig e tabacco. È nato tutto da lì e dalla volontà di colpire il nostro settore per proteggere invece una sola grande multinazionale del tabacco, salvaguardando cosìun suo prodotto che con le sigarette elettroniche non ha nulla a che vedere (iQos della Pmi, ndr).

Cosa avresti fatto al posto del legislatore?

Non è mai semplice mettersi nei panni di altri. Sappiamo che una tassa è un male necessario, ma che almeno sia sopportabile. Ritengo che 1,5 euro ogni 10 ml sui liquidi con nicotina poteva essere una soluzione accettabile.

Cosa pensi dei rivenitori che vendono senza tassa?

Turbano il mercato. A Verona siamo tutti allineati nella legalità, tutti applichiamo, nostro malgrado, la tassazione attuale. Penso però che se qualcuno vende senza tassa è perché già all’origine compra senza tassa. Quindi le colpe sono da dividersi anche con i produttori. Perché in fondo anche tra di loro c’è chi vuole fare il furbo. Fortunatamente sono una ristretta minoranza.

Shop online, siti esteri… Concorrenza sleale o regole del mercato?

Mah, sarebbe comodo dire concorrenza sleale. In realtà sono offerte diverse. Chi acquista su internet lo fa a scatola chiusa. Spende i suoi soldi e poi attende il pacco a casa. Non dico che è un terno al lotto, ma una volta che hai ricevuto la merce devi accontentarti di quello che hai trovato. Se una batteria non funziona o è difettosa, ad esempio, devi rispedirla al mittente, spendendo il risparmio iniziale in spedizione. Un negozio invece è una sorta di ufficio di consulenza allo svapo. Non soltanto provi le batterie e vedi il funzionamento e la rigernerazione di un atom, ma soprattutto assaggi i liquidi e gli aromi. Cosa che davanti a uno schermo non si può fare.

Come immagini il mondo dello svapo tra dieci anni?

Schermata 05-2457161 alle 12.41.53Sono molto ottimista. La sigaretta tradizionale perde sempre più rapidamente appeal, anche grazie alla sigaretta elettronica. Negli Anni ’60 si fumava ovunque e le pubblicità delle bionde erano dappertutto. Oggi non si può fare pubblicità e i divieti sono sempre più stringenti. La sigaretta elettronica invece ha avuto successo sin dai suoi esordi e soltanto grazie al passaparola. La migliore pubblicità sono le testimonianze degli svapatori: hanno i piaceri del fumo senza gli effetti collaterali sgradevoli e fastidiosi. Lo svapo, inoltre, ti permette di entrare in contatto con moltissime persone che, anche solo per curiosità, si fermano e si scambiano opinioni e consigli su un aroma o su una resistenza. Svapare, insomma, è soprattutto un piacere da condividere.

Articoli correlati