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Big Tobacco: qualcuno segue le regole, altri se le inventano

Quando nel 2003 Hon Lik inventò la sigaretta elettronica forse non si aspettava di dare inizio ad una vera e propria rivoluzione. Una rivoluzione culturale perché da quel momento i fumatori hanno capito che si poteva assumere nicotina anche senza combustione. Una rivoluzione scientifica perché da quel momento la comunità medica si è spaccata tra fervidi sostenitori e “tiepidi accusatori” nei confronti della ecig. Una rivoluzione fiscale perché gli Stati hanno visto nel nuovo settore un ulteriore bacino da cui attingere risorse economiche. Schermata 2015-06-19 alle 14.46.23Hon Lik probabilmente non s’aspettava tutto questo clamore (sia a favore che contro) ma gli sarebbe bastato essere ricordato come colui che ha inventato un dispositivo alternativo alla sigaretta tradizionale che invece della combustione utilizzasse la vaporizzazione di glicolo e glicerina. Tutto qui. Ed invece, dopo poco più di dieci anni, la gara podistica tra amatori si è trasformata in una corsa all’oro senza esclusioni di colpi. Prova ne è l’ingresso nel settore delle grandi industrie di tabacco. Ad essere sinceri, in chiara guerra anche tra loro stesse. Imperial Tobacco, attraverso la controllata Fontem Ventures, ha optato per la realizzazione di una ecig vera e propria, sottostando alle regole e alle leggi che la regolamentano. Lo stesso non si può dire per gli altri due colossi, Philip Morris e British American Tobacco. La prima intervenendo direttamente e destabilizzando le regole per sostenere iQos, riscaldatore di tabacco e per questo non paragonabile alla ecig ma piuttosto ad una sigaretta vera e propria. Per avere un quadro ben dettagliato e d’insieme sulle diverse strategia (buone e cattive) delle Big Tobacco è utile segnalare un ottimo articolo di AgiVape. Un excursus che tende ad evindenziare come l’etica è differente anche tra le stesse multinazionali.
Schermata 2015-06-19 alle 14.54.03Il prodotto di Bat è Voke, un dispositivo medicale per inalare nicotina senza produzione di cenere, fumo e combustione e senza utilizzare neppure liquidi, batterie o altre fonti di carica. Secondo le norme attuali non potrà sbarcare in Italia. Ma se mai fosse – e lo ripetiamo è improbabile – dovrà farlo in punta di piedi rispettando norme e regole. Altrimenti potrebbe avere come risultato un’ulteriore destabilizzazione del settore. Gettando soltanto confusione e discredito in un comparto che appare già nato all’insegna della divisione. Fino a quando le regole non saranno chiare e ben scritte il mondo dello svapo non dotrà darsi per vinto. Eppure basta poco: la sigaretta elettronica è lo strumento che vaporizza un liquido. E’ sufficiente partire da qui. Tutto il resto è tabacco tradizionale, sigarette o Iqos o Voke, chiamatelo come vi pare.

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