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Christopher Snowdon è un columnist inglese, docente di economia. Editorialista dello Spectator, liberista e liberale, è tra i più brillanti difensori delle libertà individuali. Ha dato alle stampe uno tra i più approfonditi volumi sulla storia delle corporazioni e della lotta anti-tabacco. Nei giorni scorsi si è schierato apertamente a difesa e a sostegno degli svapatori pubblicando un pezzo incendiario – ma non senza ironia – proprio sulle pagine del suo giornale. Obiettivo: il presidente della facoltà di salute pubblica inglese che ha definito gli svapatori “onanisti, ossessivi, compulsivi, schiavi della tossicomania”.
Secondo Snowdon, anziché colpire l’ecig con provvedimenti “sciocchi” e “antilibertari”, bisognerebbe incentivare tutti coloro che utilizzano il moderno device elettronico. Perché “praticamente la totalità di essi sono ex fumatori ed in quanto tali vanno tuteli, sostenuti e difesi”. E fa un esempio concreto, partendo dalla legge gallese che vieta l’utilizzo della ecig nei luoghi pubblici al chiuso: “E’ una contraddizione non poter svapare al chiuso. Con quella legge gli svapatori dovranno uscire come i loro colleghi fumatori. Il risultato? Se da un lato dovranno respirare il fumo passivo, i più deboli potrebbero sentirsi incentivati a tornare a fumare le sigarette tradizionali”. A furia di frustrazioni, gli svapatori potrebbero stancarsi, continua Snowdon. “Mettete insieme il senso di appagamento per essere un ex fumatore con il senso di profonda ingiustizia nel sentire continuamente menzogne ingiustificate sullo svapo, una cosa che vi è assai cara, e voi così otterrete una ricetta perfetta per una incontestabile indignazione”. Allora sì, se questo è vero, conclude Snowdon, “gli svapatori sono frustrati” e questo accade a furia di sentire e leggere sciocchezze non supportate non solo dalla scienza ma neppure dal buonsenso. “E – conclude – se si arrabbiano fanno bene”.