Testata giornalistica destinata agli operatori del settore delle sigarette elettroniche - Registrazione Tribunale di Roma: 234/2015; Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017 - Best Edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - Partita Iva 14153851002

Su Il Garantista si parla del pasticcio Aams su ecig

Il quotidiano diretto da Piero Sansonetti pubblica un pezzo sulla ristrutturazione Aams, dando per certo il repulisti che averrà entro l’estate. Al posto di Peleggi, come si evince dal titolo, arriverà molto probabilmente l’avvocato Mario Fiorentino.

Questo il testo dell’articolo:

Sarà molto probabilmente l’avvocato Mario Fiorentino, direttore generale del ministero dello Sviluppo economico nonché membro del Comitato dei garanti della dirigenza presso la presidenza del Consiglio, il prossimo direttore dell’Azienda dogane e monopoli. Se fosse nominato, prenderebbe il posto di Giuseppe Peleggi, agli occhi di Renzi il principale responsabile del pasticcio nato attorno alla legge sul comparto del fumo elettronico e che ha portato alla sentenza di illegittimità della Corte costituzionale. Sono stati i vertici Aams sia a scrivere le leggi e i decreti ministeriali, sia a stabilire i metodi di calcolo e il livello di imposizione fiscale. Gli errori commessi dagli uffici guidati da Peleggi avrebbero fatto mancare alle casse erariali circa 120 milioni di euro per il 2014 e altrettanti per il 2015. Non soltanto per aver scritto una normativa pasticciata e lacunosa, ma soprattutto per non esser stato in grado di esercitare i controlli fiscali attraverso la Guardia di Finanza.

Memore anche dello smacco sulle pensioni, Renzi non vuole più lasciar correre ma intende dunque mantenere la linea dura con chi sbaglia e con chi, soprattutto, non “fa squadra”. Al Mef, con la supervisione del sottosegretario Lotti, ora spetta il delicato ruolo di scegliere il nuovo direttore di Aams, ruolo strategico anche in vista dell’imminente Decreto Legislativo sui giochi, su cui ballano miliardi di euro. Fino a qualche tempo fa circolava il nome di Italo Volpe, capo della Direzione Normativa dell’Agenzia dogane e monopoli, che oggi però non pare più in corsa. E come lui non sembra trovare spazio neppure Alessandro Aronica, direttore del personale Adm, già sponsorizzato da Peleggi.

Schermata 06-2457185 alle 10.51.25Intanto sul fronte politico al sottosegretario De Micheli è stato delegato il compito di ridare ordine al settore del fumo elettronico, soprattutto per anticipare e scongiurare altri provvedimenti di bocciatura da parte del Tar – la sentenza sul ricorso delle associazioni è prevista per il prossimo 1 luglio – che darebbero il colpo definitivo alla nuova legge che equipara la tassa sulle e-cig a quella di altri prodotti a tabacco riscaldato. L’intenzione politica sarebbe resettare la legge esistente (tassa di 4,5 euro ogni 10 millilitri di liquido), anch’essa a chiaro rischio di incostituzionalità, e riformularne una in grado di funzionare senza far perdere ulteriori entrate al fisco. Secondo fonti governative, il Mef starebbe valutando di tassare soltanto la nicotina contenuta nei liquidi, come da indicazioni della Corte. D’altronde i dati diffusi da Anafe-Confindustria parlano chiaro: se negli ultimi due anni il fatturato del comparto a causa della vecchia tassa ha registrato un calo costante (passato dai 450 milioni di euro del 2013 ai 300 milioni dell’anno scorso) nei primi mesi del 2015, a causa della nuova tassa, le aziende hanno registrato un calo delle vendite di quasi il 70 per cento rispetto allo stesso periodo del 2014. Il paradosso è che invece il mercato è salito del 25 per cento. La tassa ha colpito i rivenditori ma non ha tenuto conto dei negozi on line, del mercato estero, delle compravendite in nero. Canali su cui sarebbe dovuto intervenire, bloccare e eventualmente sanzionare proprio l’azienda guidata da Peleggi.

jai1Altro segnale a favore del comparto è l’ingresso nel mercato italiano di Imperial Tobacco che, attraverso la controllata Fontem Ventures, ha lanciato la sua nuova sigaretta elettronica. E’ la prima multinazionale del tabacco tradizionale ad aver puntato anche sul fumo elettronico: Jai, così si chiama la ecig, è distribuita attraverso i 4500 tabaccai di Roma, Milano, Firenze e Bologna. Il mercato italiano è stato scelto dalla multinazionale proprio perché si prevedono ampi margini di crescita a livello di consumo e diffusione del fumo elettronico. Governo permettendo, ovviamente.

Articoli correlati