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Vaporshark si autodenuncia: dodici liquidi potenzialmente pericolosi

Una iniziativa encomiabile che tende a ridare luce e credibilità ad un settore troppo spesso esteggiato e sottoposto al fuoco incrociato di comunità scientifica e governi nazionali. Vaporshark, tra i maggiori produttori e siti di vendita di eliquid statunitensi, di propria iniziativa ha fatto analizzare da una parte terza tutti i liquidi per avere la certezza assoluta che non siamo presenti sostanze considerate dannose per la salute. E’ però emerso che dodici liquidi contengono una quantità di acetile propionile e diacetile superiore alla norma. La decisione immediata dell’azienda è stata, oltre la segnalazione a tutti i rivenditori, anche l’immediata segnalazione attraverso il proprio sito e distributori. Ovviamente tutto a spese dell’azienda statunitense.
Questo l’elenco dei liquidi sotto esame (tra parentesi il livello di acetile propionile registrato):

Vintage E-Liquids – The Drifter  (1867 ppm)
Beard Vape Co. – #51  (1843 ppm)
Traditional Juice Co. – Indian Giver (1487 ppm)
Cyclops Vapor – Colossus (1042 ppm)
Alpha Vape – Sweet Tooth (815ppm)
Must Vape – Pencil (759 ppm)
KILO – Tru Blue  (711 ppm)
Omega Vape – Santeria (671 ppm)
D Squared – Gritz (520 ppm)
Hurricane Vapor – Papaya Milkshake (484 ppm)
Cuttwood – Sugar Bear (468 ppm)
Cosmic Fog – Milk & Honey (425 ppm)

La lodevole iniziativa di Vaporshark permette di informare i consumatori e consentire loro di scegliere in maniera consapevole se acquistare o meno il prodotto. Spesso queste sostanze vengono utilizzate soltanto per meri fini estetici (colorazione del liquido, maggiore o minore fluidità) e poco hanno a che fare con lo svapo vero e proprio. L’assunzione di altissime dosi di  diacetile, essendo una sostanza molto volatile e molto sensibile al calore, potrebbe causare un restringimento delle vie aeree. Ma, come detto, a essere presi di mira sono soprattutto i liquidi prodotti negli Usa, Paese ancora molto indietro a livello di normativa sul fumo elettronico.

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